Crotone e il Reddito di Cittadinanza: l’isteria collettiva per un sussidio che non c’è

19 novembre 2018, 12:54 Imbichi
Ugo Pugliese ospite a La7

La polemica sullo studio de Il Sole 24 Ore non si è placata, anzi: il fuoco è stato alimentato da ben quattro servizi televisivi andati in onda nella sola giornata del 15 Novembre, assieme agli interventi del sindaco Pugliese ed a numerosi post online. Tra chi si sente offeso e chi ne chiede le dimissioni, manca ancora la vera presa d’atto dello “stato dell’arte” cittadino: una situazione che non si può risolvere cercando esclusivamente colpe.


di Francesco Placco

È brutto quando si viene giudicati dall’esterno. Quando uno sconosciuto si prende il lusso di “additarci” in qualche maniera, di etichettarci, e si premura di far sapere a tutti ogni nostro difetto, ogni cosa negativa, vera o falsa che sia.

Una cosa del genere è successa in questi giorni proprio alla città di Crotone, presa d’assalto non da una, ma da ben quattro troupe televisive di altrettante emittenti.

Il piatto era ghiotto: lo studio del Sole 24 Ore, che ormai conoscerete a memoria (LEGGI), ha messo in moto uno dei tanti meccanismi della stampa video-televisiva, perennemente alla ricerca di uno scoop, di uno scandalo.

Certe cose fanno audience, visto il loro tenore, ed hanno permesso ad alcuni programmi di impacchettare servizi televisivi dal taglio negativo ed estremamente critico.

Aldilà di questo meccanismo perverso, tipico di certa stampa nostrana, che cerca il cavillo, il pelo nell’uovo per trarre conclusioni affrettate e non sempre veritiere, c’è da farsi una domanda, una sola: siamo davvero in grado di offrire un’immagine diversa della nostra città?

Perché le telecamere, per quanto possano essere faziose, hanno ripreso la realtà cittadina, la quotidianità, intervistando persone normali e riprendendo luoghi dai quali passiamo ogni giorno.

La cultura dello scaricabarile trova terreno fertile dalle nostre parti, ed è fin troppo facile prendersela “con la televisione”.

Allo stesso modo, è altrettanto semplice prendersela solo con il sindaco, che nel frattempo ha avuto modo di ribadire la sua posizione (LEGGI) attirandosi ulteriori critiche.

Le condizioni di una città certo dipendono molto da chi governa e amministra, ma dipendono altrettanto da chi ci vive. Da chi ci abita.

Crotone non è quella “maglia nera” dipinta ad oltranza, ma cos’altro è? Per adesso è una città dove il lavoro scarseggia per tutti, e dove si vede come alternativa l’aiuto (che qualcuno chiama “reddito di risarcimento”) e non l’investimento sul lavoro.

Investimento dove – sia ben chiaro – nessuna delle amministrazioni locali del passato ha mai scommesso più di tanto, facendo ricadere le colpe sullo Stato. Una storia che si ripete dalla Cassa del Mezzogiorno, con un bilancio costantemente in negativo.

Quindi, che immagine vogliamo dare di una città come la nostra? Possiamo far finta di vivere tutti insieme in una bolla, sotto una campana di vetro, continuando a circondarci di memorie storiche, di frasi autocelebrative, parlandoci addosso della “cultura pitagorica” e di “Magna Graecia” con la stessa semplicità con cui ci vantiamo “il sole” ed “il mare”.

Argomenti effimeri di fronte ad una realtà complessa e complicata, così come già ricordava Leopardi nel 1821:

“Commemorare le nostre glorie passate è stimolo alla virtù, ma mentire e fingere le presenti è conforto all’ignavia e argomento di rimanersi contenti in questa vilissima condizione”.

Il reddito di cittadinanza, ancora, non esiste. È solo un’idea propagandata, che probabilmente vedrà vita a cavallo del nuovo anno e verrà messa su carta prima delle Europee.

Il Sole 24 Ore, per mestiere, produce studi ed indagini, ed ora come ora quelli “avvantaggiati” saremmo noi: ciò non toglie che, da qui alla pubblicazione dei dettagli di questo “sussidio”, la situazione possa capovolgersi.

L’unica cosa certa, per ora, è la promessa. La promessa di un aiuto economico, di soldi, direttamente in mano a chi ne ha bisogno.

È la promessa che agita le masse, che le spinge a prendere posizione, che le aizza. Popolo contro popolo: la fortuna di certa politica.