La pace fiscale di Salvini e Di Maio fa parte del contratto di Governo M5S-Lega, al fine di poter finanziare la flat tax ed il reddito di cittadinanza.
Si tratta di una misura fiscale che consente ai contribuenti, in particolare per i meno abbienti, di potere ottenere un forte sconto sul debito, pagando una piccola percentuale.
Nel decreto è anche presente il condono per le cartelle fino a 1.000 euro, per le cartelle notificate tra gli anni 2000 e 2010.
Un condono tutt’altro che realistico dato che chi non ha avuto la possibilità di pagare un debito di 1.000 euro, continuerebbe a non pagarlo anche dopo molti anni.
Potranno aderire alla rottamazione coloro i quali hanno ricevuto delle cartelle esattoriali nel periodo 2000-2017. È sin troppo chiaro che ne beneficeranno soltanto i contribuenti che hanno ricevuto le cartelle nel corso degli ultimissimi anni.
A tal punto, ci si domanda: “Perché non estendere – soprattutto al fine di potere fare cassa – la rottamazione anche a tutti coloro che hanno ricevuto le cartelle nel corso del 2018 ed a tutti coloro che le riceveranno nel corso del 2019?”
Sarebbe anche una questione di “giustizia sociale” nei confronti degli ultimi inadempienti. E sarebbe veramente: “La pace fiscale 2019”. Definizione, questa, governativa.
Rodolfo Bava