Ieri l’altro, 4 novembre, è stata celebrata la “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”. Unità, purtroppo, mai avvenuta! Il politico lucano Francesco Saverio Nitti scrisse infatti che, dal 1862 al 1897, si verificò un “notevole esodo di ricchezza dal Sud verso il Nord”. Tanto da creare ed accrescere, sin prima del ‘900, il divario tra Nord e Sud d’Italia, trasferendo anche numerose industrie. Provvedendo, poi, tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, ad industrializzare soltanto il Nord.
Ora, nell’anno 2018, quello stesso Nord cerca addirittura la secessione, inventandosi l’autonomia regionale. Idea partita dalla Regione Veneto e pronta ad essere adottata da altre.
Cosa prevede l’autonomia? Poter spendere in loco il 90 per cento del gettito fiscale registrato nella propria regione.
È sin troppo chiaro che verrebbero penalizzate le regioni del Sud, dato che non dispongono di notevoli gettiti fiscali, essendovi l’assenza di industrie.
Un quotidiano del Sud promuove un “manifesto” da fare firmare. Eccolo:
“Fermiamoli! Chiunque ha coscienza della gravità di questo passaggio storico, chiunque ha a cuore l’unità del nostro Paese, chi non vuole essere complice della “Secessione del Nord”, faccia stampare questo appello e lo faccia affiggere nelle scuole, negli uffici pubblici, nelle fabbriche, nei supermercati, presso le edicole e dovunque sia ben visibile e crei opinione. Ogni voto, ogni forma di consenso dato alla “Lega” costituisce un tradimento della Costituzione e del Sud, un’ingiustizia perpetrata contro le sue popolazioni”.
Per firmare il documento basta inviare una mail al seguente indirizzo: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.