“Il talento fa vincere le partite, l’intelligenza e il lavoro di squadra fanno vincere un campionato” (Michael Jordan). In questi giorni Crotone sta vivendo una partita tra le più difficili, almeno nei tempi recenti: senza un governo e con i problemi che si accumulano e si cronicizzano non trovando risposta alcuna.
di Sr* l’impertinente
La questione è complicata e non poco, perché chi gestisce la crisi, il titolare della “ditta Sculcolandia” è diventato l’uomo dei “no”. Il problema è che se una volta i “no” li proferiva solo lui, adesso li sta prendendo anche lui, ed anche in piena faccia.
In molti, infatti, stanno declinando l'invito di entrare nell’esecutivo guidato (si fa per dire naturalmente!) da Pugliese. Ed allora, per vincere la partita, ci si affida ad un tris d’assi: Enzo Sculco, Rocco Gaetani e Carmine Talarico. Che dire? Il nuovo che avanza!
“Chi vince festeggia, chi perde spiega”.
(Julio Velasco)
In realtà, nei desiderata di chi ha organizzato la partita, il tris potrebbe trasformarsi in un poker d’assi, visto che della partita stessa è anche un altro giocatore, anch’egli di una certa esperienza: Mario Oliverio.
Un altro problema è che il Partito democratico ancora non ha deciso e né si è espresso sulla ricandidatura dello stesso governatore, e se così non fosse, come non è improbabile, anche qui un tris potrebbe trasformarsi in una mano perdente.
L’alleanza tra i Demokratici di “Sculcolandia” ed il Pd crotonese si basa proprio sulla ricandidatura e, ci si auspica, la rielezione di Oliverio, così da confermare il seggio della pargoletta Flora.
“No. Diciamo che puntualmente
ogni tanto affiorano queste situazioni
però lasciamo stare come stanno le cose
perché mi sembra che da una analisi fatta
di una gara si sia voluto così creare
una situazione fumogena molto,
molto intensa”. (Giovanni Trapattoni)
Per quanto si legge e si dice, l’unica cosa certa che emerge da questa crisi è che più di qualcuno pare aver perso completamente la bussola, ed emerge sempre più l’impressione che l’azzeramento sia stata una decisione più di “panza” che non di “sostanza”, e che poi la situazione sia sfuggita di mano. Un po’ a tutti.
Prova nei sia il fatto che, dopo l’azzeramento, e da come si sta evolvendo la situazione, si sia partiti con l’intento di rinnovare tutto, ma poi ed in realtà si stia profilando solo un maquillage, con pochi cambi.
E questo non per una rinnovata fiducia nei precedenti componenti dell’esecutivo, quanto più per il fatto che nessuno voglia entrare a far parte dell’equipaggio di quello che, ogni giorno sempre più, pare essere un novello Titanic.
“È terribile perdere. La sconfitta provoca profondo dolore.
Ogni volta che la subisco io mi punisco mentalmente
e penso nella mia mente all'intera partita. Dove ho sbagliato?”.
(Garry Kimovič Kasparov)
Abbiamo già scritto dell’incontro tra le delegazioni di Pd e La Prossima Crotone, e dello scambio di promesse di future collaborazioni, con l'impegno del partito di Zingaretti a valutare il da farsi sulle singole questioni.
In pratica, l’amministrazione comunale nascente - sempre se si troverà la quadra! - si avvierà ad ogni Consiglio non con una sola pistola puntata sulla tempia, quella dei malpancisti della maggioranza, ma ben due, se ci si aggiunge quella del Pd, appunto.
E se il precedente Pugliese-bis era in bilico, l’esecutivo ter potrebbe essere in equilibrio assai più precario, perennemente sotto possibile scacco. Con tutte le conseguenze negative del caso.
“Mai Fantozzi era riuscito a sfuggire alle sue mostruose iniziative,
a cominciare dalla più agghiacciante: l'annuale sfida calcistica fra scapoli e ammogliati.
Queste tenzoni si svolgono sempre nel più disastrato dei campetti di periferia;
le formazioni sono sempre molto ridotte, per ritardi, defezioni, proibizioni di madri,
spose e medici curanti”. Partita tra scapoli e ammogliati. (Paolo Villaggio Fantozzi)
Intanto, all’interno del Pd parte il fuoco di sbarramento nei confronti dei dissidenti che non vogliono il “patto di via Firenze” ma neanche la riconferma di Oliverio alla guida della Regione.
Ad accendere la miccia è stato lo scudiero del governatore, che l’ha preso in squadra, nello staff di Giunta: parliamo di Giuseppe Dell'Aquila, segretario organizzativo del Pd e vice presidente della Provincia.
Dopo aver bacchettato il gruppo di Vallone e Oliverio (l’ex deputato) sulla stampa avverte che il partito impedirà “una restaurazione per un ritorno al passato” perché “stiamo rivoluzionando tutto e non abbiamo intenzione di fermarci”.
E qui si resta perplessi e non poco. L’intento “rivoluzionario” del “nuovo corso” del Pd crotonese sarebbe quello di evitare la “restaurazione” consegnandosi, mani e piedi legati, a chi nella città ha le mani in pasta da 40 anni?
“Non abbiamo perso la partita;
abbiamo solo esaurito il tempo”.
(Vince Lombardi)
Le perplessità, poi, aumentano, soprattutto quando si legge della riorganizzazione del Partito democratico nel territorio crotonese, con la segretaria cittadina Antonella Stefanizzi che ha nominato la “nuova” segreteria.
Quest’ultima sarà composta da Claudio Molè, Carmine Talarico, Pietro Adolfini, Gina Squillace, Maurizio Tricoli, Filippo Esposito e Francesco Aracri. Nomi che – ce lo consentiranno - mal si concilierebbero propriamente con la definizione di “nuovo”.
Precisa, poi, la segretaria, che la scelta è arrivata “grazie ad una attenta analisi condivisa e tanto dialogo” per “respingere l’ondata correntizia per troppo tempo protagonista”.
“Esiste un unico esito possibile:
vittoria, pareggio o sconfitta”.
(Franz Beckenbauer)
Il fatto che - sia nel caso della “nascente” Giunta comunale che della segreteria cittadina del Pd - i nomi siano quelli “dei soliti noti” fa comprendere il mancato appeal che di entrambi gli organismi.
Nel caso della giunta: chiunque - e soprattutto se in vista - non può non pensarci bene, infatti, prima di entrare a far parte di una squadra dove a comandare è sempre e solo uno e in cui ci si potrebbe anche trovare fuori nel breve, magari in un possibile rimpasto di Natale.
Nel caso della segreteria Pd, invece, viene spontaneo domandarsi chi possa essere così masochista da entrare in un conclave dove, spesso, i primi nemici sono quelli sotto la stessa bandiera e dove altrettanto spesso si scalpiti e si strepiti per poi quietarsi appena raggiunto “un posto al sole”.
“Colpo partita: triplo filotto reale ritornato con pallino”.
Durante la partita di biliardo tra Fantozzi e Catellani.
(Paolo Villaggio - Rag. Ugo Fantozzi)
Molte di queste risposte, forse, ce le darà l’imminente Consiglio Comunale. La situazione è assai intricata e la soluzione non pare certamente dietro l’angolo. Ci vorrà davvero un colpo da maestro per uscire dal cul de sac in cui Sculcolandia si è cacciata.
Per molti, infatti, quella che sta vivendo il Comune così come la coalizione de “La Prossima Crotone” è proprio una crisi al buio.
Sarà forse per questo che (ormai così in simbiosi) per solidarietà il Pd si sia fatto staccare la luce nelle federazione di via Panella?
* Simbolo dello Stronzio