Provincia e Regione. Pd e Dk, quel matrimonio che s’ha da fare: così vissero (un po’) felici e scontenti

6 marzo 2019, 13:25 Sr l'impertinente

“Il cittadino crucciato fa alleanza col nemico...” (William Shakespeare)


di Sr* L'Impertinente

Il Pd crotonese è morto. Anzi, no: è ancora vivo e, come detto in diverse occasioni, quando si tratta di votare si sveglia dal letargo. Così è stato domenica scorsa quando sono state registrate file ai seggi delle Primarie con gli “elettori” che, per esprimersi, hanno perfino dovuto pagare.

I risultati sono stati al di là delle attese, tanto che le schede per imprimere la propria preferenza hanno dovuto addirittura essere fotocopiate così da rifornire i seggi del Pala Milone e di Papanice.

Il giorno dopo, trionfanti, i dirigenti democratici hanno espresso tutta la loro soddisfazione perché, dopo anni, alla parola “elezione” non è stato affiancato il termine “sconfitta”, per il Pd quasi diventati sinonimi.


“Un alleato deve essere sorvegliato

proprio come un nemico”. (Lev Tolstoj)


Nei locali della Federazione pitagorica hanno sottolineato l’alto numero dei votanti e una rinnovata fiducia del popolo i vari Murgi, Galea, ma anche i prescelti per l’assemblea nazionale: Mancuso ed il redivivo Contarino (per Zingaretti) oltre che l’intramontabile Intrieri (per Martina).

A secco, invece, i rappresentanti della lista Giacchetti (area Renzi), perfino senza candidati, a testimonianza del fatto che l'ex segretario fiorentino non trova più, come un tempo, molti fans.

Tutti, insomma, a ringraziare quanti hanno preso parte a quella che è stata definita come “una festa della democrazia” e nel ribadire l’impegno fino alla spasimo per rispondere alla fiducia accordata.


“Non c'è mai alleanza

con chi è potente”. (Fedro)


Gli stessi dirigenti Dem, poi, ogni tre parole dette c’hanno infilato nel discorso termini come unità, condivisione, insieme, collaborazione: cose da non credere considerando che se c’è una cosa che il Pd ha sempre saputo fare e bene è proprio quella di litigare. Su tutto.

I numeri delle Primarie possono incidere anche sulle prossime elezioni che si terranno a breve: le Regionali e, ancor prima, le Provinciali; anche se quest’ultimo si chiamano di secondo livello, cioè non votano i cittadini.

Le cose sono intrecciate perché un accordo è già stato fatto con la presentazione di una lista unica formata per la metà dal Pd e per l’altra da elementi dell’area DemoKratica del signor S.


“Gli alleati ottenuti

dalla fortuna e dalle vittorie

ci verranno tolti

da una disfatta apparente,

ed anzi spinti contro di noi”.

(Napoleone Bonaparte)


Un accordo che, lo precisiamo, è stato stretto tempo fa, quando venne eletto Pugliese alla guida dell’ente provinciale. Adesso si tratta semplicemente di ricambiare il favore.

Un “matrimonio” questo che “s’ha da fare” non solo perché concordato, ma anche perché a spingere in tal senso c’è pure un elemento direttamente interessato, dicasi il governatore uscente Mario Oliverio.

Già da tempo il Presidente della Regione la vuole l’alleanza con il signor S. e le sue truppe, anche perché avrebbe così qualche chance in più di restare in sella alla poltrona.

D’altro canto, il signor S. è quasi obbligato a legarsi al Pd, visto come da altre parti pare sia stato “rimbalzato”.

Ed alla fine i due, S. e Mario, finiranno per unirsi in un abbraccio che - politicamente e se le cose dovessero andar male - potrebbe esser per entrambi l’ultimo in rappresentanza istituzionale: il primo da babbo di Consigliera, il secondo da governatore dell’ente.


“L'alleato che dobbiamo coltivare

è quella parte del nostro nemico

che conosce la verità”.

(Mahatma Ghandi)


Dopo Regione e Provincia, però, l’interesse si sposta anche sul Comune di Crotone. In ballo c’è infatti la “nuova fase” annunciata dal capogruppo Pd Michele Ambrosio che aveva proclamato opposizione dura e senza paura.

Ma, ci si chiede, che opposizione si potrà mai fare ad una formazione politica con la quale si costituirà una lista unica per l’elezione e che insieme elegga il presidente della Provincia? Cose da Pd!

L'incontro per definire i dettagli sarà oggi ma nel Partito Democratico c’è ancora chi (anche tra gli eletti nell'assemblea nazionale) di intrecciare rapporti con signor S. non ne vuole neanche parlare.

Che fine faranno allora i discorsi sull'unità e sula condivisione?


“Gli avversari di oggi

possono essere

i tuoi alleati di domani.

E gli alleati di oggi

possono essere

gli avversari di domani”.

(Anonimo)


Il leader di via Firenze, intanto, aveva convocato una riunione con i suoi per discutere (a cose fatte) prima di siglare l'intesa: ma è andata deserta.

Oggi le parti si vedranno e cercheranno di “quagliare”, non fosse altro poiché i tempi sono ristretti. Per presentare le liste, infatti, c’è giusto una settimana, ovvero fino al 13 marzo, mentre il voto è fissato per il 3 aprile.

Quindi non bisogna attendere molto per sapere chi saranno i dieci cavalieri che accompagneranno Pugliese nel suo mandato. Anzi, il problema è che i cavalieri potranno essere solo seu, perché per le quote rosa almeno quattro dovranno essere altrettante dame.


“Un'alleanza è come un matrimonio:

il contraente ha sempre

il diritto di divorziare”. (Federico II di Prussia)


Quindi: l’alleanza si dovrebbe fare, a meno che qualcuno decida per qualche scherzo gobbo (teniamo anche in conto l’approssimarsi del 1° di aprile) scombinando i piani vestendosi da don Rodrigo e profferendo la celebre frase: “Questo matrimonio non s'ha da fare”.

Ma se il matrimonio, “di convenienza”, si farà, potrebbe essere anche destinato a sciogliersi se le cose, eventualità non tanto improbabile, non dovesse portare ai risultati sperati.

E ci sarebbero dunque da pagarne i costi della separazione. Per il Pd, ad esempio, quelli di accollarsi le colpe della non felice (almeno per ora) attività amministrativa del mirabile duo S-Pugliese per i Demokratici quelli di immolarsi all'altare di Oliverio, dato in calando.

Una cosa da ponderare bene dato che per entrambi gli schieramenti potrebbe essere questa e davvero l’ultima cartuccia da sparare: il classico canto del cigno prima di far calare il silenzio e l'oblio sulle rispettive esperienze politiche.

* Simbolo dello Stronzio