Comune di Crotone. “Rimpasto” in stallo: quelle trame stremate dal “Peppino-Furioso”

25 maggio 2018, 14:08 Sr l'impertinente
L'Amoroso Angelica, Il Bellissimo Medoro (Antonio Tempesta)

“L'incarico de le corna è lo più lieve ch’al mondo sia, se ben l'uomo tanto infama: lo vede quasi tutta l'altra gente; e chi l'ha in capo, mai non se lo sente”. (Ludovico Ariosto, “L’Orlando Furioso”).


di Sr* l’impertinente

A Crotone quando si parla di politica spesso la si affianca alla definizione di “teatrino” o, ancor più spesso, a quelle di “pupi” e “pupari”, cioè di personaggi vari e di chi ne muove concretamente i fili.

E quale soggetto più dell’Orlando - furioso o meno che sia - può esser più adatto alla storia da raccontare in questo di teatrino: da qui, infatti, si prende spunto con un Peppino in luogo di un Orlando e per una vicenda tutta da tempi moderni.

Ludovico Ariosto nel suo poema cavalleresco dichiara di voler fare una “gionta” (un’aggiunta) all’Innamorato e, quindi, la sua narrazione parte proprio da dove Boiardo l’aveva interrotta.

Nel nostro di racconto, però, si parla invece di una Giunta: ed è quella di Crotone.


“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, / le cortesie, l’audaci imprese io canto…”. (Ludovico Ariosto “L’orlando furioso”)


Come lascia intendere Ariosto, nell'Orlando Furioso è quasi impossibile descrivere la trama complessiva perché ci si trova di fronte a una selva intricatissima di trame, sotto-trame e retroscena.

Non meno intricate sono le vicende della giunta Pugliese, di cui si è annunciato più volte un tagliando di revisione, dopo appena due anni, ma che è sempre stato rimandato. Com’è accaduto anche di recente.

Più o meno il cosa si doveva fare, chi scrive la storia e muove i fili - alias Enzo Sculco - ce l’aveva ben in testa ma, poi, ha dovuto fare i conti con la ribellione di alcuni suoi personaggi: che non ci stanno proprio ad essere sostituiti senza ricevere qualcosina in cambio.


“Per amore venne in furore e matto, d'uom che sì saggio era stimato prima”. (Ludovico Ariosto “L’Orlando furioso”)


Così, come nell’Orlando Furioso, più che una trama si può individuare - e in entrambi i casi - dei filoni narrativi: la guerra dei Franchi (“tiratori” nel caso di Pugliese in Consiglio Comunale) contro i Saraceni (minoranza e dissidenti).

Ed ancora: l’amore di Orlando per Angelica che nell’equivalente dell’Amministrazione comunale si traduce nell’amore (fraterno) di Peppino per la congiunta Antonella, indicata tra le partenti nel rimpasto.

In tutto ciò, si inserisce anche un altro personaggio, Ruggiero, che nel poema si concentra su Bradamante mentre nell’attualità porta alla luce gli altarini svelando retroscena e sotto trame degne del miglior poema.


“Oh quante sono incantatrici, oh quanti incantator tra noi, che non si sanno!” (Ludovico Ariosto “L’Orlando furioso”)


Nella storia che si racconta, il Peppino-Orlando più che furioso è proprio incazzato di brutto, visto che alla sua parente stretta si vuol togliere la poltrona di vice sindaco, senza tra l’altro ricompensa alcuna, se non ipotetica.

In un’Amministrazione che resterà nell’immaginario collettivo non certo per fatti concreti quanto per l’ormai celebre boutade con la Sacal: “vedere cammello pagare moneta”, riteniamo che in tal guisa si sarà sentito rispondere Sculco dal buon Peppino!

Insomma, prima si trova un posticino consono per donna Antonella, poi si sbloccherà la situazione di stallo, col suo di posto che verrà occupato da Benedetto Proto: che di moneta se ne intende, essendo assessore al bilancio.


“Corrò la fresca e matutina rosa, che, tardando, stagion perder potria”. (Ludovico Ariosto “L’Orlando furioso”)


L'Orlando Furioso, poi, viene definito dai critici come “un labirinto in cui tutti i personaggi sono alla ricerca inutile e frustrante di qualcosa”; nella corrispondente storiella moderna la ricerca evidentemente è proprio quella dei posticini da occupare.

A proposito di Antonella: negli ultimi tempi si è vista privare del suo “castello”, lasciando sguarnita la città di Crotone di uno dei suoi monumenti più significativi. Poi, pure la bacchettata per le soluzioni sulla riapertura e ristrutturazione.

Che con la storia l’attuale vice sindaco non abbia un buon feeling lo dimostra il fatto che, improvvidamente, la stessa donna Antonella abbia proposto come sede dell’Archivio storico una location che il ministero aveva già bocciato.


“Quantunque il simular sia le più volte ripreso, e dia di mala mente indici, si truova pur in molte cose e molte aver fatti evidenti benefici”. (Ludovico Ariosto “L’Orlando furioso”)


In tutto questo irrequieto comincia ad essere anche il manovratore” che, all’inizio dell’avventura, aveva pensato ad una storia sul tipo della Divina Commedia: unidirezionale cioè, con tutti personaggi in cammino verso la stessa direzione.

Ma proprio Nel mezzo del cammin di …” sua Giunta, invece, si è ritrovato tra le mani una storia che assomiglia molto di più all'Orlando Furioso, appunto; dove il tempo è orizzontale e multi-direzionale: con attori che si muovono cioè sullo stesso piano ma andando in direzioni diverse.

Considerata anche la precedente crisi - che ha caratterizzato la maggioranza ad appena un anno di distanza dalle elezioni - il grande Blek ha come l’impressione che l’opera ideata gli stia sfuggendo di mano.


“Forse era ver, ma non però credibile a chi del senso suo fosse signore”. (Ludovico Ariosto “L’Orlando furioso”)


Ed a proposito di avventura: perigliosa si prospetta quella della maggioranza al Comune pitagorico, considerato che, nell’ultima seduta, così come in quella precedente, il bilancio (preventivo allora e consuntivo di recente) è stato approvato solo grazie ad un rappresentante del Pd, il buon Devona, del Pd, teoricamente all’apposizione.

Intanto, proprio per cercare di superare queste difficoltà ed ostacoli, il “manovratore” tenta di prendere le relative contromisure, con incontri ed accordi per far arrivare la narrazione al più classico dei lieto fine.

Nelle storie di questo tipo spesso i potenti amano circondarsi di “scriba” capaci solo di esaltarne le lodi e che utilizzano talmente tanto incenso da rendere l’aria irrespirabile, se non fare solo danni.

La tendenza è a sottovalutare, invece, l’importanza di altri - che per mestiere e armi conoscono il potere delle parole - come nel nostro caso il personaggio del Ruggiero nell’Orlando Furioso, il più capace nello svelare trame anche più oscure e scomode, e capace di far incazzare o, addirittura, render furioso chiunque: non solo l’Orlando-Peppino.

* Simbolo dello stronzio