Natale a luci spente a Crotone. Metalcarpenteria verso la Cassa integrazione?

29 novembre 2018, 14:37 Il Fatto
Sergio Torromino

Molto probabilmente, dopo un novembre nero di calamità naturali e tragedie umane che hanno scosso e colpito profondamente la comunità locale, per Crotone si profila un difficile Natale di rinunce e difficoltà.


di Vito Barresi

Il quadro complessivo che si presenta davanti è quello di una città in forte declino demografico, economico, di fatto caduta in una sacca di depressione sociale a cui ancora nessuno, tra le pubbliche istituzioni, sa dare risposta adeguata e primi rimedi immediati.

Dopo giorni e giorni di avverse condizioni atmosferiche, con conseguenze sulla produttività molto pesanti, con giornate di scuola perdute e attività commerciali paralizzate, i fatti hanno consegnato alla cronaca uno dei mesi più negativi dell'anno, un vero e proprio novembre nero, che si è concluso persino con un'improvvisa tromba d'aria che ha travolto parte della zona industriale, mettendo fuori gioco alcuni apparati produttivi che pure avevano fin qui resistito alla crisi e alla recessione (LEGGI).

Si parla infatti di questo nell'ambito delle prime constatazioni e ricognizioni effettuate in vista di una possibile richiesta di aiuti per calamità naturale (LEGGI), al fine di affrontare il carico di danni che potrebbe risultare penalizzante anche per i livelli occupazionali.

Ripercussioni che potrebbero coinvolgere imprese di spicco che operano nel segmento della metalmeccanica e che sono in stretto rapporto con la presenza industriale e petrometanifere dell'Eni, prima fra tutte la Metalcarpenteria, azienda leader nel settore delle costruzioni metalmeccaniche, che è stata letteralmente devastata dal piccolo grande tornado dell'ultima domenica di novembre.

Sulla pagina social dell'impresa si possono vedere in primo piano i video e le foto che testimoniano gli effetti devastanti del vento e delle piogge, nonché leggere le attestazioni di solidarietà e di sostegno dopo questo brutto colpo.

E anche se non vi è alcun richiamo a richieste di ammortizzatori o di altre misure di sollievo per la situazione in cui si è venuta a trovare l'azienda guidata dall'imprenditore pitagorico Sergio Torromino, molto probabilmente proprio lo stesso titolare, non incidentalmente anche esponente di spicco di Forza Italia in seno al Consiglio comunale di Crotone, pare si stia muovendo per affrontare un'emergenza molto delicata che sta mettendo in apprensione le maestranze, le loro famiglie e la stessa cittadinanza tutta.

Nelle prossime ore si attendono decisioni in proposito, soluzioni che se fossero negative e comunque tali da portare alla determinazione di mettere in cassa integrazione oltre un centinaio di dipendenti, darebbero purtroppo un altro segno e tono alla serenità festiva di fine d'anno, aumentando l'apprensione sociale e incrementando il sempre più ampio e insostenibile disagio economico ed occupazionale della città.