Tra parcheggi e bivacco per “disperati”, Piazzale Nettuno: nuova segnaletica e vecchi problemi

10 maggio 2019, 08:23 Imbichi

La recente riqualificazione dell’area in vista delle festività mariane non ha allontanato le ben note questioni di degrado legate alla zona. Situazioni ben evidenti, estromesse dalle numerose fotografie pubblicate in questi giorni.


di Francesco Placco

Erano passati diversi anni (LEGGI) dall’ultima riqualificazione di Piazzale Nettuno, storico luogo di approdo per i viaggiatori nonché prima immagine per chi entra in città.

Lo spiazzo, nato per l’appunto come luogo dove poter ormeggiare cavalli e carri e poter fare le dovute manovre a ridosso del ‘900, è da sempre rimasto un parcheggio pubblico, sebbene in diverse occasioni venne proposto di trasformarlo a tutti gli effetti in un terminal per autobus.

L’amministrazione ha ben pensato di dare una profonda svecchiata (LEGGI) a quell’enorme superfice di oltre 2000 metri quadri, e lo ha fatto bene: uno spiazzo “senza senso” e abbandonato a se stesso ha finalmente ritrovato una certa immagine, con aree parcheggio ben definite, zone dedicate a motocicli, camper e disabili, ed anche l’area dedicata (finalmente) alla sosta per i numerosi bus.

Un’operazione dovuta e attesa, che cittadini e commercianti hanno chiesto più volte nel corso degli anni, assieme ad un maggior controllo della zona, spesso associata al malaffare (LEGGI). Una situazione di degrado che di certo non è scomparsa con la bella rinfrescata.

Le numerose foto pubblicate in questi giorni, infatti, sembrano aver accuratamente evitato il piccolo ritrovo di tre giovani immigrati, che dormono proprio al di sotto delle tettoie di quella che dovrebbe essere l’omonima galleria commerciale.

Un ritrovo composto da qualche scatolone e qualche materasso, ben evidente nell’ordinato contesto del nuovo parcheggio.

Sono gli stessi ragazzi a dirmi di trovarsi a dormire lì da diversi mesi ormai, perché lo spazio al di sotto del cavalcavia, nella stazione ferroviaria, è saturo.

Una situazione, quella della stazione di Crotone, che si protrae da oltre cinque anni (LEGGI), e che nonostante i numerosi proclami non è mai giunta a soluzione.

I ragazzi comunque preferiscono il Nettuno: ci sono meno topi, e poi capita che la mattina li chiamano per fare qualche lavoro. Insomma, si vendono, al pari delle diverse donne che alla sera si posizionano su quei marciapiedi.

Per ora, nessuno gli ha chiesto di spostarsi, né gli è stato intimato di andare via. Probabilmente, da qui ai prossimi giorni verranno sgomberati visto l’avvicinarsi della fiera. Ma non sembrano preoccupati: laconicamente, mi indicano uno sterrato lì vicino e mi dicono che mal che vada si sposteranno lì.

Le criticità della zona, ad oggi, non sono ancora risolte, ed il piazzale continua a rappresentare - assieme a diversi altri luoghi cittadini - un “parcheggio per disperati” che non hanno altro luogo dove andare.

Disperati ai quali non ci si interessa, che si cerca di omettere dalle foto per i social, ma che vivono e passano le loro giornate proprio lì, sotto gli occhi di tutti.

Una realtà ben diversa da quell’immagine ordinata e pulita che si vorrebbe far passare.