Dicono che per lei Sculco straveda. Una di quelle episodiche 'fiammate' verso qualcuno che sono tipicamente nelle corde dell’oligarca indiscusso dei Demokratici crotonesi. Forse per via della dialettica che si accende rapida e veloce tra un ex sindacalista, già manager pubblico, consigliere regionale, amministratore provinciale, ecc., con la categoria degli 'economisti', di cui farebbe parte la dottoressa Sabrina Gentile, laureata a Roma in Economia e Commercio, dal blando quanto scarso curriculum che la vuole amministratore della ditta di famiglia, revisore contabile, componente di vari direttivi associativi locali che vanno dalla ConfCooperative alla locale sede della Confindustria.
di Giovanna Fichera
Insomma il “contratto” politico stabilito tra Sculco e Sabrina Gentrile sarebbe tutt’altro che piantato sul pensiero debole, quanto su intenti d’efficienza, obiettivi pratici sui dettagli micro e macro, più di quanti altri possa fare nella gestione di rivenduglioli, bancarellari, ambulanti, politiche di sviluppo commerciale urbano, ecc.
Sta di fatto che la Gentile è diventata, dopo l’omertosa e ancora non chiarata defenestrazione della precedente vice sindaco, la ‘donna forte’ di una Giunta comunale debole, una compagine subdola e pasticciata.
In questo spaccato di improvvisazione, sovrapposizioni e mancanza di specifiche professionalità, dove il fallimento di Sculco si palesa di giorno in giorno sempre più evidente, la Dr.ssa Sabrina Gentile appare sempre di più una ‘femme’ di spiccata personalità, tale da oscurare, e inevitabilmente, nella mente del Capo vero di questa amministrazione, tanti ricordi del passato che vanno da Antonella Rizzo ad Antonella Romeo, da Giusy Regalino ad Antonella Cosentino.
Persino adombrando il ‘fascino’ sempre più discreto della stessa figliuola di Sculco, la consigliera Regionale Flora, eternamente alla ricerca di autonomia e identità.
Ad ogni modo se il parametro è quello del tempo pieno e del corrispettivo emolumento quale compenso alla carica, pari a 2.883,60 euro mensili lordo, l’assessore Gentile ha portato fin qui davvero ben scarsi risultati. Il commercio locale non si può neanche più dire sia in crisi ma al tracollo.
E di questo la stessa pare non accorgersene vista la totale assenza di iniziative amministrative in proposito, la mancanza di un piano di rilancio del centro cittadino, di un riordino della localizzazione di centri commerciali, molti dei quali, in barba a qualsiasi regola di sicurezza pubblica e di tutela della salute sono situati in siti a forte rischio, compresi tra la strada statale 106, i vicini impianti industriali, gli inceneritori e le discariche.
In breve, tralasciando la misura degli indici di affollamento di super mercati in questione, una situazione a rischio, talvolta da far accapponare la pelle, comunque al limite delle normative che pure, almeno per le periodiche controllerie, dovrebbe allertare le autorità preposte, dalla Procura della Repubblica fino alla Prefettura e l’Asl, che invece rimangono abbastanza distanti dai problemi posti da localizzazioni, tipo il mercato generale all’ingrosso, situati a ridosso di stabilimenti industriali, a dir poco allarmanti e sconcertanti.
Ma per restare nel tema, secondo molti osservatori di cose locali, la linea operativa dell’Assessore Sabrina Gentile, lascerebbe quanto meno perplessi.
Si prenda a esempio la cosiddetta “fiera del primo giovedì del mese”, quella che rappresenterebbe, se valutata oggettivamente e attentamente, l’emblema dell’intelligenza amministrativa in materia di commercio da parte della responsabile annonaria.
Come si sa, infatti, larga parte dell’economia locale, e dunque la propensione al consumo cittadino, ricade ormai ampiamente in uno specifico segmento di reddito pensionistico.
Nella sola città di Crotone si contano quasi 18 mila pensionati, il 31% della popolazione, mentre in tutta la provincia si annoverano ben 51 mila fruitori di pensioni.
Pensioni che vengono puntualmente erogate a fine o inizio mese. Giorni in cui si svolge la Fiera del primo giovedì. Come dire mettendo a disposizione dei 'ferari' denaro fresco, pronto cassa, cash, praticamente su un piatto d'argento. D’altra parte che si fa con una pensione se non le piccole spese, l'aiuto per le famiglie e figli a carico, ecc. ecc.?
A ben guardare però questo 'salvadanaio' che si rompe ogni mese, il denaro che riempie siffatta enorme 'bacinella', tratta di numeri davvero importanti per un’economia debole e asfittica che andrebbero analizzati più attentamente, non fosse altro per comprendere meglio quali sono le destinazioni e i canali di spesa in cui si distribuisce tale considerevole volume monetario mensile e annuale.
Che dice e che fa su questo ‘pesantissimo’ dato economico e statistico che riguarda la redistribuzione, l’accumulazione e la circolazione della ricchezza locale e provinciale, la nostra Gentile assessore?
Praticamente nulla se non ribadire in calendario la data di una Fiera del giovedì che sta letteralmente distruggendo i registri dei corrispettivi dei commercianti locali.
I quali si vedono prosciugare il medio circolante, persino la monetina spicciola del caffè, loro sottratta beffardamente da operatori commerciali abili, scaltri e veloci che incassano migliaia e migliaia di euro in una sola mattinata, portando il denaro su altre piazze e altre destinazioni.
Insomma questi commercianti 'cutrunisi' se non son gonzi, allocchi lo saranno certamente. Tanto platealmente risultano, ogni mese ogni mese, buggerati dai 'frusteri' che prendono, sporcano e fuggono, sparigliando la circolazione cittadina in un caos, pagando un 'salato' pedaggio alle casse comunali, e non si sa, secondo qualche inchiesta dell'antimafia catanzarese, se anche ad 'altri'.
All’Assessore Gentile basterebbe attuare un sondaggio informale, non diciamo di più ma su un panel di venti negozi per conoscere se registrano una flessione evidente nei loro incassi proprio la prima settimana del mese. Vale a dire quando i pensionati hanno più disponibilità di spesa, quando si potrebbe godere del medio circolate fresco.
Cosa dovrebbe fare? Semplicemente fissare la Fiera al terzo giovedì del mese. Almeno alla terza settimana del mese quando gran parte delle risorse pro capite sono state destinate al commercio locale, in una logica parzialmente più corretta ed equilibrata.