“L'istruzione è ciò che resta dopo che uno ha dimenticato tutto quello che ha imparato a scuola” (Albert Einstein). Crotone di scuole se ne intende tanto che Pitagora vi ci creò la sua proprio qui. Le scuole, però, hanno anche fatto sempre molto discutere e il caso più recente riguarda quella intitolata proprio ad un allievo del grande filosofo, cioè, Filolao.
di Sr* l’impertinente
Tutta colpa di un tema sui migranti, in cui un’insegnante chiedeva ai suoi scolari di esprimersi sulle leggi razziali mettendole in correlazione con il recente decreto Salvini, in approvazione.
Il parallelismo ipotizzato tra il vice premier ed il Ministro all’Interno Matteo Salvini e il duce Mussolini non è andato giù al rappresentante leghista crotonese, Giancarlo Cerrelli, che è partito lancia in resta all’attacco della Sinistra.
“La scuola pubblica, laica e repubblicana, è una macchina formidabile per l’integrazione dei bambini che provengono dall’immigrazione”. (Tahar Ben Jelloun)
Il buon Cerrelli, come al solito, la tocca piano e scrive: “Riteniamo gravissimo che gli studenti di questa classe del Liceo scientifico … debbano subire questo evidente indottrinamento ideologico”.
Per il segretario leghista, poi, “è preoccupante se una scuola invece di ‘educare’, impone agli studenti i canoni della dittatura del pensiero unico” sottolineando come il tema assegnato sia “ideologicamente orientato”.
Infine sbotta che “la decisione della docente di assegnare una simile traccia mina alle basi i fondamenti educativi che una scuola dovrebbe offrire ai propri studenti e mina in radice l’alleanza educativa tra la famiglia e la scuola”.
“La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo”. (Malcom X)
Alla presa di posizione di Cerrelli sono seguite le indignazioni dei ministri dell’Interno, Salvini, e quello all’Istruzione, Bussetti, che invocano di verificare la situazione e prendere provvedimenti.
All’assalto dell’avvocato e della presunta ingerenza politica sull’azione della scuola c’è andato subito Possibile, che con Maestri e Pollinzi difende a spada tratta la prof.
Anche I Sentinelli Crotone ci vanno cauti definendo “seriamente preoccupante il tentativo, di un rappresentate locale di un partito nazionale, di intimorire il mondo della scuola con quelli che sembrano editti atti a imporre pensieri unici”.
“Lo scopo della scuola è quello di formare i giovani a educare se stessi per tutta la vita”. (Robert Maynard Hutchins)
Restando sul tema scuola, un altro episodio ha scosso nei giorni scorsi la comunità, quello del bimbo disabile che sarebbe stato messo con la faccia al muro in una scuola che porta il nome dell’educatrice per eccellenza, la Montessori.
Anche questo caso, con il can can mediatico, l’episodio è diventato un fatto nazionale, e tutti si sono fiondati sulla notizia, con fin troppo fervore, su un tutto fomentato dai social.
lluminante, in questo senso, l’editoriale del direttore di CN24 (LEGGI L’ARTICOLO).
Il tutto è partito dal Garante all’Infanzia ed alla adolescenza che - su segnalazione dei genitori - ha espresso tutta la sua indignazione per i presunti diritti violati del bimbo.
Peccato, però, che gli stessi genitori, in una missiva, abbiano successivamente sottolineato come lo stesso garante sia andato ben al di là di quella che è stata la loro segnalazione.
“L’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto”. (Jean Piaget)
Ed anche il mondo del web ha contribuito e non poco a far montare i due casi e farli deragliare spesso oltre i confini della decenza, avvalorando la profezia di Umberto Eco: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”.
In questa che si conferma sempre più essere una ben strana città due casi che partono da presupposti sacrosanti – ovvero la difesa dell’autonomia della scuole e dei diritti dei bimbi, per giunta in difficoltà - pare stiano facendo naufragare sempre più sul fronte del protagonismo.
Alla fine ciò che emerge, infatti e su tutti i fronti, non pare esser la difesa dei diritti in sé quanto piuttosto il porre l’accento sull’individualismo di chi solleva il problema e delle relative risposte di chi si è schierato.
“Un buon insegnante colpisce per l’eternità; non può mai dire dove la sua influenza si ferma”. (Henry Brooks Adams)
Così si butta tutto in rissa - come al solito - con toni sopra le righe, prese di posizioni che si caratterizzano soprattutto per uno scambio di reciproche accuse, invece che orientarsi a come risolvere un problema ed evitare che magari si ripresenti.
Nel primo caso, poi, il tutto si è moltiplicato per il coinvolgimento della politica, con tanto di elezioni regionali sullo sfondo: l’occasione per creare un caso che possa assicurare la massima visibilità possibile, ed anche gratis.
E visto che, solitamente, a Crotone si preferisce trovare un capro espiatorio che è ben più semplice dell’ammettere le proprie colpe, anche qui il presunto colpevole c’è ed è pure un nome illustre: Pitagora.
Non a caso, l’originalità della sua scuola “consisteva nel presentarsi come setta mistica-religiosa, comunità scientifica ed insieme partito politico aristocratico”.
Una descrizione perfetta della realtà che si sta palesando in questi giorni in riva allo Jonio.
*Simbolo dello Stronzio