I turisti russi vanno e vengono ma Crotone è sempre più una sconosciuta: “Aridatece er Pitagora!”

13 settembre 2018, 20:31 Sr l'impertinente

“I cavalli cosacchi si abbevereranno alle fontane di Roma” profetizzava un dì Michel de Notredame, detto Nostradamus, ed a Crotone i cosacchi o, meglio, i russi sono arrivati davvero, una ventina ed in avanscoperta.


di Sr* l’impertinente

Certo, non sono arrivati dalle steppe in sella a cavalli in carne ed ossa ma sui rombanti cavalli di un autobus che i ha prelevati dopo essere approdati all’aeroporto di Lamezia, tra l’altro giungendo in riva allo Jonio con difficoltà di viabilità non dissimili dai tempi della sopra menzionata profezia.

Ad accompagnare gli addetti della Tez Tour, Victor Sergeev, dell’azienda Tezoro (LEGGI). Come primo impatto gli stessi operatori hanno avuto un incontro con i magnifici quattro: il sindaco Ugo Pugliese, gli assessori Giuseppe Frisenda e Francesco Pesce ed il presidente di Confindustria, Michele Lucente.

È stato un incontro davvero formativo, soprattutto per la giunta Pugliese, che in termini di turismo non si è certo distinta in questi due anni di vita; anche se, al dire il vero, un settore in cui si sia distinta è quasi impossibile trovarlo.


“Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno”. (Guy de Maupassant)


Victor Sergeev parlando con i giornalisti ha fornito un paio di considerazioni che hanno di fatto demolito l’azione degli occupanti pro tempore del Palazzo di piazza della Resistenza: in termini di turismo, appunto.

Il tour operator, senza fronzoli, ha detto che la città “di fatto è completamente sconosciuta” con buona pace per le risorse spese dalla Giunta per presenziare a fiere ed appuntamenti nazionali ed internazionali che avrebbero dovuto – invece - far conoscere la città oltre i confini di Aprignianello.

Eppure, ha aggiunto l’ospite russo, fare turismo da queste parti dovrebbe essere facile: “avete un personaggio simbolo che si studia in tutti i libri di storia del mondo, Pitagora, basta abbinarlo al nome della città ed il gioco è fatto visto che non dovete spiegare niente altro perché si spiega da solo” (LEGGI).


“Una volta che hai viaggiato, il viaggio non finisce mai, ma si ripete infinite volte negli angoli più silenziosi della mente. La mente non sa separarsi dal viaggio”. (Pat Conroy)


Per riaffermare il concetto, Sergeev ha detto che i suoi agenti di viaggi arrivati in città “sono andati in shock quando hanno saputo che Crotone è la città di Pitagora e si sono emozionati nello scoprirlo”.

In pratica una lezione di turismo aggratis ed all’assessore al ramo.

Un concetto quello di legare il nome della città all’illustre matematico che aveva ben chiaro, invece, l’ex vice sindaco, Antonella Cosentino, che aveva programmato una serie di eventi, anche internazionali, puntando proprio su questo brand o marchio che dir si voglia.

La lungimiranza dell’Amministrazione comunale guidata dal “duo delle meraviglie” Pugliese-Sculco, invece di assecondare quest’azione, che pur stava dando i suoi frutti, ha pensato bene di cambiare l’assessore, affidando la delega alla Cultura ad una neofita.


“Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove”. (Pino Cacucci)


C'è da dire che quello dei russi con Crotone non è stato il primo approccio. Si ricorda ancora, infatti, la visita di qualche anno fa dei rappresentanti della Oda Film, la casa di produzione che ha girato una fiction poi andata in onda - in 14 puntate - sulla televisione nazionale dell’ex Unione Sovietica.

Allora ad accogliere la delegazione non fu il sindaco Vallone (che fattezze simil-russe pur aveva con i suoi baffoni alla Peppone, tanto per restare in ambiti cinematografici) ma l’indimenticabile vice, Mario Megna.

Anche Megna aveva sottolineato il ritorno non solo di immagine ma anche economico che poteva arrivare da questo rapporto che si era instaurato con la produzione russa.

Qualcosa, però, non deve aver funzionato, viste le recenti parole del tour operator sovietico.


“Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda”. (Italo Calvino)


Una domanda, infatti, sorge spontanea (come diceva qualcuno): nell’anno domini 2018 perché un turista (che sia russo o di qualsiasi altro Paese) dovrebbe mai venire a Crotone, una città dove il castello suo luogo simbolo è chiuso ormai da mesi o dove l’incuria regna sovrana e l’accoglienza lascia a desiderare?

Anche lo stesso Pitagora - che pur aveva viaggiato molto nella sua vita - tornasse nella città in cui fondò la sua scuola, cosa potrebbe mai trovare di interessante o, quantomeno, troverebbe qualcosa in suo onore che non sia qualche banale insegna da negozio ed un discutibile monumento fatto a fette (in tutti i sensi)?

Una cosa è certa ed è anche una facile profezia: se la prima volta la fuga del filosofo greco da questa città fu indotta, in un eventuale ritorno sarebbe probabilmente una sua scelta. Soprattutto se - come hanno fatto i russi - il primo approccio sarebbe un incontro con i magnifici 4 Pugliese, Frisenda, Pesce e Lucente.

* Simbolo dello Stronzio