“Ogni famiglia ha un segreto, e il segreto è che non è come le altre famiglie” (Alan Bennett). A Crotone, com’è noto, le famiglie pesano molto, senza dubbio a livello criminoso così come economico e, da tempo immemore, anche a livello politico, con molte commistioni tra vari settori che le fanno contare ancora di più.
di Sr* l’impertinente
Restando in ambito politico, la città che fu di Pitagora, ad esempio, da molto tempo è una realtà governata dalla famiglia Sculco, con tanto di discendenza dinastica in postazioni istituzionali, ovvero di padre in figlia.
Un imprinting che si è riversato, a catena, su tutti i gangli della società crotonese, dove incarichi e postazioni sono spesso assegnati a parenti o affini, il tutto sotto l’egida di una parvenza di legittimità.
“Forse il più grande servizio sociale che possa essere reso da chiunque al Paese e all’umanità è formarsi una famiglia”. (George Bernard Shaw)
Così, ad esempio, nel bando nell’assegnazione dei posti negli asili nido comunali, all’inizio era stato escluso un bimbo con la sindrome di down, per nulla agevolato nell’ingresso per come, invece, prevede la legge.
Ne è seguita una forte discussione tra l’assessore alle politiche sociali, Alessia Romano, e l’associazione Diversi ma uguali Kr, con la componente della Giunta che ha risposto piuttosto piccata, alimentando la vis polemica.
Alla fine il problema è stato risolto ma non nel modo in cui le era stato chiesto, cioè riconosciuto il problema rinunciare all’iscrizione all’asilo comunale dei suoi due figli per cedere il posto a chi ingiustamente escluso.
“Chiamatelo clan, chiamatela rete sociale, chiamatela tribù, chiamatela famiglia. Comunque la chiamiate, chiunque siate, ne avete bisogno”. (Jane Howard)
Ed ancora, in questo settembre che sta per concludersi, l’opposizione, rappresentata dai 5 stelle, ogni tanto si sveglia denunciando come che per il bando Periferie a Fondo Gesù sia stato conferito l’incarico ad una progettista nipote dell’assessore ai Lavori pubblici.
Ma non solo. I Pentastellati hanno contestato anche come le pratiche burocratiche, notoriamente tendenti all’infinito, in questo caso siano state espletate in soli pochi giorni, praticamente in tempi record, perfino “sospetti” a detta del capogruppo.
È, comunque, un passo avanti, dato che fino a poco tempo fa, quando si parlava di fabbricati a Fondo Gesù, ciò che veniva in mente era la parola abusivismo: con tanto di spedizione familiare “punitiva” al Comune per sistemare la cosa!
“Se un albero dovesse scrivere la propria autobiografia, questa non sarebbe troppo dissimile da quella di una famiglia umana”. (Kalhil Gibran)
D’altro canto basta vedere in Consiglio Comunale dove vi sono sì molti volti giovani ma, in fondo, dai cognomi noti, sempre in base al principio della successione dinastica.
A proposito di giovani rampanti: la società Akrea ha scelto il suo comunicatore, un professionista di 65 anni, la cui scelta ha suscitato la reazione, anch’essa piccata, dei giornalisti esclusi.
Quest’ultimi, in particolare, lamentano proprio il fatto che non sia stata privilegiata nelle scelte una nuova leva, piuttosto che concentrarsi su curriculum e criteri stabiliti nel bando (per più di qualche malpensante ritenuto come “cucito a misura”).
“Se la famiglia fosse un frutto, sarebbe un arancio, un cerchio di sezioni tenute insieme ma separabili, con ciascun segmento distinto”. (Letty Cottin Pogrebin)
Adesso, per allargare la ristretta famiglia dei dirigenti comunali, è stato indetto un nuovo bando con i nomi dei papabili che sono già in circolazione, così come accaduto con i precedenti dirigenti e per lo stesso comunicatore Akrea.
Anche qui si tratta di due persone che dovrebbero contendersi il posto: in pole position, una new entry nella pianta organica comunale, ed un tecnico di una società in house dell’ente. A breve la sentenza.
Una scelta, quella del nuovo dirigente, attesa, visto che da questo altro tassello dovrebbe partire la riorganizzazione della macchina Amministrativa, annunciata ormai da due anni e mezzo.
“La famiglia: quella cara piovra dai cui tentacoli non riusciamo mai a liberarci del tutto, né, sotto sotto, lo desideriamo”. (Dodie Smith)
A proposito di famiglia, si avvicinano le elezioni regionali e c’è da trovare una sistemazione alla pargola per eccellenza, donna Flora, che non è più così sicura di tornare a ricoprire un ruolo istituzionale.
Il grande Blek è in fase di studio per cogliere l’occasione giusta ma le porte, man mano, si stanno chiudendo, a cominciare da quella del Centro Destra, con Cerrelli che ha escluso alleanze future.
Resta ancora il casato di Forza Italia & Company, con la prima, però, che a livello locale è alle prese con divisioni interne, con un Sergio Torromino e un Antonio Argentieri Piuma ormai ai ferri corti. Infine, l’usato “sicuro” del governatore Mario Oliverio che, però, così sicuro non lo è più.
Questa volta, quindi, pare proprio che Sculco senior - intento nell’ottenere cento generi con una figlia - alla fine la pargola rischi di doversela tenere a casa. In attesa di tempi migliori!
* Simbolo dello Stronzio