Sabrina Gentile, la necessaria e urgente rimozione di un assessore inefficiente tra Fiere, Feste e Vanità

26 maggio 2019, 19:55 Politica.24

Non ci sono dubbi che sia andato tutto bene. Anche quest'anno la festa è finita, la fiera si è svolta senza alcun intoppo. Un apparente normalità su cui a tutti opportunisticamente conviene mettere un punto e a capo, tanto l'anno prossimo sarà un altro giro.


Tutto fin troppo facile per le responsabilità politiche, pubbliche e amministrative, quelle stesse che sembra, non si capisce per quale dono nobiliare, non incombano sugli assessori comunali e in prima istanza sulla dottoressa Sabrina Gentile che pure dovrebbe rispondere ai cittadini amministrati con un bilancio e un resoconto di quanto accaduto nei giorni della fiera, spiegando il pro e il contro delle scelte effettuate, dell’andamento e dei risultati operativi, economici e gestionali.

In primo luogo ragguagliare e informare l’opinione pubblica sull'ammontare del giro d'affari che si muove con tale evento fieristico, da affiancare a ben altri 11 appuntamenti di mercato mensili, fissati e puntualmente tenuti ogni primo giovedì di mese.

Bene farebbe la dottoressa Gentile a computare ed eventualmente confutare determinate cifre economiche che si vociferano a tal proposito, riferire su quanto costa all’ente comunale la fiera Mariana, quanto ipoteticamente e sommariamente incassano gli operatori commerciali, industriali e di servizi che vi partecipano, quanto sia la reale incidenza sul bilancio di società partecipate o altro, la rilevanza sul bilancio comunale.

In breve, fare trasparenza sui flussi, le transazioni, il registro delle entrare e delle uscite, chi e quanto spende, chi e quanto incassa, in un quadro complessivo di un momento economico e commerciale che non è di poco conto.

Perché qui parliamo di cifre importanti, almeno a dire di quanti esperti quantificano le transazioni commerciali fieristiche nella sola settimana della Festa Mariana, evidentemente sottostimandole, per un valore monetario fresco, liquido e cash pari a oltre mezzo milione di euro.

Una somma di denaro notevole che viene succhiata dal circuito monetario cittadino e territoriale, drenata e spostata immediatamente altrove con scarsi, se non irrilevanti impatti, almeno apparentemente, sul tessuto dell’economia locale e commerciale.

Si tratta, dunque, di una prima stima empirica quanto ragguardevole, che va computata e commisurata alla presenza media giornaliera di migliaia e migliaia di visitatori, acquirenti e consumatori alla Fiera, al numero di operatori e sotto filiere, che oscillerebbe oltre i 600 mila euro, a cui si dovranno sommare anche le rese commerciali delle altre 11 fiere mensili che si aggirerebbero intorno e oltre le 150 mila euro a mercato, per un totale di 1 milione e 650 mila euro, e un complessivo di 2 milioni e 300 mila euro annuali, a cui si aggiunge la discutibilissima grande Fiera di Crotone che si svolge per ben tre settimane in località Passovecchio, e che farebbe balzare il monte premi a oltre 3 milioni di euro.

Se la Gentile sa far di conto dovrebbe chiedersi come fa a resistere il piccolo commercio cittadino, le botteghe e i rivenditori di varia dimensione che pagano l'affitto tutto l'anno e non il suolo pubblico una tantum di fronte a questa pressione fuori legge, esorbitante e incontrollata che certo nasconde qualcosa di malsano e persino tanto manifestamente illegale da far sorgere davvero una reazione allarmata e ferma.

Un giro d'affari, una discretissima economia, davvero ragguardevole che come raccontano le cronache giudiziarie proprio di questi giorni fa gola e appetito non solo ai piccoli consumatori che intendono lucrare qualche risparmio sugli acquisti, ma anche e soprattutto ai più scaltri affaristi, persino ai gruppi delitti al malaffare come conferma il caso “Hermes” discusso in tribunale.

Per questo i doveri e le responsabilità dell’assessore Gentile appaiono più stringenti, perché Ella avrebbe poi da dire a tutti i cittadini crotonesi tante cose non solo negative ma anche positive.

Ad esempio il fatto che per la prima volta nella storia moderna della portualità crotonese una fiera commerciale si sia svolta dentro l'area e le banchine di un porto industriale, attivando rapporti, scambi, contratti e convenzioni che evidentemente il Comune ha stipulato o avrebbe dovuto con l'autorità Portuale di Gioia Tauro.

Certo, in ragione del fatto che tutto è andato bene, più che mai appare utile conoscere e approfondire i punti di forza e di debolezza, mettendoli trasparentemente a disposizione della pubblica opinione, conoscere quali siano stati i protocolli reali della sicurezza laddove sembrano essere stati mancanti e quasi completamente le indicazioni sulle vie di uscita dall’area fieristica, la ordinata suddivisione in stand e padiglioni, i limiti di accesso e i divieti relativi, le fasce di rispetto e di evacuazione, la dislocazione e i punti delle postazioni di Protezione Civile, la planimetria dettagliata e fruibile, che indica in tutti i suoi aspetti un possibile percorso di salvaguardia e tutela in caso di incombente rischio e pericolo.

Il fatto che sia andato tutto bene non significa che bisogna far finta di niente, non esaminare le criticità rispetto a queste mancanze, ai transennanti sul limitare del lungo molo per altro estremamente pericolosi.

Si svegli e sia più solerte lo Stato con i suoi tanti apparati che vanno dalla Prefettura alla Procura della Repubblica esercitano la funzione pubblica della Giustizia e della prevenzione o per dirla in una battuta, siano più vicini ai cittadini i magistrati, la polizia, il prefetto e quanti altri hanno il dovere di garantire il rispetto di tutti questi passaggi e parametri.

Siamo ben lieti di non aver avuto notizia che l'assessore Gentile abbia mancato ai suoi doveri.

Tuttavia ci chiediamo se siano stati svolti puntigliosamente e in tutti i suoi minuziosi aspetti. E lo facciamo in riferimento, per esempio, a proposito della stessa scelta di dislocare il ‘quartiere fieristico’ nell’area della portualità, scelta per altro condivisibile seppure ormai tanto tardiva da apparire anacronistica, allestendo il commercio dentro uno spazio confinante tra due luoghi centrali della Bonifica e dell’inquinamento industriale quali sono il Molo Giunti e l'ex deposito di oli minerali e idrocarburi denominato ABC.

Era compatibile dislocare e localizzare la fiera In tali siti così connotati? Sono alcune delle domande, ma ve ne sono altre, purtroppo tante altre, che mettono fortemente in dubbio il nostro giudizio sulla capacità amministrativa, progettuale, manageriale e operativa della dottoressa Sabrina Gentile, sul suo modo di condurre un Assessorato tanto importante e strategico per l'economia della città.

Se ne faccia una ragione e ammetta che in questi anni non ha portato buoni voti in pagella e democraticamente vada in consiglio Comunale a consegnare i suoi fallimenti e le sue deficienze in materia.

Non è un dramma per la democrazia locale se desse le dimissioni, facilitando con questo suo atto la ripresa di una città che lo sculchismo che predomina di padre in figlia ha ridotto letteralmente in ginocchio, con il cappello in mano ad elemosinare di fronte agli impreparati e agli arroganti.

Perché solo a partire da questo atto di umiltà e di consapevole riconoscimento dei propri errori si potrà continuare a dialogare in positivo per lo sviluppo di questa città.