Illustrissimo Signor Sindaco, ritengo che attualmente la gran parte dei cittadini di Crotone stia economicamente piuttosto male.
Recentemente, la Datel, il call center ubicato nella nostra città, che dà lavoro ad oltre 1.200 persone, ha mandato a casa ben 400 giovani e meno giovani “grazie” alle nuove norme sul lavoro volute dal Ministro Di Maio. Molti di queste persone con moglie e figli: una situazione, pertanto, molto grave.
Si credeva che con il tanto conclamato reddito di cittadinanza ci potesse essere un sospiro di sollievo proprio per i giovani della Datel ma anche per i disoccupati in genere. Invece, e secondo le ultime novità, avranno diritto al beneficio soltanto coloro i quali dimostreranno di risultare in uno stato di evidente “povertà”. E ha poca importanza se uno sia disoccupato da 5 o da 20 anni o se sia stato mandato a casa per una recente norma sul lavoro.
Ritengo, pertanto, che lei signor Sindaco dovrebbe contattare i vertici dell’Eni, la Società che da oltre 50 anni succhia prezioso gas metano al largo del nostro mare, per ottenere una ricaduta positiva sul nostro territorio e che l’azienda ha sempre elargito in tutte le località dove opera.
Per fare un esempio: per decenni ha versato al Comune di Ravenna cinque miliardi di lire all’anno, dato che estraeva e, forse, continua ad estrarre, metano al largo di detta città.
L’ENI, ad esempio, pubblicizza attraverso numerosi call center diffusi in tutta Italia, i servizi di energia elettrica e gas metano.
Potrebbe e dovrebbe dunque affidare alla Datel, oppure ad altra società, l’incarico di pubblicizzare anche da Crotone questi servizi. Potrebbe far sorgere un altro call center, con l’impiego di 2 o 3 mila persone e che gravitano anche attorno a Crotone.
Poiché ritengo non vi sia alcun capitale da investire da parte dell’Eni, ma che sia soltanto una questione di disponibilità anche nei confronti della nostra Crotone e nei confronti dei cittadini tutti.
La ringrazio anticipatamente per un suo intervento in tal senso e, nel frattempo, le porgo i sensi della mia stima.
Rodolfo Bava