Salvini, il “salvinismo”, il Decreto Sicurezza e il seme di un nuovo Ventennio

8 dicembre 2018, 08:29 Calabria Domani | di Rodolfo Bava

Caro Direttore, permettimi, una volta tanto, di interessarmi anche della politica nazionale, per il semplice fatto che, secondo alcuni, saremmo alla vigilia di un nuovo Ventennio.

Ecco, ieri mattina, il titolo in prima pagina su un quotidiano: “Con Salvini in Italia torna il fascismo”. Ma altri segnali, erano stati lanciati, nel corso dei giorni passati: Don Luigi Ciotti: “C’è bisogno di una bonifica delle parole nel nostro Paese per potere fermare questa degenerazione”; Quotidiano “Avvenire”: “Disumano il Decreto Sicurezza”; Fabio Pizzul, Capo Gruppo del PD presso la Regione Lombardia: “Il salvinismo passa sui territori come un rullo compressore”.

Si tratta del “Decreto Sicurezza” che prevede di mandare in giro per le città i vari migranti ospiti nelle tante strutture.

A frenare il Ministro Salvini saranno stati, in maniera particolare, il M5S ed il PD, attraverso Virginia Raggi, Sindaco di Roma, che hanno votato con molta sollecitudine la seguente mozione: “Con tale decreto aumentano i casi di disagio e di illegalità”.

Ma ecco il Ministro Salvini insorgere per affermare che noi giornalisti avevamo interpretato male il Decreto. Non è questione di interpretazione ma di cattiva fede da parte del Ministro, che non pensa mai di poter soccombere.

La conferma che i giornalisti avevano ragione arriva dal fatto che il Ministro degli Interni aveva già emanato una circolare, secondo la quale i Comuni avrebbero potuto spendere in altri settori il denaro riservato per le eventuali cure dei migranti nei vari ospedali.

Ma nonostante tutto ciò, Salvini continua a non considerarsi “sconfitto”. Riprendiamo da un video postato il 4 dicembre su Facebook dallo stesso Ministro:

“Dicono che io butto fuori dai Centri delle donne in cinta, bambini ed anziani … Il Decreto Sicurezza dà più diritti ai profughi veri e taglia costi e tempi nei confronti degli irregolari … Pertanto non andate a sbirciare dal buco della serratura”.

Non bisogna sbirciare dal buco della serratura per venire a conoscenza che, proprio a Crotone, dal Centro di Isola, sono state buttate in mezzo ad una strada delle persone in seguito al Decreto Sicurezza. Proprio quelle citate dal Ministro.

Ma la gravità dell’attuale situazione viene, però, determinata dai “pensieri collettivi ed uniformi” di moltissime persone: tutte propense ad affermare che l’operato del Governo è ottimo, non criticabile.

Infatti, nessuna critica al nostro precedente articolo sull’ingiustizia perpetrata nei confronti dei lavoratori con 45 anni di lavoro e di contributi che non godranno di alcun aumento e, quindi, equiparati a coloro i quali hanno lavorato per 5-10 o 20 anni e con pochissimi contributi. Ma soltanto accuse nei nostri confronti, perché non saremmo solidali con la povera gente. Secondo loro.

Quindi, esiste senz’altro un terreno molto fertile per potere spargere semi di fascismo.

Rodolfo Bava