Amazon con ‘negozio’ a Crotone senza pagare tributi. A Seattle il Comune tassa pesantemente il gigante ammazza commercio

16 maggio 2018, 10:34 Politica.24

Si ordina su Amazon si ritira a Crotone direttamente con le proprie mani in un vero e proprio negozio. Certo nella forma avanzata della bottega automatica, un parallelepipedo rettangolo a prova di furto con scasso di smagliante colore arancione con su scritto ’Basta un Ciao, mi chiamo Clia‘ e il sistema elettronico della grande multinazionale da virtuale diventa concreto, l’internet delle cose materiali. E in men che non si dica tra i negozi tradizionali o botteghe convenzionali che dir si voglia Amazon, con la forza e la potenza della sua intelligenza punto it / lockerclia, si impone subito come primo esercizio della città di Crotone in termini di vendite e fatturato. Tutto nella totale assenza di controlli e iniziative da parte dell’assessore al ramo dell’amministrazione locale?


Vito Barresi | Politica.24

Il punto sta sempre nella preparazione e nelle competenze, nella capacita insomma da parte di chi dirige gli uffici comunali, regionali e statali di saper rispondere con atti amministrativi efficaci e trasparenti alle sfide dell’innovazione e del cambiamento.

Si prenda ad esempio e si impari almeno a copiare da questa benedetta America e ci si chieda: perchè il comune di Seattle negli Usa ha deciso di tassare pesantemente Amazon e altri grandi marchi globali mentre il Comune di Crotone continua a fare ‘ditta regalo’?

Si tratta di capire come mai da parte dell’assessore assente da gennaio a questa parte sul negozio Amazon non ci siano informazioni più dettagliate del tipo: se e come occupa suolo pubblico, se e come e soggetto di tributi comunali,se e come paga tasse accessorie ecc.?

Tutto questo mentre la crisi del commercio al dettaglio cittadino continua inesorabilmente nella completa disattenzione da parte delle amministrazioni locali e dello Stato (ad esempio la Prefettura della quale poco si conosce se abbia intrapreso almeno qualche iniziativa per informare le autorità governative del grave disordine economico in cui versa l’intera ex provincia).

Incredibile! A Crotone Amazon apre un negozio e non paga tributi mentre a Seattle negli Stati Uniti il consiglio comunale si riunisce e approva una tassa salata sul gigante ammazza commercio.

Nonostante le saracinesche abbassate e scassinate dalla criminalità non si contino piu', ecco apparire nella ormai inestricabile foresta di confusione e disordine in cui e stata ridotta Piazza Gramsci, il negozio dei negozi con il marchio del più grande nemico degli esercenti e dell’economia commerciale di comunità.

Amazon alla conquista della piazza commerciale di Crotone con tanto di bottega annessa alla nota Banca BPER che ha concesso al colosso americano di posizionare all’ingresso del proprio cortile una speciale cassetta postale per la distribuzione dei prodotti e delle merce che i consumatori locali comprano e pagano online.

Non siamo contro il commercio elettronico, anzi sia detto chiaramente che sarebbe necessario diffonderne l’uso anche e sopratutto in sede di economia locale, tanto che lo stato, le pubbliche amministrazioni, la Regione Calabria, ecc. visto che parlano sempre di grandi progetti, dovrebbero aiutare e promuovere l'informatizzazione degli esercizi commerciali e collegarli più facilmente alla rete o fantomatica banda larga.

Tuttavia quando un gigante come Amazon comincia a occupare anche il suolo pubblico, strutturandosi negli spazi materiali e fisici del commercio tradizionale, diventa necessario domandarsi quali iniziative abbia intrapreso a tal proposito il Comune, la Provincia, la Regione, il Prefetto, ecc. per capire l'impatto sul piano della concorrenza e del mercato.

Ci chiediamo dunque se l’assessore assente, addetto al ramo comunale del commercio, sia a conoscenza della presenza attiva del negozio Amazon sul lungomare.

Poi se esso risulta installato su luogo pubblico, se vi sia sosta o parcheggio a pagamento, eventuale nocumento alla viabilità e al transito di auto e pedoni, se Amazon non sia in condizioni di maggior favore a danno del pur asfittico, piccolo mercato territoriale.

Non per richiamare l’assessore assente al proprio dovere, per cui risulta stipendiata a fine mese, ma sarebbe il caso che i suoi uffici, il suo dirigente, informassero il predetto che la municipalità di Seattle, negli Usa, ha deciso di imporre una nuova tassa sulle grandi aziende per aiutare la città dello Stato di Washington a fare fronte alle crisi legate ai senzatetto e alla carenza di case per i meno abbienti.

Con nove voti a favore e zero contro, il consiglio comunale in questi giorni di maggio ha approvato una tassa per le aziende che generano annualmente almeno 20 milioni di dollari.

Nel mirino ci sono il colosso americano del commercio elettronico ma anche la catena di caffetterie Starbucks e la catena di grandi magazzini Nordstrom. Anche Apple, Facebook e Google hanno una presenza nella città e dunque saranno soggetti alla cosiddetta «head tax».

La tassa equivale a circa 275 dollari l’anno per ogni dipendente assunto a tempo pieno, comunque meno dei 500 dollari inizialmente proposti. Con la misura, Seattle conta di rastrellare in media 47 milioni di dollari l’anno contro i 75 milioni a cui puntava nei suoi piani iniziali, che hanno incontrato molta resistenza da parte delle aziende.

E, a proposito di multinazionali che agiscono nel settore industriale, elettrico, energetico, minerario,eolico, agricolo ecc. come Eni, A2A, Enel,Terna, Edison e tante altre, a Crotone ve ne sone davvero tante che intraprendono giornalmente sfruttando fino in fondo il maree e il territorio.

Sindaco, assessori comunali, Presidente della Regione e della Provincia, Prefetto e quanti altri alti dirigenti pubblici e locali, tutti muniti di alti emolumenti mensili, si diano seriamente da fare, a pensare che l’economia locale e il commercio si possano salvare.

A meno che loro non piaccia ai suddetti la politica dei favori e delle mance.