Giovedì scorso, 27 settembre, su “Il Quotidiano del Sud”, è apparsa una lettera aperta, da parte dell’ingegnere Francesco Rizzo, indirizzata al Sindaco di Crotone, sulla questione aeroporto.
Ecco alcuni suoi “spunti”: “Senza alcun infingimento le dico che io sono profondamente convinto che le possibilità di reggersi in piedi per il Sant’Anna sono morte… Crotone è senza un adeguato bacino di utenza che possa sostenerlo e vana resta l’illusione dei migliori collegamenti con lo Ionio cosentino, dal momento che da Rossano in su, questa compresa, si preferisce raggiungere Lamezia o Bari o Brindisi”.
E, più in là, afferma: “Siamo proprio sicuri che per lo sviluppo del territorio di Crotone, si abbia più bisogno dell’aeroporto che di collegamenti stradali e ferroviari all’altezza degli anni 2000?” … “Non diventa più giusto e più urgente chiedere di risolvere definitivamente il problema della 106 e della ferrovia da Crotone a Sibari?” … “In un anno quanti crotonesi utilizzano un volo o due voli che a stento si mantengono operativi per un po’ di mesi?”
Ebbene, sarei perfettamente d’accordo con l’ingegnere Rizzo se avesse scritto che, a Crotone, non dovremmo interessarci soltanto dell’aeroporto ma, anche, e soprattutto, della Strada Statale 106 e della linea ferrata ionica.
Il perché è semplice: possibile che i cittadini del crotonese debbano sobbarcarsi 12, 18 o 24 ore di viaggio in pullman per potersi recare nelle città del Centro Nord?
Dell’aeroporto di Crotone potrebbero usufruire tutti i cittadini della fascia ionica, da Botricello a Sibari. Perché mai i cittadini del rossanese dovrebbero preferire Lamezia Terme?
Mesi or sono, il Sindaco di Cariati ebbe ad affermare: “L’aeroporto di Crotone è anche nostro” e non dovrebbe funzionare soltanto nel corso di alcuni mesi ogni anno, ma per tutti i 12 mesi. Non soltanto verso una destinazione, ma anche verso Roma e verso città straniere.
Recentemente, sono venuti nella nostra città alcuni operatori turistici russi; i loro aerei però non vi potranno atterrare, dato che la pista risulta non abbastanza lunga.
Direi - a differenza dell’assunto dell’egregio ingegnere Rizzo - che, invece, bisognerebbe rendere efficiente lo scalo pitagorico, sia per favorire i vari villaggi turistici della zona, sia per poter offrire ai cittadini una celere mobilità.
Perché l’utenza ci sarebbe ed aumenterebbe con più voli e con altre destinazioni. Del resto, pochi anni or sono, nel giro di sette/otto mesi, si sono imbarcati, o sbarcati, dal contestato scalo ben 300 mila persone.
Per le queste ragioni, noi crotonesi, a differenza dell’ingegnere Rizzo, tifiamo sia per quanto riguarda le sorti dell’aeroporto di Crotone che per quanto riguarda le annose vicende della strada statale 106 e della strada ferrata ionica.
Rodolfo Bava