Verde pubblico, scarti di potatura finiscono in cenere: grazie Akrea e grazie Gaetani

24 agosto 2018, 07:31 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Cominciamo con l’affermare che, abbandonare rifiuti su suolo pubblico - siano di origine organica o meno - costituisce un reato.

Il Presidente dell’Akrea (l’Azienda Municipalizzata Pubblici Servizi) Rocco Gaetani dovrebbe pur saperlo. Indipendentemente se a suggerire di ammassare gli sfalci di potature, rami e piante, nei pressi del capannone dell’Opera Valorizzazione Sila sia stato il Comune di Crotone.

Riteniamo, pertanto, che se l’ex O.V.S. dovesse pretendere i danni, il responsabile non sarebbe il Comune bensì proprio il numero uno dell’Akrea: Il presidente di qualsiasi azienda del settore pubblico o privato dovrebbe studiare le soluzioni ai vari problemi e non già ascoltare il primo arrivato.

Avrebbe potuto informarsi Gaetani in che maniera è possibile smaltire i rifiuti finiti in cenere nella nostra città. Avrebbe potuto interpellare altri suoi colleghi della Calabria o all’esterno della nostra regione.

Sarebbe venuto a conoscenza che con gli sfalci di potature di rami e piante è possibile la produzione di fertilizzante, riponendoli in dei compostatori. Una soluzione da poter realizzare in proprio o trasportando i rifiuti verso utilizzatori esterni.

Altra soluzione: sarebbe stato possibile smaltire erbacce, foglie e piccoli sfalci utilizzando un “composter”, un attrezzo non molto costoso, idoneo a triturare il tutto, al fine di ottenere un materiale da distribuire nei campi.

Quasi in tutte le città italiane vi sono dei contenitori stradali o porta a porta per conferire i rifiuti organici in discussione.

A Crotone, invece, Gaetani preferisce mandare il tutto al macero. Per poi finire in fumo. E preferiamo, per ora, non addentrarci su quanto costi la struttura Akrea ai cittadini ed al Comune.

Rodolfo Bava