Uh, Zazá! Uh, Zazá! Uh, Zazá! tuttu quante aîmm''a strillá: Zazá, Zazá... Chissà se un giorno verrà un cantastorie d’altri tempi, quelli con il telone ampio e vissuto, con le immagini disegnate a carboncino in bianco e nero dei principali personaggi del momento e dei fatti di cronaca più eclatanti, a incantare la platea della strada, e nel giorno di Santa Lucia ci racconterà della storica cerimonia delle mille promesse e cento meraviglie, declamate e ragionate in pompa magna, con cui un di lui Presidente della Regione Calabria, quando mai, avrebbe fatto più grande della Magna Grecia stessa, la Città di Crotone?
di Vito Barresi
Che peccato: tra accordi di chitarra e mandolino, loro che si affacciano dal balcone di un teatrino di ex provincia, prestato da progettisti farlocchi in comodato d’uso ai gatti randagi, rimasti, poveri loro, senza lardo né trippa con l’avvento al potere della “Compagnia dei Papaniciari”, gatti che solcano quel che è rimasto distrutto e degradato di una modesta piazza con pista di pattinaggio progettata ad Imola, demolita dal ‘vastaseddru’ neo fascista dei suoi quindici giorni che poi sappiamo che fine abbia fatto fare ai fondi europei, ecc. ecc.
A Santa Lucia del 13 dicembre del 2017 ci mancava sola la banda di Pignataro che suonava il Parsifal, c’era il solito maestro sul piedistallo che nel momento culminante, nel finale travolgente, apriva il sipario su Oliverio detto il Governatore della sua Regione Calabria e il Sindaco dei Parafanghi Pitagorici, entrambi seduti su un parapetto che tra ammiccate istituzionali ed euroballe messe in onda dalle tv locali, oltre che per iscritto dai rispettivi ufficiali addetti ai comunicati stampa, anche se mai lo ammetteranno, tra un progetto e palate di euri, di fatto ‘se fumarono a Zazà’...
Santa Lucia faccia piena luce su questo famoso accordo delle meraviglie denominato Regione Calabria Cantiere Crotone che constava di una congerie d’iniziative da fare invidia agli Emirati Arabi.
Tutte presentate direttamente in una graziosa gerla portata in aula da signore in tradizionale costume silano, piena di patate gioachimite, patata per patata, dallo stesso Presidente Oliverio, di sua medesima persona importante di sé, per un ammontare di valore pari a 181 milioni di euro di investimenti previsti o già cantierizzati, tra cui, all’occorrenza del genetliaco ricordiamo:
il solito funanbolico Museo virtuale della Magna Graecia; la nuova ferrovia Jonica: 397 milioni di euro per la velocizzazione e nuove vetture nella tratta ferroviaria tra Sibari e Melito Porto Salvo e l’ammodernamento della Ss 106: 255,7 milioni di euro per interventi di adeguamento e messa in sicurezza di tratti da Crotone Passovecchio a Cirò, la variante dell’abitato all’aeroporto S. Anna; Antica Kroton, 61,7 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione della città antica ed il rilancio dello sviluppo turistico e culturale; potenziamento del porto, 10,5 milioni di euro sul “porto vecchio” per la prosecuzione del muro foraneo, il nuovo gate e ricostruzione del muro paraonde; aeroporto: 2,9 milioni di euro di incentivi per nuove rotte aeree; opere edilizie: 8,4 milioni di euro articolati tra 1,5 milioni per lo stadio, 3,9 per il teatro e 3 per il prolungamento del lungomare.
Ristrutturazione e potenziamento tecnologico del presidio ospedaliero: 25 milioni di euro con fondi di edilizia sanitaria riprogrammati con il Patto Calabria; reti idriche: 3,6 milioni di euro per il progetto di ingegnerizzazione; impianti fognari e depurativi: 6,1 milioni di euro dei quali 2,6 milioni di per la rifunzionalizzazione degli impianti esistenti e 3,5 previsti per il superamento della procedura d’infrazione; opere sull’impiantistica dei rifiuti: 5 milioni di euro per il potenziamento degli impianti esistenti; opere di bonifica ambientale: 30 milioni di euro articolati in 10 per la messa in sicurezza della discarica di Tufolo, 10 per la messa in sicurezza della discarica consortile ASI e 10 di altre aree pubbliche.
Un programma niente male, davvero mozzafiato. Ma di cui a un anno di distanza conosciamo ancora molto poco in termini di report e rendicontazione, con apposita esposizione del cronoprogramma, per puntualizzare stato ed esito del percorso.
Non sia mai che queste promesse vengano bruciate nella fochera di Santa Lucia, anzi siamo certi che esse daranno un notevole impulso al riordino di un capoluogo sempre più confuso e declinante quale è oggi Crotone.
Per questo e non altro saremmo molto seriamente interessati a sapere se e quando il Governatore della Cosa, la California, come disegnava Jacovitti, abbia fissato la data e assicurato la sua presenza per l’inaugurazione del ‘muro paraonde’.
Forse l’unica opera pubblica che al momento potrebbe salvare Crotone da nuove miserie e vecchi notabilati.