Il professor Franco Federico, di tanto in tanto, ci fa pervenire alcuni suoi ottimi scritti su vari argomenti. Ci piace riprendere - perché sempre attuale - quello del dicembre 2016: “Ideologia e prassi politica del Movimento 5 Stelle”.
Ha iniziato con l’elencare gli aspetti positivi del Movimento:
“Sia per il modo molto singolare con il quale detta forza, nata nelle piazze e sulla rete, si è rapidamente affermata” … “La comparsa del M5S sullo scenario politico ha creato non pochi sconquassi e squilibri nei partiti tradizionale” … “Uno dei più grandi meriti è costituito dal fatto che il suo cavallo di battaglia è stato quello della lotta contro i tanti assurdi ed intollerabili privilegi, di cui da sempre ha goduto e continua a godere la classe politica nel nostro Paese”.
Ed ora veniamo agli aspetti negativi:
“Non si può tuttavia non rilevare che, in siffatta opinione, vi è un eccesso di severità, assemblando tutte le forze politiche italiane e non volendo operare alcun distinguo … Relativamente al problema della democrazia nel M5S, non si può fare a meno di spendere qualche parola sui fuoriusciti e sugli espulsi dai Gruppi Parlamentari di Camera e Senato, che non sono pochi”.
Infatti, oggi giorno, i fuoriusciti tra i 54 senatori iniziali sono ben 19; mentre per quanto riguarda i deputati sono 21 i trasmigrati sugli iniziali 109. Pertanto, ben 40, tra senatori e deputati, sono andati o cacciati via.
Sfrenata improvvisazione o manifesta dittatura? All’interno del Movimento sembrerebbe sia molto scarsa la democrazia.
Ecco: non ci si può improvvisare in politica, nonostante le buone o ottime intenzioni o perché si è dotati di un buon bagaglio culturale. Ci si deve specializzare per potere affrontare le varie tematiche; dalla politica economica a quella estera, da quella della difesa a quella del contrasto al crimine.
Sono, pertanto, necessarie specifiche competenze. Riteniamo che, per i suddetti motivi, il Movimento 5 Stelle non potrebbe ben governare vincendo le prossime elezioni.
Rodolfo Bava