Crotone attende un “governo”? Sindaco Pinocchio: recidi i fili di Mangiafuoco e regalaci una favola

18 luglio 2019, 17:40 Opinioni&Contributi

È ora di parlare semplicemente. Di dire in modo chiaro e senza giochi di parole quello che molti (forse tutti) pensano e che tutti dicono, quando si sentono al sicuro dentro la loro ristretta cerchia di “amici”. Che poi, puntualmente, ripetono la rivelazione ad altri “amici”. Tutti - quindi - sanno. Nessuno, però, ha la minima responsabilità.


di Rori De Luca*

Come sempre è una questione di coraggio ed onestà. E cosa tutti sanno o almeno tutti dicono (più o meno segretamente)? Che a Crotone non ci sono altro che controfigure. Pupi, pupazzi e burattini. Governati e comandati a piacimento da un solo grande manovratore.

La metafora di Carlo Collodi vale da tempo per la vita di ciascuno, ovunque. E Collodi a Crotone doveva nascere, tanto è fedele la sua allegoria. Questo ci dà speranza, ci promette che potremo finalmente liberarci dagli effetti dell’anatema che opprime la coscienza civile e quella personale di ognuno.

Perché quella di Pinocchio è una favola, non una maledizione. Una cosa devo chiarirla, per correttezza e per rendere onore al vero. Non è affatto vero che la colpa è tutta di Mangiafuoco. Il burattinaio non impone alcuna violenza. Non coarta, non prevarica.

Mangiafuoco - piuttosto - convince. Persuade con metodo e pazienza. Condiziona e plasma il suo mondo e quello di chi in quel mondo accetta di viverci. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una regola: conoscere e decidere.

Ed eccoci, infine, ai burattini. Ai tanti Lucignolo che si lasciano convincere, condurre e governare. Per governare essi stessi, a loro volta, una città di persone inconsapevoli che credono a lungo di essere in viaggio verso il paese dei balocchi.

Oggi, finalmente, l’incantesimo è rotto. Siamo giunti al risveglio, quello duro. Al giorno in cui nello specchio ci vediamo con le lunghe orecchie da asino che tradiscono il nostro triste e prossimo destino. Qui e ora si gioca la partita del riscatto.

Pinocchio può scegliere e dare senso compiuto alla favola, che insegna una sola morale: la possibilità di tagliare i fili, compiere un gesto di coraggio, smettere con le bugie. E guadagnare, finalmente, l’umanità.

Caro Sindaco, a te non può che toccare in sorte quella scelta. Tre anni fa hai preso posto sulla carovana variopinta che pareva condurre te (e l’intera città che ti ha scelto) alle luci incantate di un mondo immaginario. Con te c’era un popolo intero che ha creduto e immaginato.

Non c’è giudizio per quello che da allora è accaduto. Anzi per quello che non è accaduto. Perché nessuna di quelle luci era altro che un miraggio, l’illusione costruita ad arte dal burattinaio.

Neppure lui ne ha colpa. Non conosce altra maniera e quella che conosce gli ha assicurato la sopravvivenza. Non mette lui i fili ai polsi ed alle caviglie dei burattini della politica. Sono loro stessi a farlo perché credono a ciò che vedono.

Dunque, Sindaco: hai percorso molta strada da quel luglio di tre anni fa. Molti (o forse tutti) dicono che sei stato scelto perché eri il candidato perfetto per Mangiafuoco. Tre anni sono tanti ed il prezzo pagato dalla città è alto.

Ma oggi c’è un’occasione vera. Dimostra oggi a tutti noi che sei cresciuto, che hai capito e che puoi trasformare il burattino di legno in essere umano. Sii te stesso. Recidi quei fili. Salva il paese dei balocchi e tutti i suoi ignari abitanti. È il tuo dovere. È il tuo compito.

Oggi puoi scegliere da solo e senza più condizionamenti. La città chiede che tu la guidi lontano dalla carovana che ti ha generato. Hai fatto pulizia (per quale motivo ora non importa più) e devi ricostruire il tuo governo. Dunque scegli e cerca dove finora non hai mai cercato e dove il burattinaio non può arrivare.

Tra le donne e gli uomini liberi di questa città. Tra quelli che nulla debbono e nulla chiedono. Tra quelli che conoscono e vogliono condividere la conoscenza.

Parla agli ordini professionali ed alle imprese, chiedi aiuto ai commercianti, interroga i volontari e gli impegnati del sociale. Senti i bisogni dei tuoi concittadini senza filtri né calcoli e neppure convenienze.

Affida Crotone ai suoi migliori figli e fratelli. Facci vedere che possiamo sentirci una collettività e che possiamo credere alla politica.

Sindaco, oggi hai tu il potere e la responsabilità. Devi dimostrare tu per primo il coraggio che poi potrai chiedere ai Crotonesi di dimostrare domani.

“Siate il cambiamento che volete vedere nel mondo” diceva il Mahatma Ghandi. Adesso, qui è il tempo e il luogo. Ogni altra scelta sarà una resa. Noi tutti facciamo il tifo per Pinocchio.

* Sentire Crotone