“Io amo pensare alla Sicilia come un luogo dove puoi trovare qualunque tipo di contraddizioni”. A sostenerlo è il regista premio Nobel Giuseppe Tornatore e quanto a contraddizioni, se la frase la riportiamo a Crotone, si può affermare che anche questa città - dove il paradosso è ormai di casa - non sia certo da meno.
di Sr* l’impertinente
Una capoluogo con le più alte percentuali d’Italia (e forse anche d’Europa) in termini di disoccupazione che nell’ultimo Consiglio Provinciale, vede urlare la rabbia di quei lavoratori della Gestione Servizi stritolati dall’ansia del licenziamento.
Lavoratori che - è il caso di ricordarlo - non ricevono uno stipendio da ormai due anni; e società dove un liquidatore, solo per protocollare una lettera per rivendicare i crediti all’ente, ci ha impiegato ben 16 mesi.
Un’azienda che negli anni, sempre a proposito di paradossi, ha visto crescere il numero dei suoi dipendenti e, nello stesso tempo, diminuire le somme messe a disposizione dalla Provincia per i servizi assegnati.
“Un paradosso della vita lavorativa
è che la stessa realtà
può essere percepita da una persona
come una devastante minaccia,
e da un’altra
come uno stimolo corroborante”.
(Daniel Goleman)
Rimanendo ancora alla Provincia di Crotone, i consiglieri di maggioranza e minoranza hanno annunciato che dopo l’approvazione del bilancio si sarebbero dimessi per far avviare l’iter di nuove elezioni.
Solitamente si sa come in Italia la parola “dimissioni”, soprattutto in ambienti politici, non sia certo usuale ed è per questo che l’annuncio aveva destato non poca curiosità.
Peccato, però, che le dimissioni degli stessi consiglieri, partite come “irrevocabili” e pur essendo passati diversi mesi non solo non siano state ancora presentate ma nelle ultime riunioni siano apparse anzi come “non più così sicure”.
“La strategia è la via del paradosso.
Così, chi è abile, si mostri maldestro;
chi è utile, si mostri inutile.
Chi è affabile, si mostri scostante;
chi è scostante, si mostri affabile”.
(Sun Tsu)
Il paradosso è talmente diffuso nell’aria che coinvolge anche la Prefettura pitagorica che se da una parte ha “cacciato” - per i noti fatti di Stige - il presidente della Provincia (così come sindaci e amministratori), dall’altro si vede ora ed invece costretta a trattenerne i consiglieri.
Infatti, quello della Provincia crotonese è divenuto un caso nazionale, considerato che per gli enti di secondo livello non è possibile nominare un commissario. Il rappresentante dell’Ufficio di Governo, così, ha chiesto lumi al Ministero sul da farsi.
Dunque: Crotone, come al solito, è salita alla ribalta della cronaca, anche legislativa, per un vulnus creatosi dopo l’arresto di Nicodemo Parrilla e, a seconda di come si risolverà, è destinata anche a fare giurisprudenza.
“Strani questi italiani:
sono così pignoli
che in ogni problema
cercano il pelo nell'uovo.
E quando l'hanno trovato,
gettano l'uovo
e si mangiano il pelo”.
(Benedetto Croce)
È poi paradossale questa città se si ricorda come seppur guidata da una coalizione che sostiene di poter muovere almeno novemila voti, si riduca ad elemosinarne un paio per far passare il bilancio in Consiglio Comunale.
Così come paradossale è il fatto che nell’Assise venga approvato, e in un batter baleno, uno dei documenti più complessi e che forse meriterebbe maggiore approfondimento: ovvero le linee programmatiche del Psc.
Intanto altri provvedimenti, e che non richiederebbero grandi discussioni ma urgenti anch’essi, stentano invece a solcare la porta di piazza Resistenza e chissà quando approderanno in aula!
“Amante del paradosso
è colui il quale ricerca
e scopre la verità
esponendola in modo
da irritare l'opinione comune,
costringendola a riflettere
ed a vergognarsi
di se stessa e della supina
inconsapevole accettazione
di errori volgari”.
(Luigi Einaudi)
Non è paradossale, invece, il fatto che per superare lo scoglio del bilancio, la maggioranza sarà in qualche modo aiutata da quella che dovrebbe essere l’opposizione, con buona pace del mandato dei cittadini.
La commistione dei ruoli tra chi comanda e chi dovrebbe controllare, infatti, è divenuta - purtroppo, aggiungiamo noi - una regola non scritta che si trascina, ormai, da diverse consiliature e che non passa mai di moda.
La conseguenza è anche che paiono non avere fine le querelle che riguardano le società che gestiscono i servizi pubblici, come ad esempio l’acqua, i rifiuti e la viabilità: che alla fine pagano sempre i cittadini.
“Ciò che nei miti
si presenta inverosimile,
è proprio quel che
ci apre la via alla verità.
Infatti, quanto più paradossale
e straordinario è l'enigma,
tanto più pare ammonirci
a non affidarci alla nuda parola,
ma ad affaticarci intorno
alla verità riposta”.
(Imperatore Giuliano l’apostata).
Di enigmi a Crotone, insomma, ce ne sono tanti, fin troppi, e si ha l’impressione ogni volta di avere a che fare con un copione sempre uguale ma che, purtroppo, non è come quello dei film: non finisce con un lieto fine.
* Simbolo dello stronzio