Sacal e la “paraculata” dell’aeroporto jukebox: l’aereo decolla col “gettone” del Comune

14 febbraio 2018, 10:13 Sr l'impertinente

“Prendo in giro la gente, perché alla gente piace essere presa in giro”. Lo sosteneva Alfred Hitchcock e considerato il credito che i crotonesi hanno dato a chi li ha presi per i fondelli, il regista pare c’abbia pienamente azzeccato.


di Sr* l'impertinente

Il governo ha inserito l’aeroporto di Crotone, in particolare, tra quelli di interesse nazionale che ha consentito un significativo risparmio alla società di gestione dello scalo ponendo l’onere del servizio a carico dello Stato”.

Questa è la più recente dichiarazione del sottosegretario al Mibact, Dorina Bianchi che, dal lontano 2001, siede sugli scranni parlamentari e, da qualche tempo, anche sulle poltrone di Governo.

Effettivamente, dal gennaio 2014 lo scalo pitagorico è tornato tra gli aeroporti di interesse nazionale, con l'allora ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Maurizio Lupi, che lo aveva inserito nel Piano nazionale degli aeroporti.

Peccato, però, che da allora, contrariamente a quello che scrive la sottosegretario Bianchi, Crotone è stato l'unico aeroporto “nazionale” in cui lo Stato non si è accollato le spese di funzionamento del servizio della torre di controllo.


“La verosimiglianza

è un qualcosa d'intermedio

tra verità e bugia.

È qui che l'inganno

trova compimento.”

(Stefano Nasetti)


La domanda che sorge - ed in realtà è già sorta molto spesso in questi anni - è se sia possibile che un rappresentante di Governo non sappia ciò che fa il suo stesso Esecutivo. Nel caso di specie la risposta è “Si”.

Altrimenti non si spiegherebbero uscite simili, al limite del temerario, e considerando il fatto che proprio la società di gestione precedente abbia dovuto accollarsi oltre 100 mila euro di costi mensili facendola sempre traballare economicamente.

Certo: il colpo di grazia, poi, l'ha dato la presunta mala gestio di questi anni, che avrebbe fatto accumulare debiti su debiti con la conseguenza che i libri contabili volavano in Tribunale mentre gli aerei rimanevano miseramente a terra.


“Potete ingannare tutti

per qualche tempo,

o alcuni per tutto il tempo,

ma non potete

prendere per i fondelli

tutti per tutto il tempo.”

(Abraham Lincoln)


“Adesso esiste una società unica aeroportuale (la Sacal, ndr) che deve necessariamente mettere in campo scelte e azioni per sostenere concretamente i provvedimenti assunti dal governo in favore delle infrastrutture aeroportuali calabresi” affermava con giubilo “Kalamity” Dorina.

E pare che proprio la nuova società di gestione, la Sacal, l'abbia presa alla lettera, facendo ciò che finora ha fatto il Governo, ovvero prendere in giro i crotonesi annunciando una prossima firma” che sbloccasse la questione.

Se per il ministero questa firma era - quella di Lupi prima e Delrio dopo - sul decreto che sancisse come che queste spese fossero a carico dello Stato, per Sacal il riferimento è a quella sui contratti per le nuove società.

In entrambi i casi si tratterebbe di sigle date per imminenti: da anni la prima, da un po' meno la seconda. Nel caso Sacal, poi, addirittura una firma vera e propria c'è pure stata, quella con la Flyservus ma dagli esiti nefasti che tutti ormai abbiamo imparato a conoscere.


“Il fine di uno scherzo

non è quello di degradare

l'essere umano

ma di ricordargli

che è già degradato.”

(George Orwell)


Proprio ieri, intanto, c'è stato un incontro tra alcuni sindaci del crotonese, con in testa Ugo Pugliese e donna Flora, con Sacal e Regione, il tutto programmato dopo il sit in davanti alla società di gestione dei tre scali calabresi da parte di un gruppo (scarsino, almeno in quantità) di crotonesi.

Dall'esito dell’ennesimo “ritrovo” è arrivato ancor più chiaramente un messaggio, soprattutto da parte del presidente Sacal: Bambole o, meglio, sindaci: non c'è una lira”. Segue sfuriata da parte di Pugliese con lo stesso De Felice.

In pratica, i sindaci, sollecitati anche dallo stesso governatore Oliverio, invece di ricevere risposte certe sui voli, hanno appreso che dovranno metter mano al portafogli sborsando precisamente 40 mila euro al mese per almeno sei mesi così da contribuire ai costi di gestione dell’aeroporto.

È qui che il paradosso tutto crotonese tocca il suo apice: non solo Sacal secondo molti avrebbe danneggiato il territorio non facendo ancora decollare lo scalo, ma per questo suo non far nulla ora si farebbe anche pagare.


“A che scopo dobbiamo vivere,

se non per essere presi in giro

dai nostri vicini

e ridere di loro a nostra volta?”.

(Jane Austen)


È spiacevole ammetterlo ma è proprio in questi casi che ci si rende sempre più conto che chi ci rappresenta in questo sperduto e sfortunato lembo di Calabria, spesso pare viva - restando in tema - tra le nuvole, dando anche la sensazione di non avere contezza di ciò che dice o scrive.

Considerato tutti i personaggi che in questi anni hanno gravitato intorno allo scalo pitagorico, si potrebbe pensare di girare un remake di un noto film “L'aereo (o meglio l'aeroporto) più pazzo del mondo”.

Ci sarebbe da ridere ... se non ci da fosse piangere!

*simbolo dello stronzio