“Ho dato le dimissioni, ma le ho rifiutate” (Sir Winston Churchill). Una delle notizie dell’ultimo periodo che è passata quasi sotto silenzio è quella delle dimissioni dal Consiglio comunale di Sergio Torromino. Lo ha fatto, dice lui, per dedicarsi al 100% al ruolo di coordinatore provinciale di Forza Italia.
di Sr* l’impertinente
Un episodio - quello del “ritiro” di Torromino (LEGGI) - che all'apparenza sembra null’altro che un normale avvicendamento ma ad osservarlo con le lenti (che aiutano ad una lettura un po’ più in prospettiva) proprio così non sarebbe.
Primo aspetto da sottolineare è che di queste dimissioni non è stato neanche avvisato colui che, in fondo e seppur silente, è pur sempre il capogruppo di Forza Italia, Antonio Argentieri Piuma.
“Sottomettersi o dimettersi”. (Léon Gambetta)
Che tra i due non corresse più buon sangue era cosa nota, visto che il candidato a sindaco alle ultime elezioni comunali fa riferimento al giovane e rampante senatore forzista Siclari, mentre l’imprenditore sia più vicino all'establishment del partito.
Non a caso i responsabili regionali azzurri, Santelli ed Occhiuto, l’hanno confermato alla carica di coordinatore provinciale mentre tutte le altre di cariche sono state invece azzerate: un nuovo strappo che non migliora di certo i rapporti.
Nell’analisi politica - e non solo - non è secondario che a subentrare a Torromino in Consiglio sarà, martedì, Anna Curatola: un ingresso certamente non da scolaretta quanto piuttosto già da maestra, viste le sue esperienze.
“Chiunque ripeta quattro volte che non darà le dimissioni, le darà”. (John Kenneth Galbraith)
La Curatola, difatti, è una vecchia conoscenza del Palazzo in piazza della Resistenza, avendo ricoperto la carica di vice sindaco in una delle consiliature a guida Vallone.
L’evenienza che da vice sindaco fosse nelle fila del Pd e che oggi in Consiglio subentri con Forza Italia, visti i tempi di politica liquida, non è in fondo così scandalosa, se si tiene conto che sono altri i rumors interessanti.
Al di là degli aspetti politici, infatti, i “retroscena” paiono indicare come l’asserita generosità di Torromino nel dare spazio nella civica assise potrebbe non essere poi così disinteressata (almeno secondo quanto sostengono quei soliti malpensanti).
“In Italia non ci si deve mai dimettere da nulla. Ne sono pronti, sempre, altri sette”. (Maurizio Costanzo)
Più volte autorevoli rappresentanti dell’amministrazione comunale hanno annunciato come il 2019 sia l’anno dell’apertura di cantieri: e si tratta di opere non da poco, considerati i milioni di euro che vi sono in ballo.
Un tintinnio al vento di possibili ponteggi metallici - dunque - che potrebbe certamente solleticare (i giusti) appetiti imprenditoriali di chicchessia, soprattutto se liberi da vincoli pubblici (che talvolta precludono opportunità) e, soprattutto, in un momento di forte crisi congiunturale e calo di commesse.
Una manna dal cielo, insomma, che di questi tempi e in questa disgraziata città spazzerebbe via come un tornado ansie e prospettive per il futuro.
“Quando la persona soggetta ha rifiutato obbedienza, e il pubblico ufficiale ha dato le proprie dimissioni dall'incarico, allora la rivoluzione sarà compiuta” (Henry David Thoreau)
Tornando alla politica di Palazzo: la Curatola al posto di Torromino sarebbe poi una presenza "gradita" al “manovratore” dell’Amministrazione, da sempre alla ricerca di “puntelli” (per restare in termini cantieristici) ad un’esile maggioranza o di numeri per una più tranquilla navigazione nel prossimo scorcio di consiliatura.
L’abbiamo già detto e più volte: non c’è nulla di meglio delle tradizionali “vrasciole” crotonesi per mettere tutti d’accordo a tavola. E quelle che si stanno per spadellare, in termini di opere in itinere, paiono tra le più grasse polpette che Crotone abbia fritto negli ultimi anni.
Basta pensare a cosa rappresentino (il condizionale qui è sempre d’obbligo) il Piano Strutturale Comunale (Psc), gli interventi di “Antica Kroton”, quelli per la bonifica … solo per citarne alcuni.
“Prima di farti licenziare, dimettiti”. (Alfonso Castellano)
"Bocconcini" davvero succulenti e abbondanti e in quantità utile per tutti: ma con accortezza, però! Proprio quando si crede di fare una buona mangiata è la volta che si resta a digiuno.
Ma soprattutto quando la leccornia è così grossa bisogna fare anche attenzione a che non vada di traverso. Magari per un’incursione della magistratura di cui tanto si vocifera e che in tanti auspicano come “benedetta”.
Sovvengono, in chiusura, le parole quasi profetiche di Alberto Formigoni: “Non mi dimetterò: sarebbe da irresponsabili piegarsi al ricatto dei calunniatori e dare soddisfazione a lobby”. Appunto, verrebbe da dire!
*Simbolo dello Stronzio