Non ce ne voglia l’ingegner Giuseppe Germinara che guida il comparto dei Lavori Pubblici comunali con competenza e capacità dimostrate sul campo pari in ampiezza al suo vasto curriculum lungo meno di una paginetta, se solleviamo qualche perplessità sul modo con cui egli si trova, certamente suo malgrado, a controllare e sorvegliare, in funzioni che gli sono dovute per ufficio di vigilanza, le attività affidate alle ditte esterne, ma anche all’imbufalito traffico automobilistico che è scoppiato come una sarabanda di carnevale nel fine settimana a Crotone.
Un pandemonio di confusione che ha coinvolto migliaia di autovetture che mal capitamente transitavano attorno a quel vero e proprio cratere del degrado urbano, che ha stravolto non solo l'impianto di un quartiere ma tutta la viabilità di collegamento tra il centro cittadino e il resto della città.
Con precisione di quel sedicente Teatro Comunale dell'Assurdo che, secondo il solito buon tempone di paese, doveva forse aprirsi di venerdì primo marzo di un anno che verrà, e dove erano arrivati in furia e fretta tanti ignari spettatori per festeggiare il ‘sold-out’ dell’opera prima dell’ingegnere di fiducia della Premiata Compagnia dell’operetta della famosa Ditta Sculco&Pugliese.
Il libretto del concerto, di clacson, marmitte e pernacchie, invita a munirsi di coriandoli, schiuma da barba e uova marce con lingua di Menelik, per festeggiare il Carnevale Sculchiano, capo augh, alla moda di Rio de Janeiro, almeno così narra con prosa avvincente il programma amministrativo, ricordando a tutti che qui siamo in un luogo caduto nel baratro dell’anarchia, dove sono state cancellate strade, piazze, piste di pattinaggio, causando degrado e inquinamento senza che nessuno, pur avendo intascato soldi milionari per progetto, costruzione e manutenzione, sia stato mai chiamato a chiarire e pagare, da una magistratura locale particolarmente assente e svogliata.
Parliamo del caso specifico proprio di questi giorni, il cantiere improvvisamente aperto nei pressi di quel vero e proprio Mausoleo degli errori amministrativi, vale a dire l’ecomostro denominato ampollosamente Teatro Comunale di Crotone, che sta causando molto parapiglia e confusione nella viabilità cittadina.
Un ecomostro impressionate che ha ciecamente portato alla demolizione di un bene architettonico di straordinaria valenza culturale quale era il vecchio ospedale e la sua piazza denominata a Carlo Turano.
Già di per sé, per come sono andate le cose, la sonnolenta magistratura di Crotone avrebbe dovuto avocare a sé i fascicoli inerenti questo vero e proprio mastodontico scandalo, visionare i passaggi di proprietà di un bene culturale architettonico, il progetto e la sua parziale realizzazione, per accertare eventuali responsabilità passate, capire che cosa, quando e per colpa di chi quella realizzazione è diventata l’emblema evidente della mala gestio e della cattiva gestione dei finanziamenti sia nazionali che europei.
Insomma un caos che, ci consenta l’ing. Germinara, nessuno ha ancora ben capito da dove scaturisca non trovandosi nel raggio dei lavori in corso alcun cartello che indichi con esattezza chi sta svolgendo quelle attività, insomma quelle informazioni di trasparenza necessarie per quel che altrove, il mondo evoluto, si chiama tracciabilità di un’opera pubblica.
Ciò nonostante mancando tali tabelloni non conosciamo quali siano, il caso non voglia, i responsabili amministrativi, il numero della deliberazione, la ripartizione e il settore, l’ufficio a cui rivolgersi in caso di incidenti, disservizi, intoppi vari che pure sono prevedibili in ogni capitolato d’appalto, gli unici cartelli che sono stati affissi sono soltanto alcune sgrammaticate fotocopie che avvisano i viandanti di un divieto di parcheggio in determinate zone, senza premurarsi di dare un alternativa fruibile agli automobilisti.
Praticamente infischiandosene di ogni regola che sovraintende un cantiere aperto, a tal punto che tutti possono constatare che trattasi di un caso di Pubblici Lavori Anonimi, tranne le polizie giudiziarie evidentemente, senza alcuna regolamentare indicazione dal punto di vista delle norme di sicurezza, rispetto e sorveglianza.
Il satiro carnevalesco, si può comunque fantasticare, stava ben pronto nei dintorni degli uffici del buon ingegnere Germinara, dove più che un genio sembra alberghi un grande artista di strada.
Preso dal sacro fuoco della creatività, il genio ha prodotto un'installazione artistica di sicura transavanguardia che certo andrà a finire in qualche galleria asiatica di arte moderna.
Molto umilmente suggeriamo al buon ing. Cerminara magari di collocare questa splendida opera post moderna davanti alla porta del Sindaco come gentile cadeau, un decoro di grande pregio e prestigio.
Mettendogli sotto, oltre che la firma in calce dell'ingegner Giuseppe Germinara, anche il nome dato a cotanto pezzo statuario, per tutti cioè "Il Cartello Incappucciato".