Il Talismano della Felicità ultimo capolavoro di Fëdor Dostoevskij | Venturino Lazzaro

Cari amici, buona domenica. È ancòra brutto, oggi, e fa più freddo. Il succo di una conferenza strepitosa a cui ho avuto la fortuna di assistere, in settimana, è stato (in sintesi e come risultanza intellettuale) che un'opera d'Arte, un Capolavoro, può definirsi tale solo se ti cambia, se ti lascia diverso da come ti ha incontrato. Questa conclusione (fulminante) apparentemente logica, ma sottovalutata, in questi giorni mi ha costretto ad alcune riflessioni. Ho cominciato ad enumerare libri, musiche, musei e capolavori architettonici, città storiche, monumenti, piramidi e canzoni, situazioni, alla ricerca di quello che in effetti ha avuto (se ha avuto) la capacità di operare dentro me un vero cambiamento.


Venturino Lazzaro | Cambio Quotidiano Social

È stato un esercizio laborioso e impegnativo, anche divertente, al termine del quale è scaturita una classifica (mia, personalissima) che, senza appello, vede: 1) la mia prima fidanzata, 2) la Vespa 3) il Bimby (per limitarci ai primi posti).

Da qui dovrà ripartire l'Arte, quella vera, per incidere sul serio, per cambiarmi ancòra. Poco più in basso, in graduatoria, ma sempre ben piazzati, ho ritrovato Dostoevskij, d'Annunzio, la Nike, e il Talismano della felicità (di Ada Boni).

Tutti incontri di gioventù, perchè poi, col tempo, ho preso a dare l'attributo di "Arte" o di " Capolavoro" solo a quello che era capace di confermare le mie idee consolidate, i miei gusti già formati (la sclerotica rigità della vecchiaia di rado consente dei riarrangiamenti).

Chissà se prima o poi ci saranno nuovi classificati, nuovi cambiamenti. In fondo è proprio la classifica di ognuno, se è sincera, ciò che differenzia per davvero le persone. Era tempo che non facevo pollo al forno con patate.

È sempre divertente, rassicurante e buono. Non sarà mai un'opera d'arte, ma può rientrare a pieno titolo nei canoni di un onesto e sano artigianato. Buon pranzo.