L’abusivismo edilizio imperversa a Crotone: perché il Comune non lo ferma sul nascere?

23 giugno 2018, 17:16 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Certo, con il presente articolo non andiamo ad affermare che è illegittima l’azione del Comune di Crotone nel volere demolire alcune abitazioni abusive. Strano, però, che non si riesca ad acquisire del tempo per l’abusivismo esistente in città in tutti i settori; mentre si riesce a trovarlo per le case non in regola.

Verrebbero demolite venti casette in via Aston, i cui abitanti si chiedono: “Perché colpire soltanto noi, esistendo centinaia e centinaia di altri edifici abusivi”?

Purtroppo, quello dell’abusivismo edilizio non è soltanto un fenomeno locale ma investe, invece, tutta la Nazione, dato che si registrano ben 20 edifici illegali ogni 100 autorizzati.

Abusivismo che è scarso al Nord, dove si registra soltanto il 6,7 per cento, mentre aumenta al Centro, raggiungendo il 18,9 per cento ed, infine, esplode al Sud toccando il 47,3 per cento.

La Calabria si classifica negativamente al terzo posto con il 61,8 per cento. Quindi, possiamo affermare che l’Italia è la patria dell’abusivismo edilizio.

Il primato assoluto è riuscito a conquistarlo (vada il termine) il Comune di Casamicciola, dove esistono ben settemila reati su una popolazione di 8.300 abitanti.

A tal punto sorge spontaneo chiedersi: come mai al Nord l’illegalità edilizia risulta piuttosto scarsa? Ecco la risposta: “Perché appena ‘qualcuno’ inizia una costruzione edilizia abusiva, agiscono immediatamente le Autorità del luogo, bloccandola”.

Mentre al Centro ed al Sud le Autorità Comunali tendono a non vedere, latitando. Ecco perché il Comune di Crotone avrebbe dovuto porre l’alt non appena gli abusivi iniziavano i lavori.

Oggi giorno, pur agendo legalmente, il Comune pitagorico procurerà ingenti danni agli occupanti di tali casette.

Rodolfo Bava