Crotone. Dai propositi di Pugliese agli spropositi della realtà: le promesse elettorali e il nulla di fatto

1 luglio 2018, 20:31 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Tra le numerosissime carte presenti in casa, ecco far capolino un opuscolo distribuito nel corso della passata campagna elettorale comunale di Crotone.

In un medaglione una eloquente dicitura: La città dei tre millenni, verso il suo futuro”. A decretarlo il partito (“movimento”) de La Prossima Crotone”, capeggiata da Ugo Pugliese.

Un opuscolo zeppo di ottimi propositi rimasti purtroppo tali dopo due anni di vita amministrativa.

Eccone alcuni che intendiamo porre all’attenzione dei crotonesi che avranno la bontà di leggerci:

Fare un patto per una città moderna, bella e creativa – “Il “Patto per Crotone” non è un semplice programma amministrativo. È una visione nuova e forte della nostra città per i prossimi anni … La nostra città vive da anni una profonda crisi che sta mettendo in discussione la sua identità storica e pregiudicando il suo sviluppo futuro … Negli ultimi 10 anni la città non ha saputo affrontare la crisi”

Ben detto. Negli ultimi 10 anni la precedente Amministrazione (Sindaco Vallone) non è riuscita ad affrontare le varie negatività. Mentre “La Prossima Crotone - viene precisato nell’opuscolo - vuole sfidare ogni forma di conservazione del vecchio e di resistenza al nuovo, impegnandosi a praticare una diffusa operazione di risveglio della città”.

Purtroppo sono trascorsi due anni ma l’Amministrazione, capeggiata sempre da Pugliese, non è riuscita a “svegliare” Crotone. Addirittura, era stato previsto quanto come la città dovesse “incamminarsi verso l’assunzione di un nuovo ruolo urbano, quello della “Città Metropolitana”.

Quindi, una città nuova, da ammodernare promuovendo politiche di crescita e di sviluppo.

“Ammodernare Crotone – proseguiva il dépliant - significa garantirne innanzitutto il suo buon funzionamento … fare diventare Crotone una città moderna significa qualificare la sua identità, renderla bella, sana, accogliente, ricca di opportunità e continue occasioni di sviluppo per tutti coloro che la vivono”.

Ed ecco quanti altri bellissimi propositi:

  • rafforzamento delle reti viarie interne ed esterne alla città e delle infrastrutture portuali e aeroportuali;
  • rigenerazione delle periferie;
  • riqualificazione del centro storico e degli spazi pubblici;
  • ammodernamento del sistema dei servizi pubblici (raccolta differenziata, decoro urbano, mobilità sostenibile, efficientamento energetico);
  • scuole sicure ed aperte al pomeriggio;
  • accessibilità per anziani, bambini e disabili;
  • tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali
  • “il nostro prossimo prioritario obiettivo, una vera e propria ossessione, sarà creare nuovo lavoro”;
  • “il Piano Strutturale Comunale ed il Piano Regolatore Portuale dovranno essere adottati in tempi brevi”.

Ma, ancora, non sono finite le buone intenzioni di Ugo Pugliese:

  • rinvigorire la capacità produttiva del sistema aeroportuale e ferroviario;
  • strada statale 106, una rapida connessione di tutta la jonica;
  • metropolitana leggera di superficie nel tratto Sibari, Crotone, Catanzaro Lido;
  • viabilità interna;
  • collegamenti con le periferie, connessione porto città;
  • il borgo della nautica
  • cantieristica navale e da diporto;
  • il decoro dei luoghi di interesse turistico
  • il circuito di visita della città e la segnaletica per i visitatori
  • valorizzazione e tutela del centro storico;
  • cantieri culturali nelle periferie
  • il verde urbano indice di qualità della vita;

Ma troppa grazia Sant’Antonio! Una città da rivoltare come un calzino, perché Crotone - veniva ancora precisato - ha tante cose insieme che altre città non hanno. È città di mare, di storia, di cultura, di arte, di scienze, di accoglienza e integrazione. Crotone ha un porto, un aeroporto, la ferrovia. Crotone è un avamposto europeo nel cuore del Mediterraneo”.

Certo – diciamo noi – grandissime verità quest’ultime. Le intenzioni però sono rimaste tali dopo due anni di attività amministrativa. Quindi, soltanto parole, parole, parole …!

Rodolfo Bava