Anche questa volta a vincere il derby è il Cosenza, che infligge ai padroni di casa un secco 1-0 e meritatamente torna a casa con l’intera posta in palio
di Cinzia Romano
In conferenza stampa mister Braglia sottolinea che “è stato un successo guadagnato sul campo. Abbiamo fatto la partita che avevamo preparato, con attenzione e sacrificio. Una gara vinta grazie all’atteggiamento, siamo stati sempre pronti a ripartire e ordinati. Anche un po’ spavaldi e siamo stati premiati. Un grazie ai nostri tifosi che ci hanno sempre sostenuto finora senza mai una polemica.”
Il tecnico dei bruzi spende anche un commento sugli avversari: “Il Crotone ha una rosa valida per puntare almeno ai playoff.”
Un giudizio già detto e ripetuto come una litania da ogni allenatore avversario passato dall’Ezio Scida. Ma ciò che realmente si è visto sul campo è un fiore che di rosa ha solo un lieve profumo, il cui unico petalo rimasto si chiama Alex Cordaz, mentre tutto il resto sono solo spine.
In allenamento si vedono dei giocatori con grinta, veloci nei movimenti e a far girare la palla, in partita questi stessi giocatori diventano lenti sia fisicamente che mentalmente. Una metamorfosi incomprensibile che né il clima di un derby è riuscito a raddrizzare, né il cambio allenatore.
Mister Oddo in panchina allargava le braccia sconsolato, sembrava dovesse guidare in salvo una barca in balia delle onde, ma senza che ci fosse il mare in tempesta.
L’unica spiegazione possibile a dei calciatori che non riescono ad esprimere il proprio valore tecnico è la paura di sbagliare.
Ma un vero campione deve avere il coraggio di prendersi la responsabilità delle giocate, correndo a volte il rischio di essere fischiato o criticato, proprio come ha fatto capitan Cordaz che, in occasione di un calcio piazzato, ha lasciato i pali per andare a saltare in area di rigore avversaria e dal labiale del tecnico pitagorico è sembrato dire “ma dove va che mancano ancora due minuti?”.
Sugli sviluppi della punizione il colpo di testa è stato proprio del portiere pitagorico, terminato di pochissimo fuori.
A inizio campionato nessuno avrebbe mai pensato che dopo 13 partite il Crotone potesse avere 12 punti, ma visti i risultati ed il gioco espresso fin qui, la società dovrà ridimensionare i piani, mentre Massimo Oddo avrà l’arduo compito di capire quale possa essere la soluzione giusta per far sbloccare dei giocatori e renderli di nuovo un branco di leoni affamati.
Il derby doveva dare una svolta, ha svoltato il Cosenza dando prova di carattere e senso di appartenenza alla maglia, lasciando al bivio e a luci spente la “macchina-Crotone”.