Lettera a Di Maio. L’Eni avara con Crotone che meriterebbe almeno un sito di archeologia industriale

16 luglio 2018, 07:42 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Illustrissimo Luigi Di Maio, Vice Presidente del Consiglio e Ministro dello Sviluppo Economico, la presente per pregarla vivamente di voler intercedere presso la Società Eni, al fine di non far risultare ancora Crotone una landa deserta.

Le premetto che la suddetta Società era proprietaria, a Crotone, in Calabria, di alcune aziende, da anni dismesse, che davano lavoro a migliaia e migliaia di persone.

Inoltre, l’Eni continua a sfruttare - da oltre 40 anni – e al largo del mare della città ionica i ricchi giacimenti metaniferi esistenti.

Altrove, in qualsiasi parte d’Italia, i terreni delle ex fabbriche hanno trovato un nuovo riutilizzo, anche da parte di Eni, creando industrie non inquinanti.

A Crotone, invece, niente! In altre zone della Penisola, l’azienda, prelevando gas metano, è stata disponibile verso quelle città. Infatti, alla città di Ravenna ha versato 5 miliardi di lire ogni anno. A Crotone, invece, nulla. Evidentemente in Calabria siamo tutti figli di un “Dio Minore”. Purtroppo!

Non tutti gli edifici della zona industriale sono stati abbattuti. Esistono ancora quelli relativi alla vecchia Montecatini, poi Montedison. Però, anche questi sono destinati ad essere smantellati. Un errore. Un errore madornale. In Germania alcuni opifici, invece, sono stati preservati ed abbelliti tanto da essere visitati annualmente da centinaia di migliaia di persone.

Ecco - Signor Vice Presidente del Consiglio – lei dovrebbe intervenire, invitando a far realizzare all’Eni un sito di archeologia industriale che potrebbe essere visitato da migliaia di persone residenti nelle regioni limitrofe alla Calabria.

Poi, per poter ringraziare la città per i miliardi di metri cubi di gas metano che estrae dal mare, potrebbe invitare la Società in questione ad aprire un grosso call center (l’Eni ne possiede in tutte le regioni italiane per potere pubblicizzare i servizi relativi al gas ed all’energia elettrica che produce), così da dare la possibilità a migliaia e migliaia di giovani e meno giovani, non solo di Crotone ma di tutta la zona, di potere lavorare.

Crotone, centro nevralgico di lavoro per moltissimi calabresi sino agli anni ‘90, ora rappresenta un “deserto”. Ecco, con una Suo decisivo intervento – Illustrissimo Vice Presidente del Consiglio - Crotone potrebbe rivivere, dando, così, la possibilità ai disoccupati di poter lavorare.

In tale fiduciosa attesa, la ringrazio sentitamente e nel porgerle i sensi della mia stima, la ossequio.

Rodolfo Bava