Caro Direttore, una volta tanto, permettimi di fuoriuscire dall’ambito regionale, al fine di intrattenerci su un argomento che interessa anche tutti noi calabresi: finirà presto il nuovo Governo presieduto dal prof. Conte?
Ti debbo confessare che, sino ad ieri l’altro, non ero tanto d’accordo con coloro i quali sostengono che siano i “poteri forti” a stabilire la sopravvivenza o meno dei Governi; però, ieri una notizia mi ha fatto ricredere. Eccola: il Presidente della Bce Draghi ha annunciato la prossima fine del “quantitative easing”.
Ovvero: la metodologia secondo la quale la Bce crea moneta e la distribuisce ai vari Governi europei comprando 30 miliardi di euro, ogni mese, di bond governativi. Un metodo, questo, per apportare liquidità nell’economia e per contribuire a tenere bassi i tassi d’interesse. Infatti, negli ultimi tre anni, l’Italia ha risparmiato più di 70 miliardi di euro sul debito pubblico.
Quindi, al tentativo iniziale di non fare formare il nuovo Governo italiano con il rialzo dello spread; ora, una volta sorto, esordisce Draghi, al fine di dare molto probabilmente la spinta finale verso il baratro.
Infatti, non disponendo più del “quantitative easing” il Governo del prof. Conte non riuscirebbe, forse, a sopravvivere, sia venendo meno la liquidità monetaria sia per l’immancabile inizio dello spauracchio dello spread. Ed a risultare penalizzato non sarebbe soltanto lo Stato, ma anche le banche, le imprese e le famiglie italiane.
Il Presidente Mario Draghi sarebbe stato sollecitato dalla Bundesbank tedesca e da altre banche del Nord Europa per l’interruzione immediata del QE. Però, in altre occasioni, Draghi ha agito con decisione senza dare ascolto agli appelli.
Pertanto - caro Direttore - secondo me, il Governo del prof. Conte dipenderà dalle decisioni che maturerà Draghi.
Quindi, a tal punto, sorge spontaneo chiedersi: “I poteri forti hanno già deciso di affossare l’attuale Governo Italiano?”.
Staremo a vedere.
Rodolfo Bava