“Che varietà di aspetti hanno, i baffi! Possono essere curvi, arricciati, civettuoli. Pare che questo tipo di baffi ami le donne sopra tutto. Possono essere a punta, aguzzi come aghi, minacciosi. Questi prediligono il vino, i cavalli, le battaglie. Possono essere enormi, ricadenti, terribili. Questi baffi grossi dissimulano in genere un carattere eccellente, una bontà che rasenta la debolezza, e una mansuetudine che confina con la timidezza”. (Guy de Maupassant)
di Sr* l’impertinente
“Adda venì baffone”: è questo un popolare detto partenopeo: a Napoli si invoca il misterioso baffuto quando si cerca di migliorare una situazione spiacevole evocando, appunto, l’arrivo di colui che sistemerà le cose.
‘O baffone invocato è stato, ai tempi, identificato soprattutto in Iosif Stalin, non propriamente uno stinco di santo, ma raffigurazione “di turno” di uomo forte capace di mettere ordine in una situazione di caos, talvolta estremo.
A Crotone, almeno per un giorno (per ora), baffone è tornato, non nelle vesti di un truce sovietico ma in quelle più moderate di un avvocato, il buon Peppino Vallone, fatto rimpiangere e invocare dai crotonesi dal duo delle meraviglie, il Pugliese-Sculco.
“Quando a una cena un'ospite gli disse che non le piaceva né la sua politica né i suoi baffi, Winston Churchill rispose: Signora, non vedo ragione al mondo perché lei debba entrare in contatto con l'una o con gli altri”. (Winston Churchill)
Oltre che dai crotonesi, negli ultimi giorni il nome dell’ex sindaco Vallone è stato rievocato dal primo cittadino in carica, Pugliese, e dal suo vice, Proto: al centro del “richiamo” la guerra in corso tra Comune e Corte dei conti.
All’avvocato, infatti, vengono attribuite le colpe di questa situazione che, per come si è complicata, in estrema ratio potrebbe portare l’ente ad essere sciolto e commissariato, per manifesta incapacità.
Sotto i riflettori erano inizialmente finiti i bilanci 2015, quelli della transizione tra la vecchia e la nuova amministrazione, con criticità che poi la stessa Corte ha esteso anche agli anni successivi.
“I cattivi dei film devono avere i baffi, così possono giocherellarci allegramente mentre pensano al prossimo piano malefico”. (Mel Brooks)
E Vallone, con il classico sorriso - sotto i baffi appunto - ha strapazzato e non poco il duo Pugliese-Proto (durante la contesa il grande Blek era fuori sede impegnato in un'altra sfida numerica) menando fendenti che hanno lasciato il segno.
Ad esempio, ha ricordato che c’è un concetto, quello della continuità amministrativa, che è alla base del funzionamento degli enti, che l’attuale esecutivo comunale sembra aver dimenticato completamente e colpevolmente.
Ha ribadito poi, l’ex sindaco, come quello delle colpe ai governi precedenti, sia un refrain da poter utilizzare al primo anno, con qualche battuta nel secondo: ma a quasi tre di anni di attività rasenta il ridicolo.
“Fra Facta e Mussolini, il paese aveva già fatto la sua scelta: il primo è un onest'uomo, con due baffi bianchi, ignoto a tutti, incapace di uscire dalla tutela giolittiana; il secondo ha due occhi autoritari, il passo spedito, la voce risoluta. Il primo spera, il secondo vuole, e tutti gli italiani vogliono”. (Leo Longanesi)
Il tutto colorito con qualche battuta ad effetto, come quella in cui si è chiesto se gli amministratori attuali fossero in vacanza, considerato che non stavano governando e non avevano responsabilità alcuna.
Rivendicando, ancora, i conti a posto lasciati, con tanto di certificazione del collegio dei revisori contabili dell’ente, che, invece, hanno bacchettato, e non una volta sola, l’esecutivo Pugliese, reo di non aver raggiunto alcun obiettivo.
Ed ancora ha precisato che il vanto del duo Pugliese-Sculco, l’aver recuperato 15 milioni di Ici dall’Eni sulle piattaforme a mare, era in realtà merito della sua di amministrazione, che di milioni ne aveva ottenuti 21, oltre gli interessi.
“Nessun uomo intelligente indossa volontariamente un paio di baffi”. (Sam Neil)
A sostenere Vallone in questa sua arringa, nella sede storica del Pd di via Panella, c’era la sua vecchia giunta in quasi totalità, oltre ad alcuni consiglieri in carica del Partito democratico.
Qui, però, i conti non tornano. Se, Vallone ha, di fatto, attribuito la patente di incapacità alla giunta Pugliese-Sculco, a sorreggerlo in questa sua uscita c’era anche il consigliere Mario Megna.
Peccato che, quest’ultimo, insieme al collega Andrea Devona (colui per intenderci subentrato all’ex consigliera Scarriglia, poi cooptata nello staff del sindaco) negli ultimi Consigli abbia consentito alla maggioranza di mantenere il numero legale della civica assise.
“Un uomo senza baffi è come una tazza di tè senza zucchero”. (Proverbio inglese)
Di fondo, oltre alle questioni economiche dell’ente, c’è n'è un'altra, altrettanto importante, quella politica che sta caratterizzando da anni la realtà crotonese: ovvero i rapporti tra lo stesso Sculco ed il Partito democratico o, meglio, alleanza sì o alleanza no.
Fermamente contraria ad accostarsi a Sculco è proprio l’area del Pd che fa capo a Vallone, che con il grande Blek ha avuto a che fare in passato e da cui, poi, si è allontanato con tanto di slogan “liberi di governare”.
C’è poi un’altra area del partito, quella che fa capo ad Arturo Crugliano Pantisano, di cui fa parte anche il già citato Megna, che l’accordo lo vuole, eccome, e lo sta inseguendo da tempo.
Adesso, con il congresso, la resa dei conti: l’ennesima.
“Senza baffi un uomo non è vestito correttamente”. (Salvador Dalí)
Per chiosare questo scritto, viene da fare una riflessione su chi abbia governato gli enti comunali e sovracomunali in questi anni, nella sventurata città di e nella sua Provincia.
Dato che su queste poltrone si sono seduti di recente Enzo Sculco, Peppino Vallone, Sergio Iritale, Stanislao Zurlo, tutti rigorosamente forniti di mustacchi, vuoi vedere che la colpa delle disgrazie di Crotone siano proprio e solo i baffi?
*Simbolo dello Stronzio