A Crotone la politica non è bella se non è litigarella: i bisticci volano ma il territorio precipita

26 febbraio 2019, 13:44 Sr l'impertinente

“I parlamentari non amano che siano rese note le loro attività”. (Gianroberto Casaleggio). Non tutti sanno che Crotone ha non uno, non due ma addirittura ben tre rappresentanti in Parlamento, di cui due alla Camera ed uno al Senato. Raramente delegazione fu così folta nella storia di questa città, fatta eccezione per la precedente legislatura.


di Sr* l'impertinente

Entrando nello specifico si tratta delle due deputate del Movimento 5 Stelle, Margherita Corrado ed Elisabetta Barbuto, a cui si aggiunge il silente rappresentante di Liberi e uguali, Nico Stumpo, ex Pci, ex DS, ex PD e riconfermato parlamentare in Leu.

Mentre le prime due sono state fin troppo attive, quantomeno in termini di note inviate alla stampa, il terzo è letteralmente sparito da subito dopo le elezioni, tanto che ha mostrato la sua esistenza solo una volta e per dare sostegno ad un’amministrazione sciolta dal Ministero per paventate infiltrazioni mafiose.


“Chiamare i deputati e i senatori

i «rappresentanti del popolo»

non vuol più dire oggi quello

che con questa frase

si voleva dire in altri tempi:

si dovrebbero piuttosto chiamare

impiegati del loro partito”.

(Piero Calamandrei)


Le parlamentari 5 stelle, a parere dei soliti malpensanti, si sono fatte notare, per lo più la Corrado, per i contrasti molto accesi e per non dire delle vere e proprie “guerre”, nei confronti dell'amministrazione comunale e di quella Provinciale, guidate da Ugo Pugliese ed il Signor S.

Contrasti e liti che sono state talmente tante che proprio di recente sono passate della carta stampata alla carta bollata da parte della coalizione che dovrebbe amministrare il Comune e la Provincia.

Ad annunciarlo la stessa La Prossima Crotone, sottolineando che dalla sua elezione la senatrice Corrado non avrebbe portato nulla di concreto sul territorio, ma passato solo il tempo ad insultare l’amministrazione in carica.


“Non si dirà per certo giammai che

il nostro è un Parlamento democratico!

Vi è di tutto - il popolo eccetto”.

(Ferdinando Petruccelli della Gattina)


Per La Prossima “l’atteggiamento della senatrice è ormai consolidato, ricorrente ed utilizzato per mascherare tutto ciò che lei non sta facendo per questo territorio. A quasi un anno dalla sua elezione, il quadro d’azione della Corrado è desolante. Nulla assolutamente nulla è stato fatto per Crotone”.

Ma per la colazione di maggioranza, in realtà, “sin dal suo primo giorno da senatrice”, una cosa l’avrebbe fatta la Corrado: “lanciare strali ed offese verso la Prossima Crotone, convinta che così facendo possa raccogliere qualche briciola alla prossima competizione elettorale”.

Annuncia, poi, sempre la coalizione di aver “già dato mandato” ai suoi legali “di procedere contro la senatrice per diffamazione nei confronti delle persone e vilipendio delle istituzioni nei confronti dell’Amministrazione comunale”.


“Talvolta ci si domanda perché

le sedute parlamentari non si riducano

per semplicità a riunioni dei soli capigruppo,

ognuno dei quali si porti in tasca per le votazioni

tante palline quanti sono i deputati ai suoi ordini”.

(Piero Calamandrei)


Dal canto suo la senatrice grillina, dopo aver rimandato al mittente quelle che definisce come una serie di insinuazioni campate in aria, offese gratuite e puerili recriminazioni”, è passato al contrattacco nei confronti del “soggetto politico che esprime l’attuale amministrazione comunale di Crotone”.

“Alla Procura, dunque – sbotta la Corrado - demandano il compito di punire il delitto da me commesso: il mio ‘consolidato, ricorrente’ prendere le distanze da loro, incomprensibile se non per ‘l’invidia e il fastidio’ che proverei nei confronti dell’efficienza con cui gestiscono la cosa pubblica”.

“Quale crotonese nella mia posizione – aggiunge poi la senatrice Pentastellata - non proverebbe invidia e fastidio per come, grazie alla brillante amministrazione in carica, funzionano in città i servizi essenziali, a cominciare dalla raccolta dei rifiuti per finire ai servizi cimiteriali, la viabilità, la scuola, il verde pubblico, la sanità, il commercio e, non a caso li cito in ultimo, per come sono gestiti la pianificazione urbana, l’ambiente e il patrimonio culturale?!”.


“Un governo espresso

da un Parlamento così povero

di conoscenze specifiche

non precede le situazioni,

ne è trascinato”.

(Adriano Olivetti)


Ma il caso particolare è quello di Nico Stumpo, che dopo aver litigato nel Pd, da cui è fuoruscito, è riuscito a bisticciare anche nella coalizione di Liberi e Uguali (leggasi la scelta di ricandidarsi in entrambi i listini) non prima, però, di fare in modo di essere rieletto.

E da allora, il buon Stumpo, come già accennato, è letteralmente desaparecido, non lasciando nessuna traccia di sé – manco tramite note stampa - sul territorio non solo crotonese e calabrese ma qualcuno sussurra anche nazionale.

Se, infatti, si cerca qualche sua azione che l’abbia portato alla ribalta della cronaca o qualche sua attività di rilievo, si fa molta fatica a trovarla. Molto più attivo, in questo senso, perfino un suo ex collega, anche se trombato: Nicodemo Oliverio.


“Nella democrazia

il parlamento è un polmone,

e l'altro polmone

è la stampa”.

(Alcide De Gasperi)


Si dirà che Stumpo non sia stato occupato fuori quanto lo sia stato dentro. Ma secondo i dati di Openparlamento l’onorevole ha all’attivo, da solo, un'interpellanza, una interrogazione a risposta orale, cinque a risposta scritta e sei in commissione. In poco meno di un anno.

Attingendo dal sito istituzionale della Camera dei Deputati, inoltre, si apprende che è “funzionario di partito”, che è stato deputato del Pd nella precedente legislatura e che in Parlamento siede nel seggio 660 (in fondo a sinistra, forse perché entrato per il rotto della cuffia).

Rispetto però alla sua precedente esperienza di parlamentare, nel territorio crotonese è venuto, a livello istituzionale, ben poco, tanto che il deputato originario di Cotronei ha celebrato la sua rielezione a Mirto Crosia.


“Un parlamento è

solo un parlamento

fin tanto che

esclude i morti”.

(Elias Canetti)


Certo, visti i precedenti della città, con la presenza dei già citati Nicodemo Oliverio e Nico Stumpo e l’inarrivabile Dorina Bianchi (che è stata anche nella componente di Governo), oggi non ci si può certo lamentare.

Anche in quei casi di cose concrete per il territorio non è che se ne siano viste poi tante, ed almeno in questo senso i parlamentari attuali pare mantengano una linea in piena coerenza col passato.

Resta però il dubbio e, si spera, anche la possibilità che se le stesse energie utilizzate finora a litigare o a dichiarar guerre, a livello tanto comunale quanto parlamentare, si fossero impegnate sulle molte esigenze del territorio, forse qualcosa di buono poteva pure accadere.

In fondo è passato solo un anno, anche se per quello che i cittadini si sono dovuti sorbire di anni paiono esserne trascorsi un centinaio, come quelli di solitudine evocati da Gabo Marquez.

Ma qui non siamo a Macondo, siamo a Crotone: ahinoi!

* Simbolo dello Stronzio