L’incontro col sindaco della città pitagorica, Ugo pugliese, ci ha fatto scoprire il suo amore per il territorio e niente lo turba quando si provoca sulle critiche che gli sono rivolte, nel bene e nel male. Le risposte sono immediate e chiarisce tutto senza preconcetti: giudizi obiettivi, chiarimenti mai affrettati e sostenuti dalla consapevolezza dei punti di forza del territorio, delle sue aree deboli, delle contrarietà nell’affrontarle e del modo di reagire difronte a ogni situazione.
di Giuseppe Romano
Più che col Sindaco ci sembra di parlare con un cittadino assetato di cultura e dal grande senso di appartenenza verso la propria città.
In questa seconda intervista (LEGGI la precedente) abbiamo approfondito il suo ideale percorso sulle problematiche di maggiore rilievo e i progetti, con il coinvolgimento dei residenti e di tutti gli apparati preposti allo svolgimento di funzioni e compiti d’interesse pubblico in tutta la Provincia.
Col sindaco-tifoso abbiamo chiacchierato sulle magie di Simy, bomber del Crotone, contro la Juventus e l’Udinese, in questo finale di campionato della massima serie.
È stato semplice, così, entrare nel merito dello stadio, più volte ristrutturato e ampliato, attanagliato dai vincoli della Soprintendenza ai Beni Culturali.
“L’Eni-Stadium è stata la prima idea che ho lanciato a Sindial prima ancora che si parlasse del processo di bonifica”
Due mesi fa avevamo lanciato una proposta, anche provocatoria: realizzare il nuovo stadio sui resti delle industrie dismesse a totale carico dell’Eni, impegnata nella bonifica.
“Si era avanzata questa proposta e l’avevo accolta con piacere. Sto molto attento ai suggerimenti, perché non ho mai la convinzione di sapere tutto. ‘Eni-Stadium’ è stata la prima idea che ho lanciato a Sindial (LEGGI) prima ancora che si parlasse del processo di bonifica, nel novembre del 2016. Si discuteva ancora delle tombature nelle colline e di altre soluzioni del problema riguardante le scorie delle industrie dismesse”.
“Avevo detto: ‘se in quest’ area non si ha la volontà di andare a fondo nella bonifica, consiglierei di tombare tutto e realizzare sopra uno stadio, così com’è stato fatto allo Scida con una struttura d’appoggio, la stessa realizzata per la tribuna coperta dello Scida. Purtroppo, non ha fatto presa perché i tempi sono lunghi e abbiamo preferito le vasche Fosfoges e Fosforite, un processo di bonifica più importante”.
Un processo lungo, con mille difficoltà a portarlo a termine e che richiede la manipolazione delle sostanze (e rischi) ritenute pericolose.
“Sarà un processo sicuramente più lungo ma la lungaggine fa il pari con la sanità ed è bene che si faccia un lavoro per ottenere una maggiore bonifica e una maggiore sicurezza per i cittadini. La settimana scorsa abbiamo avuto un incontro con la Società di calcio, alla quale va il mio augurio per il risultato strepitoso conseguito contro la Juve, con una magistrale rovesciata di Simy”, che ha portato in primo piano la nostra città. Credo che mister Zenga sappia quello che sta facendo. Per lo stadio, si è confermata la realizzazione di un nuovo impianto, con diciotto mila posti e due ipotesi sull’area che dovrà accogliere la struttura. Saranno aree da bonificare e prive di vincoli”.
“Aeroporto? È ufficiale: i primi di giugno s’inizia ma il progetto non si chiude al solo volo stagionale per Pisa”
Questa serie A, che a noi dovrebbe portare vantaggi di diversa natura e dimensionati al nostro territorio, non trova le giuste soluzioni logistiche, direbbe Pitagora. Le squadre ospiti, provenienti dal Nord e dall’Italia centrale, atterrano a Lamezia dove, a volte, pernottano, a danno della città di Crotone. Mentre l’Fc Crotone deve organizzare, in proprio, voli charter dall’aeroporto Pitagora di Sant’Anna per raggiungere gli altri campi di serie A. Un disagio che si allarga a tutta la Provincia, con negatività assolute su ogni settore.
“Aeroporto? Posso comunicare una buona notizia, senza svelare alcuni passaggi che si stanno rivelando importanti per l’infrastruttura. So per certo che a breve ci sarà la conferenza stampa di Ryanair per l’apertura dei voli al Sant’Anna. È ufficiale: i primi di giugno s’inizia, com’è stato annunciato, ma il progetto aeroporto non si chiude al solo volo stagionale per Pisa. C’era una macchina libera e Ryanair l’ha messa a disposizione riprendendo la linea per Pisa”.
“L’aeroporto avrà il volo per Milano, definitivo; per Bergamo si stanno implementando alcune rotte che potrebbero sembrare inutili, ma è una soluzione studiata da Sacal e che ha messo su Crotone. Quello che mi fa piacere è l’apertura di Sacal verso un’implementazione per le tratte volative con la città di Crotone, discusse col Comune, la Provincia e direttamente con me”.
L’esperienza insegna della volubilità del sistema: si riapre per poi richiudere. Crotone chiede di volare a tempo indeterminato…
“Sto puntando a un’apertura a tempo indeterminato. Coinvolgerò tutti gli altri sindaci della provincia, perché si vada verso l’attività definitiva dell’aeroporto. Su questo ci dobbiamo lavorare tutti, senza metterci in contrasto”
“L’economia del porto potrebbe essere un indotto importante per la città, quasi a livello di grande industria”
A proposito di questo, le royalty potrebbero servire pure per questa ragione o continueranno a essere polverizzate?
“Sono state già utilizzate dalla passata Amministrazione per il mantenimento della curatela fallimentare dell’esercizio provvisorio. Le royalty saranno certamente impegnate nell’esercizio dell’aeroporto perché è un’operazione essenziale per il rilancio turistico ed economico della città e del comprensorio”.
“Mi permetta un passaggio: abbiamo puntato gli occhi sul porto, stiamo lavorando per la sua ristrutturazione, anche i processi sono lunghi e fermi da decenni. C’è un progetto ambiente-porto: è il Marines Spa. Tutto ok, ma questo scalo senza aeroporto non ha ragione di esistere. L’economia del porto, sulla quale puntiamo molto per rilanciare l’economia della città, potrebbe essere un indotto importante, quasi a livello di grande industria”.
“Il porto ha funzione di esistere se c’è l’aeroporto, altrimenti è una scatola vuota che non serve a nulla. Ecco perché si punta molto sul Sant’Anna, soprattutto sulla prosecuzione dell’attività volativa non solo per i miei concittadini o per creare la comodità di andare da qualche parte. Lo faccio per ricollegare l’Italia a Crotone e non Crotone all’Italia”.
“Bisogna imparare a guardare le cose sotto i due aspetti. Se i voli dovranno servire solo ai crotonesi, abbiamo un bacino d’utenza che non terrebbe in piedi l’aeroporto. Se parliamo di antica Crotone, sviluppo portuale e di tante iniziative che stiamo mettendo in campo per il rilancio della città, capiamo che il flusso passeggeri deve essere tutto in entrata e non in uscita”.
“È lì che ci giochiamo la partita vera della vita dell’aeroporto e della città stessa. Su questa iniziativa che deve essere collegata, però, a quelle che stiamo seguendo insieme alla Regione, col resto delle infrastrutture, compreso l’ammodernamento della tratta ferroviaria, sono notizie oramai pubbliche, sul rilancio della 106, approvando la variante che apprezzo molto, perché al di là del fatto strutturale c’è l’interesse di avvicinare i comuni montani, dell’entroterra crotonese, alla città capoluogo”.
“Una Crotone che possa riavere quella configurazione di capoluogo come lo era negli anni passati. Questa identità, la città l’ha persa, perché chiusa in se stessa come lo sono gli stessi Comuni. Oggi, i nostri concittadini della provincia vanno a Catanzaro, al centro commerciale, piuttosto che venire a Crotone, provocando un depauperamento dell’economia”.
“Vi è l’obbligo di correre ai ripari, guardando avanti, oltre il mio mandato elettorale che scadrà fra tre anni, bisogna proiettarlo al mandato elettorale del prossimo sindaco, al quale lascerò in eredità alcune iniziative positive, che potrà seguire e continuare a discutere”.
“Farò di tutto per portare a termine alcune iniziative, magari mi prenderò il pregio di aver finito l’opera del teatro, che hanno iniziato altri. Il mio merito sarà solo averlo chiuso come opera. Inizio la 106 e vorrei che qualche altro la completi per i nostri figli”.
“Provincia: dobbiamo stare tutti insieme per portare avanti i progetti sulle grandi opere, sulle grandi infrastrutture”
Oggi lei è anche presidente della Provincia: si disperderanno delle energie o è importante avere questa doppia funzione e governare una provincia che non c’è o non vi è mai stata?
“La complementarietà di Provincia e Comune è importante per il territorio. Prendiamo ad esempio l’aeroporto: siamo riusciti a smuovere un macigno di chiusura perché i sindaci ci siamo messi tutti insieme. Che cosa abbiamo fatto? Quello che avrebbe dovuto fare la Provincia, ahimè rimasta monca della sua guida e non ha svolto il suo processo importante, che avrebbe dovuto avere quale elemento di coagulo di tutti i sindaci, indipendentemente dalle colorazioni politiche”.
“Quando si parla di Provincia, s’intende un’area vasta, di unione e non di divisione. Questo è il concetto che io ho voluto esprime ai sindaci del Pd, perché appartengono tutti al Pd e, per la verità, la maggior parte ha partecipato questo processo, condividendo con me un senso civico e istituzionale. Oggi, alla Provincia dobbiamo stare tutti insieme per portare avanti i progetti sulle grandi opere, sulle grandi infrastrutture”.
“Sui singoli comuni e sui singoli “orticelli” ci andremo con quelle che sono le deleghe specifiche della Provincia, per risolvere le esigenze della viabilità, delle scuole superiori ma non possiamo limitare l’Ente Provincia a questa funzione, perché sarebbe un depauperare le funzioni stesse. Penso alla Provincia come un elemento di rilancio del territorio e non può non essere complementare, perché il Comune capoluogo sta svolgendo in parte questo compito”.
“Se li metto insieme, forse, riesco a realizzare quello che sto sognando di fare. Per me, non è stremare le forze del Comune di Crotone che vanno verso la Provincia, ma un arricchimento della Provincia che può arrivare al Comune e viceversa”.
“Transazione Eni-Imu: Crotone non l’ha apprezzata nemmeno per i 15 milioni che ha fatto arrivare in città”
La Regione resta spesso estranea alla realizzazione di questi grandi progetti, che dovrebbero trovare le soluzioni immediate. Gli onorevoli Antonella Rizzo e Flora Sculco, delegate dai cittadini crotonesi, hanno la forza di spingere a favore del proprio territorio attraverso i propri indirizzi politici?
“Ogni cosa diventa fattibile se non si riconduce tutto su un semplice discorso politico, ma politico-istituzionale, che possa dare risultati non solo in termini di visibilità ma anche concreti di fattività. Le due cose devono camminare insieme, nella politica e nell’amministrazione. In questa dinamica, il progetto riesce”.
“Questo concetto l’ho voluto esprimere al presidente Oliverio col quale ho iniziato la giusta collaborazione istituzionale, che ha portato allo sblocco dell’antica Kroton, delle risorse per il teatro, il lungomare e una serie d’iniziative che abbiamo messo in campo come il Piano Versace. Cose che non vanno dimenticate. Ora sitiamo lavorando a concludere grandi opere, che stiamo avviando con le risorse economiche non disponibili prima, portando avanti l’idea di Città Gardino”.
“Voglio ricordare, con orgoglio, la definizione transattiva dell’annoso problema Eni-Imu, portata avanti dagli assessori De Luca e Proto, che ci hanno portato a essere l’unico comune d’Italia ad aver chiuso la transazione, prendendo per intero la somma dovuta, compreso gli interessi, esclusi gli oneri accessori”.
“Questa cosa Crotone non l’ha apprezzata sia da un punto di vista amministrativo, per il grande sforzo compiuto e l’importante risultato raggiunto, e non l’ha apprezzata nemmeno per la somma di quindici milioni portata al comune di Crotone. Siamo partiti con sei milioni meno e con serenità posso dire che abbiamo un bilancio che si sta portando in attivo. In tutte le cose ci vuole tempo. Non si può immaginare che si possa realizzare un’opera dall’oggi al domani”.
“Senza cultura non c’è legalità e se non la portiamo nel centro storico vuol dire che abbiamo fallito in partenza”
Un centro storico visibilmente noto per il suo degrado, da risanare per renderlo vivibile ai residenti e apprezzabile da quanti arrivano a Crotone da altre realtà turistiche. Qual è la sua visione progettuale per risolvere il problema?
“Stiamo riasfaltando le strade, rilanciando un progetto per la riqualificazione del centro città; sono stati portati in giunta i percorsi delle Tavole Aure di Pitagora, che saranno sul Corso e via Poggioreale, e avvieremo una serie d’iniziative culturali, prima di tutto, a rilancio del Centro Storico. Se non siamo noi a lanciare i messaggi importanti sulla questione “cultura”, e se non la portiamo nei luoghi più idonei come il centro storico, vuol dire che abbiamo fallito in partenza. Riprendiamoci le origini”.
“Ho visto il film in tv: ‘Come un gatto in tangenziale’, regia di Riccardo Milani, in cui il personaggio ‘Giovanni’ lavora per una think tank che si propone di riqualificare le periferie italiane. Una fusione del buono col cattivo, nel nostro caso dare un passaggio al cattivo per migliorare la qualità della vita nel centro storico. Questa è l’operazione che si vuole fare, in uno slancio comune”.
“Il processo è lungo, non si fa con la bacchetta magica, ma sicuramente porterà i risultati, fra un po’ di tempo. Sono tranquillo che avverrà. Altre soluzioni drastiche: telecamere e la giusta pressione. Parto sempre dal concetto di legalità da cui siamo partiti. Riportare la cultura dove oggi è assente è una scommessa che ci stiamo giocando con la nostra città”.
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