Crotone e l’aeroporto dei rinvii. Una data utile per volare? Il 3 di giugno e con buona pace per tutti

19 gennaio 2018, 14:49 Sr l'impertinente

“Procrastinare è come utilizzare una carta di credito: ci si diverte molto fino a quando non arriva il conto” sosteneva Christopher Parker ed in queste condizioni di crisi perenne, come non essere d'accordo con lui.


di Sr* l’impertinente

E mai più vera fu questa asserzione per l'aeroporto di Crotone dove, dopo il rinvio dei voli, è arrivato il rinvio perfino della manifestazione che avrebbe dovuto sollecitarne la riattivazione.

Il sindaco, Ugo Pugliese, ha infatti comunicato che il 19 non ci sarà più il sit-in di protesta davanti alla Sacal (diventata “brutta, sporca e cattiva” nelle vesti di capro espiatorio di questa commedia delle parti) ma si farà un'assemblea dei sindaci che dovrà decidere la data ed i modi della nuova mobilitazione.

Cioè: invece di andare avanti si va all’indietro, dato che una stessa assemblea era stata organizzata (anzi in quell'occasione erano state due, conteggiando quella svoltasi ad Isola Capo Rizzuto) agli albori dell'amministrazione Sculco-Pugliese che doveva rivoltare la città e perfino l'intera provincia come un calzino.

“Non illudetevi che le cose importanti

possano essere rimandate fino a domani;

i casi sono due:

o possono essere rimandate per sempre

o devono essere fatte ora”.

(Mignon McLaughlin)

In realtà a Crotone sembra che le istituzioni giochino, in ogni occasione, più che a perdere a prender tempo, in attesa che succeda qualcosa che le possa miracolosamente togliere dal guado.

I miracoli, però, per loro definizione, non avvengono usualmente e la fortuna può assistere ma non sempre. Così, si rinvia, si formano i comitati, si indicono assemblee per quello che era già stato deciso.

Certo ci sono le elezioni politiche di mezzo e questa è una variabile non di poco conto, specialmente se, sul fronte comunale, c'è un'aspirante candidata al Parlamento, figlia d'arte e di politica e, quindi, anche le proteste vanno fatte sì ma, possibilmente, senza disturbare troppo il manovratore.

“Nessun problema

può essere risolto

congelandolo”

(Winston Churchill)

Nella terra che fu di Pitagora, purtroppo ed invece, i congelatori sono stracolmi di problemi mai risolti e solo rinviati.

Nel frattempo la Regione certo non dorme, tanto che ha mandato in questi giorni una nota in cui ha annunciato che il tavolo tecnico sta alacremente lavorando per risolvere la questione.

Per inciso, una nota quella spedita dalla Cittadella di Germaneto che andrebbe studiata nei corsi di comunicazione e nelle migliori università per la capacità mostrata di non dire nulla e non far capire nulla su ciò che il suddetto tavolo abbia fatto.

La Sacal, però, non ci sta a svolgere il ruolo di agnello sacrificale e chiama in causa la Fly Servus, che a sua volta gli ricorda come il contratto firmato recitasse che, se non fosse stato raggiunto un determinato quoziente di riempimento dei posti, hai voglia a pretendere: non si vola.

“Quando posticipiamo le cose

ad un momento futuro

- probabilmente mitico - la terra del dopo,

non facciamo altro che trascinare

il passato nel futuro.

Il fardello dell’incompletezza di ieri

è un carico pesante da gestire. Non portarlo”.

(Peter McWilliams)

Adesso, vista la situazione di stallo (che parlando di aerei, come si sa, è assai pericolosa) si attende il “salvatore della Patria”, il cavaliere (che non si pretende senza macchia e senza ombre, ma almeno un usato sicuro) che arrivi a risolvere l'intricata questione.

Questo arcano, secondo i rumors, potrebbe arrivare o, meglio, tornare dalla vicina Irlanda, con il riapprodo nello scalo Pitagora della Ryanair, che potrebbe ridecollare dal prossimo 1° aprile.

Visto i precedenti brutti scherzi tirati ai cittadini in termini di aeroporti e voli, soprattutto quanto ad annunci, la stessa data, quel 1°aprile, non sappiamo il perché ma ci lascia il sospetto che il copione possa non cambiare.

“Il rinvio, simbolo della vita italiana: non fare mai oggi

quello che potresti fare domani.

Tutti i difetti e forse tutte le virtù del costume italiano

si riassumono nella istituzione del rinvio:

ripensarci, non compromettersi, rimandare la scelta;

tenere il piede in due staffe, il doppio giuoco,

il tempo rimedia a tutto, tira a campà”.

(Piero Calamandrei)

La perplessità di chi scrive è che con il ritorno di Ryanair, che naturalmente e giustamente vorrà pure il suo tornaconto in termini di incentivi, le istituzioni stiano ripercorrendo una strada che già si è rivelata minata.

Appena qualche mese fa, infatti, c'è stato il rinvio a giudizio, per una presunta mala gestio e per bancarotta (anche se semplice), del Consiglio di Amministrazione della vecchia società S. Anna, che gestiva lo scalo crotonese.

Il Pm Bono, tra le altre cose, ha contestato che in “una situazione patrimoniale già ampiamente compromessa ed in mancanza della necessaria ricapitalizzazione, avrebbero comunque stipulato, nel 2013, un contratto con la compagnia Ryanair che prevedeva il pagamento di 16 euro per ogni passeggero in partenza, e una convenzione, ritenuta “antieconomica”.

Saranno passati oltre 4 anni ma la situazione finanziaria di chi gestisce oggi l’aeroporto non è che sembra così solidissima.

“Rimanda a domani

solo ciò che saresti disposto

a lasciare incompiuto

morendo”

(Pablo Picasso)

La citazione del grande artista non è casuale, visto che la vicenda S. Anna è così intricata, contorta ed incomprensibile che ricorda proprio uno dei suoi quadri.

Una situazione talmente complicata che di rinvii - ne siamo certi - ce ne saranno ancora. In questo caso, consigliamo noi una prossima data a cui rimandare il problema: il 3 di giugno, con l'aggiunta di dare al giorno tutta la dietrologia che la credenza popolare già gli affida.

*Simbolo dello stronzio