Gentile Ministra della Salute, anzi gentile dottoressa Ministra della Salute Grillo, nei giorni scorsi Lei ha affermato che “non ci sono le condizioni per chiudere il piano di rientro sanitario della regione Calabria”.
di Giacinto Nanci*
Le comunico che il piano di rientro sanitario cui è sottoposta la Calabria da otto anni è concausa: 1) della diminuzione delle aspettative di vita dei calabresi; 2) del fatto che chi si ammala in Calabria di alcune malattie muore prima di chi si ammala delle stesse malattie nelle altre regioni d’Italia (centro e nord); 3) dell’allungamento a dismisura delle liste di attesa; 4) dell’aumento della spesa dei cittadini dovuta ai super tickets; 5) della trasformazione dei reparti ospedalieri in reparti di geriatria ma non per l’età dei degenti bensì per quella degli operatori sanitari a causa del blocco del turnover; 6) della “sparizione” di molti posti letto ospedalieri e perfino di ospedali interi e di quelli di eventuale nuova costruzione; 7) dell’aumento della spesa sanitaria fuori regione (300 milioni di euro anno) per la mancanza di centri di eccellenza; 8) del peggioramento dell’intera economia calabrese a causa dell’aumento di tutte le tasse e delle accise; 9) del mancato raggiungimento dei LEA; e … altro.
Il piano di rientro sanitario è la concausa di tutto ciò in quanto è stata ed è la risposta sbagliata ad un grave torto che la sanità calabrese già subisce da oltre 20 anni.
Infatti la Calabria è la terzultima regione d’Italia per riparto di fondi sanitari pro capite fin dal 1998 da quando è entrato in vigore il criterio basato sul calcolo della popolazione pesata che “penalizza le regioni a basso indice di vecchiaia” come la Calabria.
A dire così è stato il Ministro della Salute Fazio nel lontano aprile del 2011 promettendo solennemente “entro due anni la modifica del criterio del riparto dei fondi sanitari basato sulla prevalenza delle malattie e non su quello dell’età che è imperfetto”.
Il criterio è tutt’ora vigente. Quindi la Calabria ha il suo sistema sanitario, per come riconosciuto anche dal ministro Fazio, largamente e da molto tempo sotto finanziato.
Se a ciò si aggiunge che in Calabria ci sono molti più malati cronici che non in altri due milioni di italiani, “oltre il 10%” per come riconosciuto dal DCA n. 106 del 30/09/2015 nell’allegato N. 1 pag. 33, con tanto di grafici e cifre e vidimato oltre che dal commissario Scura anche dal titolare del dipartimento Salute della regione Calabria, dal Ministero dell’Economia e dal Suo ministero della Salute, si può dire che in Calabria ci sono oltre duecentomila malati cronici in più che non in altri due milioni di altri italiani.
Quindi, la Calabria riceve meno fondi per la sanità pur avendo molti malati cronici in più. Era, ed è, normale che i pochi soldi non potessero bastare per curare i molti malati cronici e per curarli si è dovuto “sforare”.
La risposta sbagliata dei governi passati e tutt’ora di questo attuale è stata l’imposizione del piano di rientro sanitario e il commissariamento che ha significato ulteriori tagli e sacrifici per i malati calabresi con l’intento di “recuperare” il presunto sforamento, che altro non era se non la cura dei molti malati cronici in più.
Prova ne è che la situazione della sanità calabrese dopo otto lunghi anni di piano di rientro e di gestione della sanità calabrese del commissario con la supervisione del Ministero dell’economia e di quello della Salute non è migliorata, è anzi peggiorata per come dimostrano i punti di criticità sopra elencati.
Fosse stata (magari) soltanto la cattiva amministrazione della sanità dei governati calabresi si sarebbe dovuto aggiustare tutto massimo in un anno e invece siamo ad otto anni di commissariamento.
È cieco e sordo chi non vuol vedere altri motivi che non il presunto sforamento. Gentile dottoressa Ministra della Salute, il suo Movimento 5 Stelle ha fatto molte battaglie contro il piano di rientro sanitario della Calabria e ha perfino presentato nel Marzo 2017 una proposta di legge ad hoc che se fosse stata discussa e approvata avrebbe risolto molti dei problemi della sanità calabrese.
Adesso che il Movimento 5 Stelle è al governo, che lei è dottoressa ed è Ministra della Salute e che la Calabria, credendo nelle battaglie del Movimento 5 Stelle, gli ha dato fiducia eleggendo in Calabria molti suoi rappresentanti, i miei assistiti mi chiedono ogni giorno, ed io lo chiedo a Lei per conto loro, cosa è cambiato perché il piano sanitario di rientro calabrese deve continuare e non modificare il criterio del riparto dei fondi sanitario basato non sull’età ma sul numero dei malati?
*Medico di famiglia a Catanzaro