Una vittoria che fa balzare l’Hellas Verona in testa alla classifica a quota 10 punti. La squadra di mister Grosso è scesa in campo con il giusto atteggiamento agonistico. Il Crotone invece deve ancora prendere l’imprinting di mister Stroppa, sia nella personalità che nelle idee di gioco.
di Cinzia Romano
Sono bastati 14 minuti per portare in vantaggio i gialloblù con Henderson. Arriva la reazione dei calabresi con Benali, che anticipa l’avversario su una rimessa laterale e lancia in modo perfetto Nalini che però calcia sull’esterno della rete.
La partita cala di ritmo e sul finire del primo tempo è il Verona a sfiorare il raddoppio.
Si rientra in campo con il Crotone che sostituisce Martella per un risentimento muscolare con Stoian che mostra le sue qualità tecniche e velocità costringendo gli avversari a commettere più di un fallo.
Al 57’ è Colombatto che centra il 2-0 che raccoglie un assist di Tupta sulla respinta del palo da un suo precedente tiro.
La squadra di mister Stroppa cerca di guadagnare campo, ma senza osare e senza quella consapevolezza di avere le qualità per poter far male agli avversari.
È un bellissimo gol di Marco Firenze con tiro dal limite dell’area di rigore a suonare la carica dei rossoblù. Otto minuti in cui squadra e tifosi credono in una possibile rimonta.
Un forcing dettato dalla disperazione che tira fuori il meglio delle occasioni offensive, ma senza il risultato sperato, la partita termina 2-1 a favore dei veneti.
Un gioco quello visto oggi all’Ezio Scida che è sembrato laborioso e non sempre produttivo, una fase difensiva piuttosto incerta e una fase offensiva poco produttiva.
Rispetto alle ultime due gare il Crotone ha fatto un passo indietro dal punto di vista del carattere, si è vista una squadra timida che ha tirato fuori gli artigli soltanto dopo il gol di Firenze che ha dato la giusta iniezione di fiducia a tutta la squadra.
Troppo poco per avere la meglio su una squadra come il Verona.
Ma non c’è il tempo di leccarsi le ferite, perché martedì a Pescara si giocherà la quinta giornata di campionato, dove a scendere in campo, oltre alle gambe, dovrà essere un po’ di spavalderia in più.