Ma quante cose ci vengono nascoste in questa nostra Crotone! La Società “Ecovalle” aveva chiesto al Comune l’autorizzazione per l’apertura di uno stabilimento di lombricoltura (produzione di concimi partendo dai “rifiuti umidi”).
Concessione, purtroppo (e ancora?) non concessa, pur avendo la società realizzato un impianto nella vicina Petilia Policastro e avendone una decina in costruzione nella nostra regione.
La “Ecovalle” è una azienda calabrese che opera nel settore dei rifiuti. In particolare nello stoccaggio e smaltimento della frazione organica dei rifiuti differenziati, provvedendo alla trasformazione e commercializzazione del prodotto recuperato.
A tal punto, ci si domanda: “Quale sarà il motivo della non autorizzazione di questo impianto che rappresenterebbe una vera opportunità per la nostra città”?
Non sappiamo. Un collega - Procolo Guida, l’autore della suddetta “scoperta” - si pone degli interrogativi, piuttosto angosciosi, che sottoponiamo all’attenzione dei nostri lettori.
Eccoli:
“Forse, c’è chi invece si sta vedendo “bruciare” la possibilità di ampliamento di discariche, impianti ad alto impatto ambientale come tutti quelli che abbiamo oggi?”
In altre parole, c’è solo chi ha voglia di continuare a lucrare e fare lucrare sul “tal quale” e continuare a fregarsene dell’ambiente?”
Infatti, è un ambiente ultra mortificato quello della nostra città: dai vari siti inquinati attorno alla città a quelli nell’ambito di Crotone; dalla potatura selvaggia degli alberi e delle aiuole alla bonifica sempre di là da venire; dalle immondizie sparse un po’ ovunque alla raccolta indifferenziata dei rifiuti.
Di male in peggio, nel corso degli ultimi anni. Mentre la tutela ambientale dovrebbe costituire un obiettivo primario per la politica. Evidentemente, a Crotone no!
Rodolfo Bava