“È perfettamente vero che il governo migliore è quello che governa meno. È altrettanto vero che il governo è migliore quando offre di più”. (Walter Lippmann)
di Sr* L’Impertinente
Ridendo e scherzando - anche se cci sarebbe ben poco da ridere vista com’è ridotta la città di Crotone da ogni angolazione la si guardi - la Giunta guidata dal duo Pugliese-Sculco ha toccato il traguardo del suo secondo anno di vita.
Senza girarci troppo intorno, l’Amministrazione comunale che si proponeva come quella del “cambiamento”, in questi 24 mesi sta proponendo, invece, i più logori cliché politici tanto da far impallidire prima e seconda Repubblica messe insieme.
A spiccare è soprattutto la distribuzione scientifica delle postazioni secondo uno schema da manuale Cencelli (tanto che c’è chi azzarda perfino di rinominarlo “manuale Sculco”).
Per il resto? Solo promesse mancate ed annunci, inevasi.
“Il mondo ha camminato sempre fin qui non con l’aiuto dei governi, ma loro malgrado, e trovando in essi l’ostacolo continuo diretto ed indiretto al suo fatale andare”. (Pietro Gori)
Per dare corpo al giudizio negativo prendiamo punto per punto solo alcune delle cose che la giunta Pugliese-Sculco ha promesso e spesso enfaticamente, e raffrontiamole a quanto realmente successo: a partire dall’aeroporto che doveva aprire per sempre e con ogni sorta di volo.
Dopo quasi due anni, effettivamente il S. Anna ha riaperto, anche se dopo alcune figure barbine (leggasi Flyaservus tanto per citarne una), e sono ripresi perfino i voli, sebbene al momento programmati per la sola estate.
Il problema è che, a proposito del Pitagora, Crotone, capofila di altri 16 comuni, viene invitato a pranzo (a mantenere aperto lo scalo), ma il padrone di casa, la Sacal, chiede di pagare il conto: uno “scontrino” che si aggirerebbe intorno ai 400 mila euro. Tutto senza neanche una prospettiva per il dopo settembre.
“I grandi successi del Governo sono come i fuochi d’artificio di giorno - anche se fanno rumore, nessuno li vede”. (Corneliu Vadim Tudor)
A proposito di conti e di pranzi, uno degli altri obiettivi sbandierati dal duo “di Governo”, era quello di migliorare l’immagine della città, promuovendola con fantasmagoriche operazioni di marketing, effetti speciali, fiocchi e cotillon.
Alla fine della fiera, però, se le premesse sono quelle che hanno riguardato lo stanziamento di 6 mila euro per ospitare giornalisti non meglio identificati da quel di Verona, con vitto e alloggio pagato a colpi di pranzi da 70 euro, allora c’è di che preoccuparsi.
Per tacere degli articoli pubblicati che definire imbarazzanti è dire poco e che, per di più, sono stati surclassati da quelli che “usciti” per la doppia pessima figura fatta con i turisti, anch’essi da Verona, costretti a restar in volo per 40 minuti per un aeroporto chiuso prima delle otto del mattino e per i disagi dovuti alla mancanza di carburante nello scalo.
“Non ci sono solo dei farabutti al governo. Bisogna essere obiettivi. Ci sono anche degli incompetenti”. (Guy Bedos)
Che dire, poi, della questione stadio? Per due anni si è sbandierato come una vittoria il fatto che il Crotone calcio abbia potuto giocare in casa, per poi - cullandosi sugli allori - dimenticarsi (?) di chiedere per tempo una proroga all’autorizzazione concessa.
Così, a pochi giorni dall’inizio del prossima campionato, questa volta e purtroppo di Serie B, ci si ritrova con un impianto da smantellare nelle parti aggiunte e l’incertezza, addirittura, se si possa giocare di nuovo all’Ezio Scida: un déjà-vu!
Una vicenda, quella dello stadio, che è sintomatica di come abbia operato (e male) l’Amministrazione in questi due anni - così come ampiamente raccontato da questa testata - con un mix devastante di pressapochismo ed incuria (a voler essere buoni).
“Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l’ingegnere e il sorvegliante… Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?”. (Luigi Pirandello)
Almeno, si dirà, se sulle grandi opere il duo Pugliese-Sculco ha steccato, qualcosa si sarà fatto sull’ordinaria amministrazione.
Anche in questo caso, però, il bilancio non pende sulla lancetta del positivo.
Verde Pubblico? Pressoché zero. Pulizia della città? Basta guardarsi intorno. Solo da qualche giorno è partita la sistemazione della viabilità cittadina: tutta insieme creando non pochi disagi alla popolazione col traffico letteralmente in tilt.
Un’attività quest’ultima che consiste, ricordiamolo, nel mettere un po’ di catrame su qualche strada e poi spacciata - perfino dal grande Blek in persona - come se fosse stato un intervento da Piano Marshal: in realtà ci sta che l’asfalto rifatto non superi nemmeno la prova delle prime piogge autunnali.
“Il governo, persino nella sua forma migliore, non è che un male necessario. Nella sua forma peggiore, un male intollerabile”. (Thomas Paine)
Per non farla troppo lunga, ciò che emerge da questi due anni di amministrazione è un’indiscussa mancanza di programmazione che, invece, è pur indispensabile in ogni ente e a tutte le latitudini.
Come evidenziato più volte - a costo di essere ripetitivi - forse confidando sull’abilità marinaresche del timoniere Pugliese (almeno sulla carta), la barca ha sì preso il mare ma naviga a vista mentre all’orizzonte si palesano aria di tempesta e scogli pericolosi.
Spesso, poi, i componenti della vecchia tanto della nuova Giunta quando si parla di programmi pare pensino solo a quelli televisivi: tant’è che ogni volta intravedano una telecamera, anche di un emittente condominiale, paiono attratti irresistibilmente correndole dietro come bimbi verso il carretto dei gelati.
“Per sostenere i costumi, ci vogliono degli esempi, e questi esempi devono venire da coloro che sono a capo del governo”. (Jean-Jacques Barthélemy)
C’è chi dice che ogni popolo, dunque anche quello crotonese, ha i governanti che si merita, ma dopo due anni di governo Pugliese-Sculco in molti cominciano a chiedersi cosa abbiano mai potuto fare di male per meritarseli.
E ciò che si prospetta per Crotone in questa nuova ripartenza - con una giunta più che nuova da usato, e neanche troppo sicuro - non promette nulla di buono, dato che le basi per proseguire in questo viaggio sono state poste su “accordicchi” di bassa lega e “mezzucci” che, presto o tardi, sono inesorabilmente destinati ad essere alla mercé di nuove fibrillazioni di maggioranza: che siamo pronti a scommetterci non mancheranno presto a manifestarsi.
Chi sta seduto nel palazzo di piazza della Resistenza (ormai nota dependance di via Firenze), pare dimentichi di guidare una città ormai stremata, dalla povertà dilagante, da una disperazione oramai difficile da tenere a bada e - cosa ancor più grave - con l’assenza di prospettive.
Di tutto ciò, la combriccola Sculco-Pugliese sembra non curarsene perché, in fondo, come sosteneva l’indimenticato Leo Longanesi: “chi rompe, non paga e siede al governo”.
* Simbolo dello Stronzio