La 34° giornata di campionato di serie B ha decretato la prima promozione della stagione. Al Rigamonti il gol di Dessena regala la vittoria promozione al Brescia, che taglia il traguardo con due giornate di anticipo e ritorna in serie A dopo otto anni.
di Cinzia Romano
Completo flop invece per tutte le altre squadre in testa alla classifica. Dopo il pareggio per 2-2 del Palermo con lo Spezia, il Lecce avrebbe potuto festeggiare la serie A, ma viene sconfitto per 2-1 dal fanalino di coda Padova, che rimane ancora in corsa per i playout.
Anche il Verona perde 3-2 contro il Livorno e la società veneta esonera Fabio Grosso. Il Foggia vince 3-1 con la Salernitana, il Carpi perde 2-1 contro la Cremonese ed il pareggio per 1-1 del Venezia a Cosenza cambia le dinamiche della retrocessione diretta.
È il Crotone che sbalordisce tutti: gioca in 10 uomini dal 36’ per l’espulsione di Benali, ma si impone sul Benevento per 1-0 con un gol del solito Simy, portandosi ad un solo punto dalla matematica salvezza. Per le “streghe” l'Ezio Scida resta tabù.
I pitagorici non finiscono mai di stupire, riuscendo a realizzare qualcosa di straordinario: 27 punti in 16 partite nel girone di ritorno, con prestazioni sempre più convincenti.
Giocatori che hanno dimostrato di essere una squadra con carattere e qualità tecniche elevate e che, nei momenti più complicati, hanno avuto l’abilità di non smarrire la propria identità.
È più facile perdere la testa o lasciarsi trascinare dagli eventi quando non tutto gira nel verso giusto, quando anche gli arbitri toglievano l’ossigeno necessario per prendere fiato e ripartire, quando non bastava fare bene perché bisognava sperare nei risultati degli altri campi, oppure quando gli infortuni hanno decimato la squadra.
Invece, come nella musica, “l’orchestra” di mister Stroppa le ha suonate in un “crescendo Rossiniano”, tecnica che ha tra i suoi effetti musicali quello di coinvolgere e trasportare il pubblico in maniera esponenziale, fino al finale da scroscianti applausi.
Ci sono ancora due partite, la prossima sarà la trasferta a La Spezia, dove probabilmente mancheranno parecchi giocatori per infortuni, ma chiunque scenderà in campo darà il meglio di sé, come sempre.
Oggi un plauso va a Salvatore Molina, il migliore in campo per la costanza, l’agonismo ed il sacrificio che ha dimostrato su ogni pallone in tutti i 90 minuti. Utilizzato a spot negli ultimi due mesi, si è fatto trovare pronto, dimostrando che la differenza in un gruppo si fa anche negli allenamenti o in panchina.
Stroppa fa i complimenti a tutta la squadra per ciò che sta ottenendo, ma ha speso anche parole per i singoli:
“La differenza la fanno sempre i giocatori nell’esaltare un’idea di gioco. Non so come abbia fatto Spolli a giocare con una gamba messa male. Lo stavo sostituendo a fine primo tempo e non so se ci sarà con lo Spezia. Forse, dato che quando sta bene, va ad una certa velocità, si mimetizza bene anche quando non sta bene. Lui rappresenta il carattere di questa squadra ed è determinante da quando è arrivato”.
“Zanellato è stato grande nella presenza in campo, ha la capacità di giocare semplice ed è un valore aggiunto in giocate determinanti. Ma non posso dimenticarmi di Rohden, di Firenze che quando è entrato ha fatto strappi da mezzala importante. Machach credo che abbia trovato l’ambiente giusto, è incredibile come questo ragazzo non riusciva ad inserirsi dentro ad uno spogliatoio, tenendo conto della sua sensibilità e delle sue capacità tecniche importanti”.
“Quando io lo avevo messo da parte e la squadra lo ha fortemente voluto, facendomi fare un passo indietro, è stato un segnale importante che lui ha capito. Si è inserito al 100%, gioca con il sorriso ed ha grandi margini di miglioramento. Molina è un giocatore che ogni allenatore vorrebbe dentro il proprio spogliatoio, è un calciatore che si motiva da solo e non a caso Benali gli ha dedicato i gol di Venezia. Lo stadio, invece, è stata la fotografia della squadra”.
Ai microfoni anche Simy al suo tredicesimo centro in maglia rossoblù, che in scadenza di contratto, ribadisce di trovarsi bene a Crotone e sulla partita dice:
“Abbiamo fatto quello che era necessario fare a livello di attenzione, grinta e cattiveria contro una squadra con un’identità ben precisa ed importanti individualità”.
Infine le parole di Molina, punto di riferimento importante nelle strategie di gioco del Crotone:
“È un momento felice per tutta la squadra. Indipendentemente dalla mia posizione in campo, che decide il mister, a me piace giocare, quindi è indifferente il ruolo in cui vengo utilizzato. Nell’intervallo il mister ci ha dato una carica in più. Sapevamo tutti l’importanza di questa partita”.
“È stata una gara vinta prevalentemente sul carattere, giocare con un uomo in meno per oltre un’ora contro un’ottima squadra non è stato facile, ma siamo stati bravi a sbloccarla su calcio d’angolo. Abbiamo fatto un gran lavoro dimostrato oggi in campo che è frutto di quanto costruito dalla partita di Foggia in cui eravamo ultimi, fino ad ora. Dedico questa vittoria a tutto il gruppo perché è stata un’annata difficile, alla mia famiglia ed a tutti i tifosi”.