Sculcos Anthology. La Solitudine dei numeri primi: il dilemma di Flora, “muta” d’accento e di pensier

15 marzo 2018, 17:35 Sr l'impertinente

"Il silenzio ha il diritto di essere ascoltato | la gente parla troppo per quello che deve dire | parole senza significato, si dissolvono via e basta. | Il silenzio deve essere ascoltato | il rumore dovrebbe essere osservato | il tempo è giunto per imparare, che il silenzio... | il silenzio deve essere ascoltato". (Clive Cussler)


di Sr* l'impertinente

Proprio il silenzio sembra essere diventato il nuovo must del panorama politico crotonese dopo una tornata elettorale che, invece, avrebbe dato, in altri tempi, la stura a chissà quali e quante discussioni.

Silenzio che imperversa tra i perdenti alla ricerca spasmodica di altre possibilità con cui entrare in scena per prendere, magari, l'ultima e sonora legnata che li porti ad un oblio questa volta definitivo.

Troppa loquacità, in realtà, non c'è neanche sul fronte opposto, quel centrodestra uscito vincitore a livello nazionale e che aveva buone aspettative sul territorio ma che, invece, non ha raccolto neanche le briciole.


“Noi siamo abituati a dare

a parole come "silenzio" e "solitudine"

un significato di malinconia, negativo.

Nel caso della lettura non è così,

al contrario quel silenzio

e quella solitudine

segnano la condizione orgogliosa

dell'essere umano solo con i suoi pensieri,

capace di dimenticare

per qualche ora "ogni affanno".

(Corrado Augias)


Silenzio e solitudine: due stati che, in questo periodo, sta vivendo quella che è era una convitata di pietra alle scorse elezioni: vale a dire la consigliera regionale Flora Sculco, ribattezzata donna Flora.

Silenzio perché non una sola parola ha profferito, a voce o per scritto, sull’esito delle consultazioni che avrebbero potuto vederla protagonista ma che, invece, l'hanno relegata solo a quell’insignificante ruolo di spettatrice esterna, seppur un po' interessata.

Solitudine, invece, perché sta anche vedendo svanire quelli che erano i suoi contatti con il Governo nazionale e legati ad un Pd uscito dalla competizione con le ossa talmente rotte da quasi esser destinato a lasciar presto la scena.


“Se non rimane altro bisogna urlare.

Il silenzio è un autentico delitto

contro il genere umano”.

(Nadežda Jakovlevna Mandel'štam)


Un silenzio ed una solitudine che, di conseguenza, si potrebbero abbattere anche sull'Amministrazione comunale di Crotone che ha già un problema non di poco conto: è senza numeri per governare.

Qualche flebile aggancio ancora c'è con la Regione e che potrebbe ulteriormente stringersi con l'entrata in Giunta della stessa Flora (sebbene dall'entourage smentiscano), anche se solo per una scorcio di consiliatura.

Gioca a favore della Sculco family il fatto che anche il governatore Oliverio si sia reso conto (e ci voleva tanto?) che il Pd, ed in particolare quello calabrese, è un'armata in disarmo e che per riconquistare poltrone servono degli aiutini esterni.


“Troppe persone

sembrano convinte

che il silenzio sia un vuoto

da riempire ad ogni costo,

anche se non c'è niente

di importante da dire”.

(Nicholas Sparks)


Intanto donna Flora sta tenendo un profilo decisamente molto basso, quasi da rasoterra dopo l'azzardo, poco riuscito, della lettera dagli amorosi sensi inviata al segretario Renzi, anch'esso diventato adesso solo uno degli ex agganci.

L'unica consolazione (ma è davvero poca cosa) è stata quella di vedere Nicodemo Oliverio - che tanto si era opposto all'alleanza con il Pd ed aveva disdegnato il suo soccorso elettorale - fuori dal Parlamento dopo tre legislature.

Per lo stesso Oliverio, ormai ex deputato, non è detto che si sia trattato però di una scelta sbagliata, anche considerati gli esiti infausti e visto che a chi l'appoggio di Flora l'ha avuto, Tonino Scalzi al Senato, non è che sia andata di certo meglio.


“Il silenzio fa sì che

le immagini del passato

non suscitino desideri

ma tristezza,

una enorme

sconsolata malinconia”.

(Erich Maria Remarque)


Adesso è proprio questo il rischio incombente per Sculco ed il suo “pacchetto di voti”: il rimpianto, ovvero che si passi - senza adeguate strategie - dall’essere ad un passo dal Parlamento al rimpiangere tutto ciò che poteva essere ma non è stato.

Ritornando poi alle difficoltà della maggioranza al Comune, più che a piazza Montecitorio gli Sculco farebbero bene a pensare, più prosaicamente, a quella della Resistenza; così da evitare di perdere la guida dell'ente conquistata appena due anni fa.

Ed in questa missione c'entra ancora il Pd che, con alcuni dei suoi componenti si è già dimostrato affidabile (almeno in una cosa, verrebbe da dire) stampella per la maggioranza zoppicante.


"Anche lo stolto, se tace,

passa per saggio

e, se tien chiuse le labbra,

per intelligente”.

(Libro dei proverbi della Bibbia)


Insomma, in questo periodo di silenzi, post traumatico per molti, ciò che emerge dal territorio sono solo le macerie prodotte da coloro che si credevano invincibili ed intoccabili ma che si sono scoperti, alla fine, anch'essi umani e perdenti.

Ora il prossimo traguardo da raggiungere l'ha fornito lo stesso Oliverio che ha annunciato il rimpasto in Giunta regionale e com'è noto la stessa parola “rimpasto” agita i politici più del sangue in acqua per gli squali.

Così il silenzio sembra destinato a finire presto, lasciando il posto a nuovi propositi per conquistare una poltrona nell'esecutivo regionale; che per molti potrebbe essere l'ultima chances anche fuori tempo massimo.


“Il silenzio in un uomo è una virtù,

la più loquace

che possi decantar le sue glorie”.

(Salvator Rosa)


Visto l'andazzo delle ultime competizioni, il silenzio sarà l'arma determinante per i prossimi appuntamenti alle urne, inteso come la possibilità degli elettori di far tacere e far sparire dall'agone politico chi ha agito, finora, solo pro domo sua.

* Simbolo dello stronzio