Il sogno dell’Antica Kroton, gli “appalti spezzatino”, l’ologramma di Pitagora ed il conto da 60 mila euro

2 aprile 2019, 13:18 Il Fatto

C’eravamo già abituati alle super-kermesse ornate con fiocchi e cotillon per presentare una “prossima” Crotone fervida nella fantasia dei suoi promotori ma in fondo e a oggi non così vicina alla realtà che ci circonda. Era il dicembre del 2017 quando una pomposa manifestazione, la prima dell’era governativa di “Sculchiana” fattura, affrescava progetti e sviluppi per una città da allora lentamente e inesorabilmente scivolata nel baratro dell’inconcludenza.


La storia si ripete, stavolta in Primavera (stagione di cuzzupe e non più di crustoli, ma ugualmente ghiotti) per il lancio del progetto che almeno secondo i suoi patrocinatori dovrà cambiare il volto e si fa intendere anche l’economia cittadina.

Milioni di euro, tanti, pioveranno su una città sfinita per riportare in vita un tesoro sotterraneo, quello dell’Antica Kroton.

Ponteggi - si dicono certi in tanti - vibreranno nella città del vento, scampanellando l’inizio di una nuova era di cantierizzazione lontana ormai da troppo tempo dalle rive di questo lembo sconsolato del mar Ionio.

Un patrimonio d’inestimabile valore che per tornare a splendere al sole avrà bisogno di progettisti (autoctoni o di periferia, poco importa), così come di pale, picconi e ruspe pronte a danzare al ritmo dei pubblici appalti conferiti per gara o forse più velocemente per affidamento diretto: non è ancora dato saperlo ma se è vero quello che vanno sbandierando a ogni piè sospinto amministratori in carica o di fatto e stuolo di lacchè, che cioè i cantieri partiranno a breve, di queste procedure non c’è ancora alcuna traccia, almeno in quell’albo pretorio comunale simbolo di trasparenza ed efficienza.

Stendiamo - solo per ora - un velo sui possibili rischi in cui si potrebbe incorrere facendo magari ricorso ai cosiddetti “appalti spezzatino”, per intenderci quelli sotto soglia che permettono, per legge, di superare le Forche Caudine di bandi e bolli, e su cui siamo certi vigilerà - com’è suo dovere - l’attenta Procura locale, soprattutto a tutela di quei principi di rotazione e trasparenza chiaramente delineati nel Codice degli appalti.

Intanto il risveglio di Kroton avverrà ufficialmente il prossimo 12 di aprile. Da quanto appreso con un’imponente manifestazione che farà da merletto a progetti e aspettative, e che dovrà conquistare l’empatia degli avventori (stando alle stime 500, almeno tanti sono gli inviti dati alle stampe).

Ma se - a proposito di risvegli - il buon giorno si vede dal mattino, l’impressione è che ci sia poco di cui entusiasmarsi, ma certamente su cui tenere gli occhi ben aperti.

Le danze iniziano da qui, dal sogno “venduto” alle masse, dal circo mediatico organizzato in pompa magna al modico prezzo, per ora, di circa 60 mila euro per una manciata di poche ore di spettacolo: Iva compresa, s’intende!

Fondi previsti per la comunicazione del progetto e già oculatamente redistribuiti dalla società in “house providing” del Comune (che ne è detentore dell’intero capitale sociale), quella Crotone Sviluppo su cui in tanti s’interrogano quanto a utilità e necessità.

Il sogno di riscatto di Crotone, quella sera d’aprile, si paleserà addirittura con un Pitagora virtuale, un ologramma 3D del costo di “appena” 39 mila euro, già “affidatoe in tempi celerissimi, che con tanto di allestimento scenico avrà il compito di immergere emotivamente nella storia di Crotone e dei suoi reperti archeologici.

A corollario uno staff di “consulenti”, una sorta di ufficio stampa e comunicazione, che elaborerà contenuti tecnici, architettonici e informativi al prezzo complessivo di altri 9600 euro (a dire il vero apparentemente anche un po’ pochini - rispetto al resto - per quattro professionisti di asserita qualità e formazione).

Non mancheranno scenografie allettanti e video emozionali, che siamo certi daranno il giusto decoro alla novella, e per i quali sono stati sufficienti “soli5 mila di euro.

Aggiungiamoci stampe di inviti, brochure, manifesti e affissioni per tutta la città (a nostro irrilevante giudizio dalla veste lugubre e anche poco comprensibile, si fa fatica perfino a leggervi giorno e ora dell’evento, oltre che per una ricostruzione tridimensionale altrettanto poco esplicativa) per salire nel complesso di altri 6 mila euro.

E la cifra è tonda: 59.894 euro. Al netto, ovviamente, degli immancabili costi per la pubblicità sugli organi di informazione locali (giornali, radio, tv e web), di cui ancora e almeno al momento in cui scriviamo non c’è traccia trasparente sul sito ufficiale dell’incaricata.

Ma facilmente prevedibili (o intuibili) e che, comunque, non potranno non essere in linea con l’impegno di spesa vergato da tanto di Determina Dirigenziale (la n. 2590 del 31/12/2018) che ha affidato a Crotone Sviluppo ben 110 mila euro per le attività di avvio della “comunicazione e organizzazione evento di lancio”, su un budget in due anni (2019 e 2020) fissato in 2 milioni complessivi.

Fatto salvo il principio della rilevanza e indispensabilità di una trasparente comunicazione in un imponente progetto come quello dell’Antica Kroton, non potevamo esimerci dal rendicontare il rendicontabile di una tale operazione promozionale, nella consapevolezza che anche dalle “piccole” spese si possa giudicare l’operato di una buona amministrazione.

Così come la si debba giudicare anche dal metodo o dalle scelte operate nel selezionare le proposte che avrebbero, in vero, potuto anche orientarsi allo stimolo della creatività di tanti giovani che vivono il territorio, magari con un concorso di idee e proposte ma che invece, e ancora una volta, pare aver propeso per la commissione a terzi, con criteri discrezionali, delle opere e iniziative che riguardano l’identità locale.

Ma tant’è e allora non ci resta che accomodarci sulle seggiole - ci si augura altrettanto comode - e goderci lo show. La compagnia è ingaggiata, gli attori sono al lavoro, la sigla è pronta e il biglietto già pagato!