Quell’adrenalina che il derby richiedeva non c’è stata né da una parte né dall’altra. Sugli spalti grande coreografia con mille spettatori crotonesi, diecimila in tutto. Il Crotone non ha mostrato la grinta e la determinazione della squadra che, immischiata nella retrocessione, avrebbe dovuto mettere in campo: poche idee, lento nei movimenti e poca convinzione nelle trame di gioco: passaggi corti e traiettorie fuori bersaglio.
di Giuseppe Romano
Nessuna sorpresa per la linea difensiva organizzata da Braglia, prima a quattro, poi a tre. Più veloci le azioni del Cosenza in fase di costruzione delle azioni offensive che al 29’ hanno trovato la soluzione a rete col colpo di testa di Embalo, netta evidenza della caparbietà di essere sempre in palla e non mollare la serie B, ma nulla di spettacolare, solo qualche verticalizzazione precisa e veloce con tanto pressing contro un avversario mostruosamente lento.
Anche dopo lo svantaggio il Crotone non ha impensierito più di tanto il portiere cosentino: manca qualità e concretezza e alla fine solo due tiri in porta.
Per oltre settanta minuti solo qualche tentativo di affondo ma nessun dialogo con Simy: Pettinari, Firenze e Zanellato sempre in ritardo sulle traiettorie che avrebbero dovuto conquistare l’area di rigore avversaria e servire l’uomo di punta.
Nessuna spinta sulle fasce, che di solito è la forza travolgente del Crotone, mentre il centrocampo del Cosenza si muove con maggiore dinamicità e nella ripresa porta Baez a colpire l’incrocio dei pali, mentre Sampirisi sfiora il legno alla destra di Perina.
Poi l’occasione del Crotone di pareggiare la partita con Simy è concreta, ma la palla finisce sul portiere dopo che Dermaku, per anticipare l’attaccante crotoniate, colpisce il palo della propria porta.
Non all’altezza il direttore di gara che commette tre errori: l’ammonizione di Barberis mentre sorvola sugli stessi falli commessi dai cosentini e su un fallaccio in area contro Sumy.
Il Crotone finisce nella polvere, mentre la terna arbitrale viene travolta da una bufera di contestazioni per il gol regolare di Simy, allo scadere della gara, che arbitro e collaboratore annullano senza ragione.
Un errore molto più grave di quello che è, perché sembra in mala fede, vista l’azione al replay. Nessuna spiegazione! Abbattista perde la testa e mostra il cartellino rosso prima a Golemic (del Crotone) e subito dopo per un normale fallo a Moniero (del Cosenza).
Il Pareggio avrebbe dato una boccata di ossigeno puro al Crotone, che resta a fare braccio di ferro con le inseguitrici nella lotta per non retrocedere.
Il Cosenza fa uno sprint di tre punti, offuscati dal gol regolare di Simy, annullato da Formato. La squadra di Stroppa ha fallito l’approccio a questo derby, contro il cuore grande messo in campo dai ragazzi di Braglia.