Frizzi post voto. Quel feeling spento tra Torromino e Cerrelli e Nico il fortunato: non ci resta che sperare nelle Stelle?

12 marzo 2018, 19:27 Sr l'impertinente

“Dai nemici mi guardo io ma dagli amici mi guardi Iddio”. Un antico adagio popolare che vale per le amicizie politiche - leggasi “alleanze” - più che in ogni altro contesto.


di Sr* l’impertinente

Un motto, questo, che riguarda in particolare il Centrodestra, dove non c’è mai stato un feeling tra il candidato all’uninominale, Giancarlo Cerrelli (Lega), e quello nel listino, Sergio Torromino (Forza Italia).

Quest’ultimo, in ogni dichiarazione pubblica, non ha tralasciato di sottolineare che l’accoppiamento con un candidato in quota Lega l’abbia direttamente penalizzato, arrivando finanche a incidere sulla sua stessa elezione.

Senza filtri Torromino ha lasciato intendere che se fosse stato lui il prescelto all’uninominale nel collegio di Crotone, la competizione avrebbe preso ben altra direzione.


“Noi, si può dire, siamo sempre

in condizioni di minorità

in tutta la nostra vita,

e cerchiamo sempre l'alleanza

di qualche autorità che rinsaldi

il potere della nostra autorità interiore”.

(Luigi Russo)


Un feeling mai esploso, dunque, quello tra Cerrelli e Torromino, che ha avuto una dimostrazione plastica nel corso della visita del vice presidente nazionale della Lega, Giorgetti, a cui Forza Italia ha mandato incontro la candidata Altilia.

Non c’è mai stata, di fatto, nessuna iniziativa a cui Torromino e Cerrelli siano stati presenti in contemporanea, quasi a voler prendere, da parte del secondo, le distanze da quello che pur era un alleato.

Cerrelli si è chiuso in un silenzio post sconfitta e, praticamente, non ha pronunciato letteralmente parola sull’esito del voto ma a quanto pare neanche lui avrebbe gradito la presa di distanze del “collega” Azzurro.


“Mia madre mi ha sempre detto

che se non si può dire

nulla di buono su qualcuno,

non dire niente”. (Mike Tyson)


Certo, se c’è qualcuno che dovrebbe lamentarsi quello è proprio Cerrelli, che non solo non è stato gradito dall’alleato di colazione ma parrebbe anche dal partito di Salvini, affiancato come è stato da esponenti che nulla avevano a che fare con la mitezza dell’avvocato.

Persone con posizioni talvolta più oltranziste di quelle del rappresentante dell’Unione dei giuristi cattolici sul fronte dei diritti definiti irrinunciabili.

Così, alla fine, stretto tra un Torromino e i suoi compagni di viaggio della Lega, Cerrelli è proprio il caso di dire che è stato sorpassato a destra proprio sul fronte delle posizioni assunte.


“Qualcuno è nato

sotto una buona stella,

qualcun altro se la procura

in qualche modo”.

(Bruce Springsteen)


E passando a Sinistra (o meglio, di quello che ne è rimasto) certamente sotto una buona stella è nato Nico Stumpo, che è riuscito a strappare un’altra legislatura alla Camera, ballando sulle macerie di Liberi e Uguali.

Certo anche lui ci ha messo del suo, non certo in termini di voti raccolti, ascrivibili sotto la voce “irrilevanti”, ma per il fatto che si era accasato in tutte le posizioni utili possibili per essere eletto.

Quello che gli avevano rinfacciato, ancor prima di cominciare, i responsabili di Possibile, che pur era un alleato della coalizione di Pietro Grasso. Un vero miracolo la sua elezione che merita un pellegrinaggio a capo Colonna. A piedi.


“Desiderare, gli aveva detto

un antico maestro,

vuol dire questo.

Aspettare sotto le stelle

che qualcuno torni vivo

dal campo di battaglia”.

(Stefano Benni)


Ed esclusa la brigata dei Cinque stelle, con la doppietta dell’elezione della coppia Corrado&Barbuto, tutte le altre forze scese in campo in questa campagna elettorale ne sono uscite con le ossa rotta.

C’è chi ha preso una legnata talmente forte da aver perso la parola, come nel caso più eclatante del Pd che ad una settimana dal voto ha preferito rinchiudersi in un silenzio tombale.

Neanche una voce dai dirigenti, sia comunali che provinciali, che hanno perfino rinunciato - seppur in presenza di un terreno assai fertile – a fare ciò che gli è riuscito meglio in questi anni: vale a dire a litigare.


“Nessuno è nato

sotto una cattiva stella;

ci sono semmai uomini

che guardano male il cielo”.

(Dalai Lama)


La speranza è che a Crotone, visto ciò che è accaduto, di Stelle ne bastino Cinque (o meglio due) con l’auspicio che le parlamentari elette sul territorio - come accade per le stelle appunto – non facciano come i loro predecessori: ovvero che una volta messo piede a Roma i crotonesi le vedano solo col cannocchiale.

*Simbolo dello Stronzio