Perché dico no al Decreto Sicurezza: il rischio caos nelle città italiane

25 gennaio 2019, 10:26 Calabria Domani | di Rodolfo Bava
Matteo Salvini

Ecco una notizia tutt’altro che rassicurante diffusa questa mattina da un quotidiano: “Piacenza, uno straniero vuole un posto dove dormire e pretende il ricovero in ospedale”. Panico nel pronto soccorso, dato che il megrebino è andato su tutte le furie quando ha ricevuto un secco “no”.


di Rodolfo Bava

È, forse, il primo risultato del “Decreto Sicurezza” del Ministro Salvini. Decreto che manderà in mezzo alle strade di quasi tutti i comuni italiani la quasi totalità dei migranti, ospiti attualmente nei centri di accoglienza.

Ed i Comuni, la Caritas e le varie associazioni di volontariato saranno incapaci di potere fornire vitto ed alloggio a tutti i senza tetto.

Si rischia di aumentare in maniera enorme la platea dei clandestini, dato che non è possibile rimpatriarli, sia per una questione economica sia perché mancano gli accordi tra il Governo italiano e numerosi Paesi africani.

Alla chetichella, nel corso degli ultimi due mesi, sono stati allontanati dai vari “Centri” oltre diecimila migranti e, nel contempo, 12.500 persone non si sono viste accogliere la richiesta di asilo. Soltanto ad un 5 per cento degli immigrati è stata concessa la protezione umanitaria (fonte, la “Repubblica”).

L’Associazione “Refugees Welcome Italia” ha espresso forte preoccupazione per dette misure”. Mentre il Presidente dell’Associazione, Fabiana Musicco, ha sottolineato: Questo decreto rappresenta un preoccupante passo indietro”.

In virtù delle decisioni del Ministro Salvini, in questi ultimi mesi, è molta cresciuta la preoccupazione, in moltissimi italiani, nei confronti dei migranti, tanto da considerarli indesiderati e da generare una visione quasi angosciante del problema immigrazione, dovuta anche alle precarie condizioni di vita di moltissimi nostri concittadini.

Ecco cosa prevede il Ministro degli Interni con il Decreto Sicurezza:

“Il cittadino straniero può entrare in Italia se è in grado di documentare il motivo e le condizioni del soggiorno, oltre alla disponibilità di mezzi sia per mantenersi durante il soggiorno, sia per rientrare nel Paese di provenienza … Il mancato rispetto di queste procedure, o una permanenza oltre i tre mesi, pongono lo straniero nella condizione di irregolare e ne comportano l’espulsione”.

Una norma che, se applicata da altre nazioni europee, vieterebbe ai giovani italiani di potersi recare all’Estero per ragioni di lavoro.

Succede spesso ai “campioni del cambiamento” che il “nuovo” possa rischiare non già di risolvere i problemi ma di alimentare il populismo. Semplicemente, pertanto: una fuga dalla realtà.

Il Decreto Salvini ha sollevato diversi dubbi di costituzionalità: niente più protezione umanitaria, revoca della protezione internazionale e dello status di rifugiato, vietato l’ingresso di stranieri espulsi da altri Paesi Europei.

Ma il vero e angosciante problema dell’attuale dissennata azione governativa è il seguente: decine di migliaia di migranti, diffusi sulle strade di molte città italiane, dovranno pur delinquere oppure lavorare per pochissimi euro al giorno per potere sbarcare il lunario.

Quindi, decisioni non soltanto tutt’altro che umanitarie ma che mineranno, nel corso dei prossimi mesi, la tranquillità e l’incolumità di tutti noi cittadini.