Ha fatto tappa a Catanzaro, presso il Teatro Politeama, ieri sera, lo spettacolo di Beppe Grillo “Insonnia, ora dormo”. Ironia e autoironia nel titolo e nel copione. Molto infelici, però, le battute al vetriolo da parte dello stesso comico genovese sulla Calabria ed i calabresi.
“Questa regione – ha iniziato a dire – ha fatto meno domande di tutte le altre per quanto riguarda il reddito di cittadinanza. C’è il paese più povero d’Italia – Dinami – dove non c’è stata neanche una domanda. E allora non rompetemi, perché o lavorate in nero o siete tutti della ‘ndrangheta”.
E più in là ha declamato:
“Il M5S è nato dalla mia insonnia ed è stato una rivoluzione antropologica della politica. Basta dire che il Movimento non c’è più. Ma il sogno continua”.
Riteniamo, invece, che non soltanto il M5S non ci sarà più ma che anche il sogno di Grillo e di Di Maio sia destinato a finire.
Ed ora cercheremo di analizzare e di spiegare al grande Grillo il perché in Calabria – come nel resto di tutte le regioni italiane – non vi siano molte persone a richiedere il reddito di cittadinanza.
Non lo richiedono perché non sono nelle possibilità di poterlo fare. Anche se disoccupati da 20 anni, infatti, il reddito della propria famiglia certificato dall’Isee non deve superare i 9.360 euro annui e l’abitazione non deve avere un costo superiore ai 30 mila euro. Si tratta di “paletti” quasi invalicabili.
La peculiarità di tutti gli italiani, da sempre, è stata ed è proprio quella di possedere una bella casa, seppure realizzata con enormi sacrifici. Pertanto saranno pochi coloro i quali posseggano un’abitazione dal costo inferiore a quella cifra.
Anche per quanto riguarda il reddito sotto i 9360 euro: se un capo famiglia lavora potrà senz’altro superare quella soglia e, pertanto, la quasi totalità dei disoccupati - a meno che la famiglia d’appartenenza non risulti estremamente povera - non riuscirà ad ottenere un tale e tanto conclamato reddito.
Meraviglioso l’intento iniziale del M5S: avrebbero dovuto beneficiare del reddito di cittadinanza 9 milioni di persone; ridotte, successivamente, a cinque. Mentre, e forse, riusciranno ad ottenerlo solo 2,2 milioni: non tanto disoccupate quanto povere.
Per queste ragioni, come già previsto dal comico Beppe Grillo, il “Movimento non c’è più” ed il “Mago Di Maio” non riuscirà più a convincere gli elettori, dato che il suo “abracadabra” non ha funzionato.
Avendo soltanto illuso le persone.
Rodolfo Bava