Egregio Signor Sindaco, Le inoltro questa mia proposta semplicemente in qualità di cittadino, sottoponendo alla sua attenzione l’opportunità di conferire la Cittadinanza Onoraria di Crotone al Professor Romano Prodi, personalità di grande spicco mondiale, figura alta della vita nazionale, esempio di europeismo che nei giorni terribili e angoscianti della tragica alluvione fu pronto e solidale nei confronti della nostra comunità. La prego pertanto, anche se informalmente, di voler considerare come già protocollata tale richiesta, e di farla se la considera degna di attenzione e merito personalmente e direttamente sua, come propria.
di Vito Barresi
L’antefatto è raccontato da alcune della tante note Adnkronos (redatte dal compianto collega e amico Domenico Michele Napolitano), in cui si sunteggiava la situazione venuta a determinarsi con l’esondazione del fiume che attraversa l’area nord del centro urbano, evidenziando che “per quanto non piova più, nonostante si tema un peggioramento delle condizioni meteorologiche, in città è ancora emergenza: manca l'acqua, in molti quartieri non c'è luce, e molte strade di accesso a Crotone restano bloccate. Decine di operai sono impegnati da ore nei lavori di consolidamento di un ponte sull'Esaro in località San Francesco, che consente l'accesso a Crotone da sud”.
“La ferrovia invece resta bloccata e si contano i danni, ingentissimi, provocati dall'alluvione, soprattutto alla zona industriale. Su incarico del presidente del Consiglio Romano Prodi, il ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer ha presieduto una riunione in Prefettura del Centro coordinamento soccorsi per una valutazione della situazione creatasi in città a seguito dell'alluvione di lunedì scorso”.
“Berlinguer ha annunciato che venerdì, durante la riunione del Consiglio dei ministri, verranno decisi i primi interventi urgenti per Crotone e che nei confronti della città calabrese verrà posta la massima attenzione, sulla base delle indicazioni e delle valutazioni tecniche che emergeranno nella fase di ricognizione dei danni subiti complessivamente. (Nap/Pe/Adnkronos)”.
La stessa fonte d’agenzia annunciava l’arrivo per il 18 ottobre, al rientro dalla sua visita al Cairo, lunedì, del presidente del Consiglio Romano Prodi, nel mentre in città era intanto arrivato il sottosegretario alla Protezione civile, Franco Barberi, che presiedette una riunione operativa in Prefettura per rendersi conto della situazione, ponendo il Governo del Paese spalla a spalla con i Vigili del fuoco, la Guardia di finanza, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e decine di volontari che proseguirono le ricerche delle tre persone ancora disperse: Michela Cicchetto, 22 anni, della ragazza veniva trovato un giubbotto in località Trafinello, dove due giorni prima era stato individuato il cadavere di Luca Buscema, il fidanzato con il quale si trovava in automobile al momento dello straripamento dell'Esaro; Luca Tavano, 23 anni, e Bruno Commisso, 34, entrambi di Cropani.
Probabilmente, solo qualche anno fa, qualcuno in sede comunale avrebbe giudicato irricevibile per fattori politici di schieramento la proposta, ma adesso pensare di concedergli la cittadinanza pitagorica ci sta forse anche di più. Perché il punto è intendersi su quel che vuol dire, in questa fase del ciclo della politica europea, nazionale e locale, il conferimento di una tale onorificenza.
Per la verità, l'idea era già stata sussurrata ai tempi in cui regnava, pressoché indiscusso, l'ampolloso e roboante sindaco dei ‘quindici giorni’.
Una opinione sulle cittadinanze onorarie è che queste dovrebbero essere promosse in virtù di ‘dono’, d’accoglienza e ospitalità, e al contempo valorizzate per l’informale funzione di ‘advisor’ che potrebbero svolgere i soggetti beneficiati nei confronti della comunità conferente.
Benemerita per averli aureolati, in quanto figure di alto prestigio morale e professionale, esterne al territorio, ma ad esso spiritualmente collegati, non da prosaici vincoli familistici e parentali, quanto dalla motivazione di voler saggiamente suggerire, spassionatamente, una qualche ipotesi di innovazione e cambiamento, lasciando intravedere soluzioni possibili a impatto sopportabile, da introdurre nel corso ordinario della vita civica.
Romano Prodi di certo gradirebbe l’offerta di divenire cittadino di Crotone si può suppore almeno per un triplice ordine di motivi.
Ama il sud ed è particolarmente ‘intrigato’ a conoscerlo ancora più approfonditamente. Ad attraversarlo, per così dire in ‘privato’, in fondo seguendo le orme e il ‘viaggio meridionalista’ di un suo predecessore e maestro, lo statista ed economista bolognese Andreatta, ideatore e realizzatore del primo campus universitario italiano, un ‘college’ a numero chiuso progettato sul modello anglosassone e americano, il ‘sogno di Beniamino’ più lucido e concreto (purtroppo maldestramente infranto dalla realtà), l’Università della Calabria.
In secondo luogo, egli ha mostrato di rispettare e apprezzare seriamente i giovani e le donne.
Con loro riesce facilmente a dialogare, certamente per via della sua ricca esperienza umana, per l’ampia e curriculare carriera che dal liceo felsineo lo ha portato fino alla prestigiosa carica di Presidente della Commissione Europea, in quel di Bruxelles e poi all’incarico mondiale Onu per l’Africa: “Alla maturità feci bene: vinsi, primo ex-aequo, una crociera nel Mediterraneo messa in palio dal Rotary dell’Emilia Romagna. Andai a Milano, alla Cattolica, la sola scuola privata che ho frequentato. I miei compagni furono gli insegnati migliori, lì ho stretto amicizie che sono durate tutta la vita”.
Infine, perché ha legato il proprio nome a una pagina sofferta della storia contemporanea crotonese.
Appresa la notizia della rovinosa e luttuosa alluvione che colpì la città nel 1996 cambiò il piano di volo dell’aereo in dotazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Direttamente dal Cairo in Egitto fece rotta e scalo sull’aeroporto di Crotone.
Visitò i punti nevralgici della città. Una fabbrica, un quartiere, il municipio. Incontrò operai e disoccupati, parlò con gli alluvionati del Fondo Gesù.
Da quel colloquio diretto, ‘faccia a faccia’ con il popolo e le istituzioni locali, scaturirono due importanti realizzazioni: un centro servizi, prima Datel adesso Abramotel, con cui veniva riproposta la centralità di una ‘politica industriale’, adattata alla trasformazione tecnologica, dando lavoro a centinaia di inoccupati, fermi al palo nelle liste di collocamento; poi il risanamento di un contesto degradato e negletto del tessuto abitativo e sociale, inserendo un pezzo della città jonica, il Fondo Gesù, nel cosiddetto ‘Contratto di quartiere’.
Prodi cittadino onorario può anche offrire l’opportunità di rinfrescare i collegamenti tra Crotone e Bologna, scandagliando propositivamente lo straordinario intreccio di relazioni, scambi e rapporti tra queste due realtà civiche.
Ai tanti conterranei che vivono, lavorano e studiano in quella città, forse prima che ad altri, spetta, dunque, far sì che Prodi possa accettare l’offerta (che si auspica nel civico consesso si vorrà formalizzare in atto deliberativo) di divenire un crotonese d’affetto e sentimento, un pitagorico di visione e ragione moderna.