Da Sculcolandia a Germaneto passando per Isola. Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più

17 agosto 2018, 12:21 Sr l'impertinente

“Ogni cinque anni gli elettori fanno la loro croce; e dopo la devono portare”. (Birgit Berg-Khoshnavaz). Una considerazione sulle votazioni che si adatta particolarmente alla realtà crotonese dove i cittadini-elettori non sempre (a dire il vero quasi mai) hanno saputo scegliere i loro candidati.


di Sr* l’impertinente

Eppure, quella delle candidature è un’attività che conta molti partecipanti - ad ogni competizione - e nonostante la platea degli aspiranti sia piuttosto corposa, alla fine l’elettore si ritrova sempre ad essere scontento delle scelte fatte.

Aspirare ed eventualmente conquistare un posto in lista, infatti, è un’opzione a cui quasi tutti almeno una volta hanno pensato, con l’obiettivo di arrivare ad una fatidica poltrona (qualunque essa sia) che possa offrire un minimo di visibilità e di tornaconto personale.


“Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di Stato alle prossime generazioni”. (James Freeman Clarke)


Preparare il terreno per le prossime candidature, con riunioni più o meno segrete, accordi e alleanze, alcune impensabili (almeno in termini di coerenza), ed anche con un certo anticipo sulle scadenze dei mandati, è un’attività a cui i politici non rinunciano neanche in vacanza.

Ogni occasione è buona per vedersi, magari davanti ad un buon piatto e così iniziare a gettare le basi, intavolare - sarebbe il caso di dire - discorsi, elaborare strategie, prepararsi alla battaglia (come per le regionali, ad esempio) che sarà tra le più dure, visto il sentore popolare sull’operato della “Oliverio & C”.

Così è stato in un noto ristorante di Isola Capo Rizzuto, dove si è ritrovato un gruppo abbastanza “trasversale”, un mix di vecchie volpi e “giovanirampanti. Obiettivo? Prepararsi per le prossime candidature alla Regione.


“Il popolo non elegge chi lo cura, ma chi lo droga”. (Nicolás Gómez Dávila)


Tra un piatto e l’altro di prelibatezze, ovviamente a base di pesce, si sono incontrati personalità del feudo “Sculcolandia” - con a capotavola il feudatario Enzo (secondo una felice definizione della deputata pentastellata Barbuto) - ed esponenti del vecchio Partito democratico.

I nomi sono di peso e non solo fisicamente. Al pranzo di lavoro (pardon: d’elezione), a quanto risulta c’erano infatti Rocco Gaetani (che ha fatto da tramite), Peppino Vallone ma anche l’ex assessore comunale Filippo Esposito; ad accompagnare il grande Blek, Leo Pedace ed anche Critelli, oltre al mecenate dell’estate crotonese: l’imprenditore “Cesarino” Spanò.

Tra una portata e l’altra si è discusso della necessità di mettere insieme le forze per cercare almeno di mantenere le posizioni conquistate (nel caso di Sculcolandia un seggio in Consiglio regionale) e frenare un già avviato calo dei consensi.


“Vota oggi, te ne pentirai domani”. (Poster elettorale affisso in Gran Bretagna)


Gli esponenti del Pd, messi ormai da parte, non vedono di buon occhio il nuovo corso del loro Partito, che tra l’altro lo sta portando inesorabilmente allo sfaldamento, e cercano di rientrare in scena con questa nuova opportunità.

Rumors sempre più insistenti, ad esempio, parlano di un Vallone che, insieme ai suoi, è sempre tentato di abbandonare le fila dei Dem, anche se ricopre la carica di presidente dell’Assemblea regionale: e quella delle prossime elezioni è una tentazione davvero forte che merita quanto meno una riflessione.

Certo, il pesce è buono, specie se fresco, ma bisogna fare attenzione alle spine che potrebbero essere assai perniciose, ed, in questo caso, il percorso avviato è ben più spinoso di un’orata. Anche se alla brigata l’esperienza non difetta certamente.


“C’è un’azione peggiore che quella di togliere il diritto di voto al cittadino, e consiste nel togliergli la voglia di votare”. (Robert Sabatier)


Per Vallone sarebbe un ritorno alla casa del padre (politico si intende, a scanso di equivoci) visto come la prima esperienza al Comune di Crotone, poi bissata con un altro mandato, per l’avvocato è stata proprio all’insegna di Enzo Sculco.

Successivamente, il buon Peppino si era smarcato ed aveva provato a camminare da solo ma negli ultimi anni il suo percorso è stato assai accidentato, tanto da fargli mancare il salto proprio in Regione che rimanendo a corte sarebbe stato di certo più agevole.

I toni nella fase dello smarcamento non sono stati certo all’insegna degli amorosi sensi (si ricordi lo slogan “liberi di governare”) ma il tempo cancella molte acredini e un posto a Palazzo Campanella, et simila, val pure una rappacificazione.


“Elettore. Colui che gode del sacro privilegio di votare per l’uomo scelto da un altro uomo”. (Ambrose Bierce)


La perdita della postazione in Consiglio regionale - d’altronde - sarebbe dura da digerire a Sculcolandia, a cui difficilmente sopravviverebbe considerato che sarebbe come una sorta di colpo di grazia dopo le batoste rimediate di recente.

Basti pensare a come è stata gestita la partita delle elezioni Politiche: a furia di rifiuti, prima dal Pd locale (almeno in parte) e poi dal leader Renzi, alla fine Sculcolandia ha deciso di dare forfait e non andare incontro ad una sconfitta. Sicura.

Si è così deciso di difendere a tutti costi almeno le postazioni conquistate (alla Regione ma anche la guida del Comune subito prima) sebbene si debbano ingoiare alcuni rospi così come rivedere posizioni intransigenti del passato.


“Le elezioni sono vinte da uomini e donne principalmente perché la maggior parte della gente vota contro qualcuno piuttosto che per qualcuno”. (Franklin Pierce Adams)


Una tattica, quella di Adams, con cui Peppino Vallone, ad esempio, è riuscito ad ottenere i due mandati di governo (voto contro Dorina Bianchi) e lo stesso Sculco ha conquistato Comune e Regione (contro la vecchia politica rappresentata anche dall’ex sindaco democristiano).

Peccato che dopo questi due anni e più di governo dell’ente locale, se c’è adesso qualcuno contro cui votare pare siano proprio i componenti di Sculcolandia, che non si sono mostrati adeguati ai ruoli a cui i cittadini li hanno chiamati.

C’è, però, un’impresa di Sculcolandia che ha davvero dell’epico: ben più della risoluzione della bonifica, del Piano regolatore, dell’aeroporto o del porto; quella di far rimpiangere l’operato di Vallone ed in così poco tempo.

Sarà forse anche per questo se c’è stato un riavvicinamento con l’ex sindaco del Pd?

* Simbolo dello stronzio