Crotone: ma quale turismo! Tra sudicio e caos si salvano solo gli zampognari: e pure fuori stagione

12 aprile 2018, 11:42 Sr l'impertinente

“Un paese, è per me, un viso, un sorriso, un’accoglienza, un nome, molto più che delle città, delle montagne, delle foreste o delle rive”. (Pierre Fillit)


di Sr* l'impertinente

Da qualche tempo Crotone sta ospitando le navi da crociera che, seppur per qualche ora, portano in riva allo Ionio centinaia di turisti. Così, e ora più che mai, la parola che risuona più spesso, specie dall'Amministrazione comunale, è “accoglienza”.

Come al solito, però, “tra il dire ed il fare c'è di mezzo il mare”, lo stesso che solcano le navi per giungere a Crotone, e ciò che trovano i villeggianti, appena sbarcati, non è sempre - per non dire quasi mai - l'immagine più bella della città.

In queste circostanze, poi, c'è anche un’aggravante: ovvero che le date degli approdi, dodici nel solo 2018, si conoscono da diverso tempo e quindi organizzare l'accoglienza, almeno per un giorno, non dovrebbe esser cosa difficile.


“Sapeste come allarga il cuore

essere ricevuti con amore,

ma come lo stringe

essere ricevuti a malincuore!”.

(Magdeleine Hutin)


Ci limitiamo qui ad annotare solo ciò che è accaduto in quello che è considerato il salotto buono della città - tra piazza Pitagora e Duomo, portici compresi - che non ha saputo di certo dare ai turisti americani della Viking star una buona cartolina da portar via con sé.

Proprio a pochi centimetri dallo stand di accoglienza, allestito da Alfa 21 (la società che si è aggiudicato l'appalto per 32 mila euro) faceva bella mostra di sé una busta di rifiuti abbandonata in una fioriera, piena solo di terra.

Un cittadino ha sostenuto di aver anche avvertito chi di dovere per farla rimuovere, per evitare che un simile spettacolo potesse essere apparire agli occhi degli ospiti: ma il plico è rimasto sempre li.


“Se fai un viaggio lungo

sia leggero il tuo bagaglio:

sarai meno stanco

e più disposto ad accogliere

ciò che ti sarà donato

ogni nuovo giorno”.

(Enzo Bianchi)


Intanto, lo stesso stand era praticamente circondato da bancarelle mobili, per lo più abusive; proprio quelle che erano state bandite dalle zone di maggior accesso turistico da una serie di ordinanze, bellamente inosservate.

E di banchetti - rigorosamente sotto i portici e su entrambi i lati - ieri ce n’erano così tanti da rendere persino difficile anche solo passeggiare, visto lo spazio esiguo lasciato dalle attrezzature mobili impiegate. E di vigili manco l'ombra.

Per tacere poi, a proposito di ostacoli alla circolazione, delle auto in doppia e perfino tripla fila, e di altre due che, poco dopo le 12,30 hanno sfrecciato verso il Duomo, con giovani sporgenti dai finestrini ad urlare, Dio solo sa per quale ragione.


“Rifletti a lungo se è il caso

di accogliere qualcuno

come amico, ma, una volta deciso,

accoglilo con tutto il cuore

e parla con lui apertamente

come con te stesso”.

(Lucio Anneo Seneca)


Un discorso a parte, poi, meritano i portici: sporchi, cartacce ed altro quanto una latente difficoltà nel passeggiarvi dovuta non solo alla presenza delle bancarelle già citate.

Sudiciume alimentato sì dal mondo animale: escrementi di piccioni e, soprattutto, di cani non mancano di certo ma il principale protagonista è sempre e ancora una volta l'homo crotonensis.

Si guardi ai cartoni lasciati fuori dalle attività commerciali che, almeno per il giorno dell'arrivo dei turisti, avrebbero potuto tenerseli in “casa”: in fondo le stesse associazioni di categoria avevano o no assicurato la loro massima collaborazione?


“Crotone risponde bene a questo importante segmento del turismo di quel puzzle, come lo ha definito l'assessore al Turismo Giuseppe Frisenda, che l'amministrazione sta realizzando programmando attività che riguardano tutti gli aspetti del settore”. (Nota del Comune di Crotone)


Infine, il sottofondo incessante di musiche folcloristiche e zampogne a go go, che hanno fatto da costante colonna sonora (a tratti assordante) di una giornata di “accoglienza” turistica.

Non certo entusiaste le reazioni dei locali che forse non sono più abituati, come i turisti, ad essere accolti con tanto di musica: “E chi d'è, è venutu torne Natale”, lo sbotto sarcastico un cittadino.

È forse ignaro il crotonese (“tipico”) che dietro le pacchiane e le zampogne ci sia un attento studio dei gusti e delle aspettative dei villeggianti.

Nel corso della conferenza stampa d'esordio tenuta per presentare gli sbarchi, è stato fatto intendere che sono queste le carte vincenti dell'accoglienza e che se i turisti arrivano fin qui è proprio per queste attrattive.


“Nel 2018 con un numero consistente di navi e soprattutto destagionalizzare gli stessi avendo presenze anche nei mesi invernali significa che siamo sulla buona strada. Il nostro compito è di rendere accogliente ed attraente la città per questa particolare utenza turistica e stiamo investendo in questo senso”. (Assessore comunale al turismo di Crotone, Giuseppe Frisenda).


L'esempio più fulgido di organizzazione e programmazione si è avuto intorno alle 13 di ieri con una piazza Pitagora letteralmente invasa da autobus, ben quattro contemporaneamente; con evidenti disagi alla circolazione.

Intanto i turisti hanno trovato il castello di Carlo V chiuso, sebbene per ragioni diverse dall'altra volta (leggi fosforite),; mentre coloro che più sfortunati hanno dovuto fari uso dei mezzi di trasporto per disabili, hanno faticato non poco a percorrere la città.

Avvistati, poi, alcuni turisti girovagare e perdersi nel centro storico, con aspetti ancora poco da cartolina, nonostante lo stesso giorno si stesse presentando, nella sala Margherita, “Centro storico in fiore”.


“Incentivare questo settore significa aumentare esponenzialmente non solo l'aspetto del ritorno economico ma anche dell'immagine di Crotone che può realmente diventare una meta fissa del turismo crocieristico internazionale”. (Gregorio Mungari, Alfa 21).


In vista degli altri otto approdi in programma quest'anno, un suggerimento che si può dare all'Amministrazione comunale è quella di non stupire con effetti speciali, come diceva una nota pubblicità di un tempo, quanto di prendere ad esempio altre realtà.

In fondo, basterebbe così poco: un città pulita, un minimo di organizzazione nei servizi, qualche abbellimento, magari levando solo ciò che invece abbruttisce. Così, appunto, avviene nelle altre città “normali”.

Ma Crotone, un tempo culla dell'accoglienza, stenta ad essere proprio “normale”: l’obiettivo pare esser quel quello di rimandare tutti a casa per non farli più tornare: stranieri, migranti o turisti che siano!

* Simbolo dello Stronzio