Ambo di Trotta Quaterna sulla Samp. Zenga tra sogni di bambino e voglia di stupire

11 marzo 2018, 21:31 Trasferta Libera

Questa volta una partita giocata per intera con un unico episodio. Una vittoria che ammutolisce l'avversario in campo. Il Crotone con quattro goal fa tre punti importanti per la salvezza. Equazione con qualche incognita brillantemente risolta in perfetta armonia tra atteggiamento e prestazione. Dopo risultati altalenanti nell'ultimo periodo ecco sfoderare un match perfetto che rimette a fuoco l'obiettivo di scalare la classifica verso quota trenta, stropicciando la Sampdoria con un netto 4-1.


Vito Barresi | Trasferta Libera

Piccole cose di calcio e grande coraggio sportivo questa la dote dei rossoblù che davanti al proprio pubblico cancellano l'onta di quella durissima sconfitta rimediata all'andata al Marassi. Una concentrazione e una grinta da professionisti, sviluppata in una determinazione lucida che prendeva fiato fin dai primi minuti, mettendo in rete un doppio Trotta.

Tutti pronti a districarsi da quell'ingorgo di classifica che rischiava di risucchiare il Crotone sotto il livello di guardia. La vittoria adesso da morale e spinta, nonostante ci si ritrovi nella corsia affollata del terzultimo posto in classifica, in guardinga compagnia con Sassuolo e Spal, rimarcando che la sfida è aperta e la riconferma pienamente possibile.

Zenga questa volta non sbaglia. Anzi guarda con molta attenzione il costante svolgimento della gara, vede le smagliature e immediatamente interviene.

Il coach del Crotone con la vittoria sui blucerchiati riconferma di non aver perso tempo e di lavorare con logica e intelligenza su soluzioni realistiche che trovano nei suoi calciatori appassionati interpreti e autentici protagonisti del calcio.

Ricordo che ero bambino...

”i trofei te li metti in bacheca, il rispetto della gente, l'amore della gente no. Ed è penso la vittoria più bella che uno possa avere. Questo è il ripagare di tanti giri, di tanti sacrifici, di tante cose... il sogno di un bambino che andava a scuola con la borsa dell'Inter e mi chiamavano, ah guarda l'interista lì! Perchè nessuno lo sa, perchè qualcuno quando parla di sacrifici dice che io non ho mai avuto un'infanzia facile. I miei genitori non era ricchi e io andavo a lavorare in sede al mattino, smistavo la posta, andavo a prendere i cappuccini, i caffè per tutti, per i vari Beltrani, per la varia Ileana, per Mazzola, tutta sta gente qua...”

Parola d'ordine stupire. Cioè mettere al tappeto gli avversari, anche quelli di lusso, con eleganza e precisione.

Per questo il target è quello di massima attenzione ai meccanismi di gioco, alla scoperta delle capacità ancora inespresse di un collettivo che sa di essere un impianto solido, con talenti che sanno rispondere principalmente al gioco altruista e non ai facili quanto effimeri egoismi.

Pazienza, schemi di passaggio, disposizione tattica alta e variabile, con meccanismi di gioco trasparenti che si risolvono in pragmatica profondità per vincere la partita.

Cameo di Zenga che ripensa se stesso:

"al pomeriggio prendevo la mia bella borsa, la bicicletta o il tram quando era possibile. E andavo a fare allenamento e la sera andavo a scuola, e mi guadagnavo i miei soldini per fare le mie cose. Quindi poi, se quando da ragazzino, adesso non lo so se lo fanno ancora ma prima ti davano una tessera per andare a vedere le partire, io invece di andare nei distinti andavo in curva. Quindi immaginati il sogno di un ragazzino del genere che diventa realtà. E oltretutto dopo che da vent'anni non giochi più in questa squadra, quando torni a San Siro è come se avessi smesso da due giorni. E' un emozione unica, non puoi descriverla, qualcosa di speciale, di fantastico... Non so neanche come dirlo. Mi viene la pelle d'oca solo a pensarci...”

Walterino davanti alla porta... Testa a Torino, una partita in meno, con in mezzo la Roma in casa. Non sporgersi dal finestrino e pensare alla preparazione facendo crescere i vari Crociata, Zanellato, Diabi, una possibile alternativa. Il Crotone non molla. La squadra sa cosa fare. Metti che il pallone va in rete...

Partita senza time out. Non serviva a niente. Soprattutto dopo il primo colpo al 6’ con Trotta. Raddoppio, calcio di rigore parato da Viviano a Trotta, Stoian più svelto di tutti che mette in rete. Al 37’ tris di Trotta che infila Viviano. Nella ripresa al 70’ gol della bandiera di Zapata, servito da Praet. A 6’ dalla fine quartina del Crotone con un autogol di Viviano su un pallone respinto da Silvestre. Nalini super sulla sfascia sulla sinistra la difesa blucerchiata. Trotta va in doppietta. Benali e Martella lineari ma non sfavillanti. Tutto qui linea a Roma.